Gli OCCHIALI di PIERO

Enrico Mattei, Duke Ellington, Zizi Jeanmaire, Cosa direbbe Emilio Lussu?
ENRICO MATTEI
EnricoMatteiNasce il 29 aprile 1906, il padre carabiniere soleva dire “è brutto essere poveri, perchè non si può studiare e senza titolo di studio non si può fare strada”.
Operaio, ragionieri, piccolo imprenditore, nel 1943 nella Resistenza, partigiano cattolico. Fa riferimento alla sinistra democristiana, ma utilizza i rapporti avviati da partigiano, tra cui l’amicizia con Luigi Longo, comunista. Riorganizza l’Agip, trova il petrolio a Cortemaggiore nel 1949, fonda l’ENI nel 1953. Apre rapporti col mondo arabo e con l’Unione Sovietica, mette in crisi il predominio delle 7 sorelle inomba campo petrolifero. Pur minacciato continua la sua opera fino alla fine: il 27 ottobre 1962, il piccolo aereo che lo riporta a casa dalla Sicilia esplode in volo, non per il temporale ma per una bomba. Muoiono lui, il pilota e un giornalista americano.
Sulla sua morte l’ombra della Mafia e delle 7 sorelle. Mauro de Mauro, giornalista che aveva studiato la vicenda e doveva fornire elementi al regista Rosi per il film “Il caso Mattei “, scompare misteriosamente. Gli investigatori che si occuparono del caso furono uccisi dalla Mafia, tra essi Boris Giuliano e Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Duke Ellington (29 aprile 1899-24 maggio 1974), uno dei più importanti maestri del jazz, pianista, direttore e compositore, 60 anni di carriera, dal blues alla musica classica.
Oggi è il compleanno di Zizi Jeanmaire (Parigi, 1924). Danzatrice classica, poi vedette internazionale, cinema, televisione, 12 settimane in Rai a Studio Uno nel 1962. Auguri.
IMMAGINO CHE COSA DIREBBE EMILIO LUSSU
Quanto avviene a Montecitorio est provocazione antipopolare.
Governo Letta-Alfano est negazione programma di cambiamento.
Presenza giovani e donne est palliativo che non annulla ma aggrava ingiustizia.
Chi ha coscienza dei propri diritti non li baratta.
Responsabilità non est dei militanti ma dei rappresentanti politici.
Mi sento solidale incondizionatamente con gli elettori e i dissidenti della sinistra
e se non fossi già morto sarei in mezzo a loro.
(Parafrasi del telegramma di Lussu ai pastori e contadini di Orgosolo
che occupavano le terre di Pratobello contro l’ipotesi della militarizzazione).

ESSERE A SINISTRA
Essere a sinistra consiste nel basare la lotta politica e ogni conquista della classe operaia e dei lavoratori nella lotta autonoma, sindacale, sociale e politica; essere sempre presenti nella lotta delle masse; realizzare la democrazia verso il socialismo con continue conquiste e difenderle, con la lotta. Se ciò non avviene, la democrazia non la si conquista e non la si difende nè con la Costituzione, nè col Presidente della Repubblica, nè col Parlamento, nè col Governo, nè con l’esercito, per sè soli.
C’è insomma più democrazia costituzionale nella lotta d’una lega di contadini giustamente impostata che non nell’insegnamento pubblico delle norme della Costituzione. La Costituzione è cosa morta se non è animata dalla lotta. E anche quando siamo stanchi e vicini alla sfiducia, non c’è altro su cui fare affidamento. Rimettersi all’alto è capitolazione sempre.
Tu, che sei a destra, chiedi a me, che sono a sinistra, se accetto il metodo democratico e la libertà come mezzo e come fine. E io ti rispondo, senza riserve mentali, che li accetto. Ma tu li accetti nella forma, io nella forma e nella sostanza. Ho cioè coscienza che non c’è né democrazia né libertà politica se non preceduta e accompagnata dalla liberazione del cittadino dall’oppressione e dal bisogno.
Per un socialista la lotta democratica è la lotta per arrivare a questa liberazione. Anche tu aspiri a questa liberazione, ma paternalisticamente con “un governo amico dei lavoratori, capace, onesto, ecc.”, io dal basso. Cioè non un governo “amico” dei lavoratori, ma un governo dei lavoratori, che arrivino al governo per la loro forza e la loro capacità. Senza questa forza e senza questa capacità, i lavoratori non sanno che farsene del governo, perchè se vi arrivassero per intrallazzi vi sarebbero intrappolati e schiacciati e corrotti come è successo a voi socialdemocratici.
EMILIO LUSSU

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