La storia della medicina
di Piero Marcialis, su fb.
26. Andrea Vesalio (Andreas van Wesel).
Nasce a Bruxelles il 31 dicembre 1514, nella famiglia e nell’epoca giusta. Medici il nonno, il bisnonno e il trisavolo, il padre farmacista di Carlo V; l’epoca il Rinascimento.
Appassionato di anatomia, fin da fanciullo si diverte a sezionare piccoli animali, fa i suoi studi a Lovanio e poi a Parigi. Perfeziona lo studio sottraendo cadaveri, non senza rischi personali.
Compiuti gli studi a Parigi viene in Italia, a Venezia, dove entra in amicizia con un connazionale, Jan Stephan van Calcar, studente di Belle Arti e allievo del Tiziano. [segue]
Sarà questo amico a realizzare molte delle xilografie che illustrano l’opera di Vesalio.
L’Universita’ di Padova nel 1537 nomina Vesalio professore di chirurgia e anatomia. Le sue lezioni in un’aula di 500 posti sono gremite di studenti, e per due volte viene richiesto a tenere lezioni a Bologna. Un anno dopo pubblica le Tabulae Anatomicae Sex, ad uso degli studenti.
Nel 1543 pubblica l’opera che lo consacra come il fondatore della moderna anatomia, il più grande della sua epoca e forse di ogni tempo: la De Humani Corporis Fabrica, corredata da tavole anatomiche di grande valore anche artistico.
Il frontespizio dell’opera mostra Vesalio intento a sezionare un cadavere davanti agli studenti.
L’opera è una pietra tombale sulle vecchie teorie galeniche, le cui ormai improponibili affermazioni avevano spinto qualche fanatico professore a sostenere che non Galeno aveva sbagliato, ma che il corpo umano era cambiato!
Naturalmente Vesalio si trovò bersaglio delle polemiche di tutti i tradizionalisti. Lasciò Padova e tornò prima a Bruxelles, dove esercitò come medico militare per incarico dell’imperatore, poi a Madrid dove fu medico di Carlo V e poi del figlio Filippo II.
Nel 1564, per motivi non chiariti dalla ricerca storica, partì da Madrid per un pellegrinaggio a Gerusalemme. Nel viaggio di ritorno si ammalò e fu lasciato a Zante, dove morì, il 15 ottobre dello stesso anno. Non aveva ancora 50 anni.
———–
Piero Marcialis su aladinpensiero online.
Lascia un Commento