I burocrati non sono a Bruxelles, ce li abbiamo in casa purtroppo…
Ci scrive Veronica
Buongiorno,
sono una vostra lettrice e vi scrivo per informarvi di una situazione secondo me molto grave, che spero sia anche sufficientemente mediatica per prestarle attenzione.
Lo scorso anno, insieme ad altre 800 persone, ho partecipato al bando del microcredito.
La situazione si presentava da subito abbastanza complicata perchè, rispetto alle edizioni precedenti, avevano modificato la modulistica, rendendo la procedura molto complessa e piuttosto farraginosa. Sottolineo che il microcredito finanzia un massimo di 25.000 €, la mia pratica ne chiede meno di 10.000.
Finora sono state pubblicate 14 graduatorie. Se andate a scorrerle scoprite che circa la metà delle domande sono state respinte. Questo il link:
http://www.regione.sardegna.it/j/v/2599?s=1&v=9&c=88&c1=88&id=64875
Nel mio caso, l’estate scorsa mi era stato confermato che la mia pratica aveva superato la fase amministrativa dell’istruttoria. Fino a un mese fa mi veniva detto che a breve sarebbe stata valutata da un analista finanziario e che eventualmente mi avrebbe contattato se servivano chiarimenti.
Scopro ora che la mia domanda rischia il rigetto perchè il Business Plan che ho caricato non corrisponde a quello della piattaforma. [segue]
Il che tecnicamente è vero, ma il problema è che quel modulo veniva visualizzato solo in una seconda fase, dopo averne caricato altri, non era presente alcuna indicazione sulla cosa e, verificato che il modello da me utilizzato (allegato al bando) era identico al modello scaricato dalla piattaforma, ho effettuato l’upload senza che il sistema rilevasse alcun errore.
Il disguido è tecnico perchè la piattaforma non è sufficientemente professional per guidare l’utente passo passo nella procedura.
Preciso che mi occupo di e-learning da molti anni, ho una certa esperienza con le piattaforme online, per cui ritengo di affermare delle cose con cognizione di causa.
Non mi interessa che portiate all’attenzione il mio caso specifico (che tra l’altro non è l’unico), ma che evidenziate il fatto che metà delle domande siano state respinte.
La domanda è: la Sfirs e la RAS intendono promuovere l’imprenditoria in Sardegna o in realtà vogliono affossarla?
Se avete bisogno di ulteriori chiarimenti sono a disposizione.
Ho mandato una PEC all’assessore e sto pensando di scrivere anche a Solinas. Ho tutte le mail inviatemi dalla Sfirs, perchè ho sempre chiesto chiarimenti e informazioni per iscritto.
L’aiuto dei giornali potrebbe essere molto utile per costringerli a fare le cose bene.
Grazie per l’attenzione
Cordiali saluti
Veronica Mattana
Psicologa del Lavoro, Ph.D
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