Storia della medicina
22. La medicina nell’antica Bologna.
di Piero Marcialis, su fb.
L’università di Bologna nasce, libera e autonoma, nel XII secolo, dedita in principio a studi giuridici. È solo nel secolo XIII che si dedica anche allo studio della medicina.
Uno dei primi insegnanti è Taddeo Alderotti fiorentino (1223-1303), la cui originalità è dovuta alla introduzione nella letteratura medica dei “consilia”, cioè lo studio dei casi clinici. Pare che Dante Alighieri ne abbia ascoltato le lezioni.
Notevole è la presenza di due chirurghi, padre e figlio: Ugo Borgognoni da Lucca, ritenuto il miglior chirurgo del suo tempo, morto nel 1252; Teodorico suo figlio (1205-1298), teologo e medico, che divenne vescovo di Cervia. Teodorico è autore del Chirurgia: nega la necessità di lasciare il pus nelle ferite, come fino allora si credeva, afferma la necessità di ripulirle e fasciarle con bende inzuppate nel vino; usa la spugna anestetica impregnata di mandragola e oppio.
Altro grande maestro fu Guglielmo da Saliceto (1210-1277), che si occupò della cura dell’idropisia, sostenne l’unione dello studio di medicina e chirurgia, preferiva l’uso del coltello al cauterio, dava molta importanza alla conoscenza dell’anatomia; raccomandava agli allievi riflessione e tranquillità, umiltà e gravità, e poche chiacchiere con amici e parenti del malato.
Suo discepolo fu Henricus, Enrico di Mondeville (1260-1320).
Questi doveva possedere talento da umorista. Riteneva che giovasse al malato il buon umore: ascoltare musica piacevole, ricevere notizie gradite: addirittura, per tenerne su lo spirito, consigliava di scrivere lettere con buone notizie false.
Bisognava allontanare dai feriti, durante il soccorso, gli amici impressionabili che potevano svenire e creare confusione, “però si può, dalle persone che svengono e si rompono la testa, cavare un compenso anche maggiore che dal malato principale”.
Come il maestro, Enrico sostiene la necessità di uno stretto legame tra medicina e chirurgia: “nessun chirurgo può essere bravo se non conosce la medicina, come nessuno può essere buon medico se ignora la chirurgia”.
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Piero Marcialis su aladinpensiero online.
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