Gli OCCHIALI di PIERO
LA SCUSA PIETOSA
Siamo andati a puttane perchè le donne oneste non ce la volevan dare.
Jerome Klapka Jerome (2 maggio 1859 – 14 giugno 1927). Scrittore e giornalista inglese, autore del delizioso Tre uomini in barca (per non dir del cane), ma anche dei Pensieri oziosi di un ozioso, dove si argomenta che il più bel momento dell’oziare sia quando si hanno invece molte cose da fare.
PARLA GRAMSCI…
UN NUOVO TIPO DI REGIME RAPPRESENTATIVO E’ POSSIBILE?
Il punto è se il regime rappresentativo e dei partiti invece di essere un meccanismo idoneo a scegliere funzionari eletti che integrino ed equilibrino i burocratici nominati per impedire di pietrificarsi, sia divenuto un inciampo e un meccanismo a rovescio e per quali ragioni. Del resto, anche una risposta affermativa a queste domande non esaurisce la questione: perchè anche ammesso (ciò che è da ammettere) che il parlamentarismo è divenuto inefficiente e anzi dannoso non è da concludere che il regime burocratico sia riabilitato ed esaltato. E’ da vedere se parlamentarismo e regime rappresentativo si identificano e se non sia possibile una diversa soluzione sia del parlamentarismo che del regime burocratico, con un nuovo tipo di regime rappresentativo. (Antonio Gramsci, Quaderni del carcere)
STATI UNITARI, MOVIMENTI AUTONOMISTI
Lo Stato unitario è stato un progresso storico, necessario, ma non perciò si può dire che ogni movimento tendente a spezzare gli Stati unitari sia ntistorico e reazionario:
se la classe dominata non può raggiungere la sua storicità altro che spezzando questi involucri… (Antonio Gramsci, Quaderni del carcere).
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NON SI FINISCE MAI DI IMPARARE
E ora da vecchio mi ritrovo una diversa spiegazione dell’àpeiron di Anassimandro, diversa da come ho studiato a 15 anni e creduto finora. L’àpeiron non significa, secondo Semerano (e la spiegazione mi convince), “indeterminato”o “infinito”.
Non si spiega con l’alfa privativa e la parola “péras” (termine), ma con l’antico semitico ‘apar (biblico afar, accadico eperu) che vuol dire “terra”.
L’archè dunque per Anassimandro è la terra, principio e fine di ogni cosa.
“Donde viene agli esseri la nascita, là avviene anche la loro dissoluzione, secondo l’ordine del tempo pagano essi la pena e l’espiazione dell’ingiustizia”.
In altre parole: polvere sei e polvere ritornerai.
VITTORIO EMANUELE I
Il 2 maggio 1814, dopo la sconfitta di Napoleone, Vittorio Emanuele I lascia Cagliari e torna a Torino. Nato il 24 luglio 1759, era succeduto al fratello Carlo Emanuele IV che aveva abdicato nel 1802. Abroga i più moderni codici napoleonici e ripristina le vecchie Regie Costituzioni, rinforza le barriere doganali, ristabilisce le discriminazioni nei confronti di ebrei e valdesi, affida l’istruzione al clero. Quando nel 1821 esplodono i moti carbonari, piuttosto che concedere la Costituzione, si dimette in favore del fratello Carlo Felice. Prende le reggenza per qualche mese Carlo Alberto, che concede la Costituzione. Verrà subito revocata da Carlo Felice, che chiamerà gli austriaci per reprimere la rivolta. Vittorio Emanuele I muore il 10 gennaio 1824.
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Commenti in diretta
Ciro Oliviero Fu per lui che venne coniata l’espressione CODINO – reazionario per antonomasia – perchè reintrodusse l’obbligo dell’uso della parrucca col codino, appunto…
Piero Marcialis Questa non la sapevo. So che era chiamato il Tenacissimo, ma forse avrebbero dovuto chiamarlo il Tenaglissimo, perchè pare si dilettasse ad inventare nuovi sistemi di tortura
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