La storia della medicina
di Piero Marcialis.
50. Virchow, dal multiforme ingegno.
Il tedesco Rudolf Virchow (1821-1902) è stato meritatamente uno dei più celebri medici del suo secolo.
Patologo, antropologo, politico, con una vastità di interessi e di impegni più unica che rara.
Inviato in Slesia per un’indagine su un’epidemia di tifo, manda un rapporto dove indica come causa principale non il clima, che veniva usato come alibi, ma le condizioni di povertà e di pessima igiene in cui aviene tenuta la popolazione. [segue]
Avverso a Bismarck partecipa alle barricate del ‘48.
Per tutta risposta le autorità lo esiliano da Berlino.
Va a insegnare all’Università di Würzburg e dopo qualche anno viene richiamato a Berlino per la docenza di patologia.
Qui diventa consigliere comunale ed è grazie ai suoi sforzi che Berlino adotta un moderno sistema di canalizzazione e di approvvigionamento idrico.
Si dedica anche all’antropologia e nel ‘69 fonda la Società Antropologica Tedesca. Studia le malformazioni del cranio e fa un sondaggio nazionale tra gli scolari tedeschi a scopo razziale dove conclude che non esiste nessuna razza pura tedesca, piuttosto una miscela di diversi tipi morfologici. [segue]
Nel ‘79 e nel ‘90 è con Schliemann agli scavi di Troia e scrive una relazione sui ritrovamenti straordinari avvenuti.
Ma il maggior merito di questo grande scienziato è l’aver individuato nella cellula il centro di ogni insorgenza patologica: “se vogliamo combattere alla radice le forme patogene, non basta considerare e definire gli organi come sede delle malattie; si trova infatti spesso negli organi una serie di elementi più semplici e pertanto si può parlare di patologia cellulare”.
Il figlio Hans proseguì il lavoro del padre.
Rudolf ebbe il massimo della gloria quando il suo 80^ compleanno fu dichiarato festa nazionale, purtroppo meno di un anno dopo lasciò il mondo dei vivi: il 4 gennaio 1902 il signore ottantenne saltò giù da un tram in corsa riportando la frattura del femore e dell’anca, un’insufficienza cardiaca finì di portarselo via il cinque di settembre.
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