Che succede?
PRIMARIE PD, UN PASSAGGIO CRUCIALE
2 Marzo 2019, by sammarco |su C3dem
Arturo Parisi, “Un passaggio cruciale per risalire dall’astensione” (intervista a Repubblica ed. Bologna); Franco Monaco, “Pd, il gioco delle primarie: trova le differenze tra i tre” (Il Fatto); Fabio Martini, “Zingaretti a pranzo a casa Prodi per farsi consigliare” (la Stampa); Massimo Giannini, “Pd, la vera posta in gioco delle primarie” (Repubblica); Giuseppe Provenzano, “Al popolo perso della sinistra dico: venite e cambiateci” (intervista al Manifesto); Nicola Zingaretti, “Con i moderati per sfidare la nuova destra” (intervista al Corriere); Roberto Giacchetti, “Renzi è la punta di diamante dell’opposizione” (intervista a La Stampa); Claudio Cerasa, “Il tragico vuoto dell’alternativa” (Foglio).
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DIBATTITO. Ripensare la sinistra in Sardegna. Roberto Loddo su il manifesto sardo.
- Dopo la sconfitta. Massimo Dadea su il manifesto sardo.
Un commento del Direttore. “Che Zingaretti vinca le primarie e inauguri una nuova stagione del Pd è un auspicio perché sono sicuro cambierebbero in meglio molte cose, soprattutto per un’inversione della deriva a destra del paese, di cui il Pd è largamente responsabile, ma per cambiare direzione il Pd deve necessariamente cambiare se stesso. Diceva De Gasperi (credo sia sua la frase) che “la DC è un partito di centro che guarda a sinistra”, mentre il Pd di Renzi è diventato “un partito di centro che guarda a destra”. E’ possibile che, con la vittoria di Zingaretti, Renzi e i suoi fondino un nuovo partito dignitosamente collocato al centro, lasciando che il resto del Pd si ricostruisca a sinistra. Possibile, ma non so quanto probabile. Vedremo. Non è indifferente per noi, della sinistra senza appartenenze (perlomeno oggi), l’evoluzione del Pd verso posizioni di sinistra o il suo permanere al centro in posizioni neo-liberiste, ma noi non possiamo attendere e distrarre le nostre energie da un impegno che a noi si addice. Appunto quello di ricostruire un percorso di sinistra, forse più semplicemente definibile di democrazia. Che l’approdo sia “un luogo accogliente e riconoscibile per chiunque voglia agire l’uguaglianza, la democrazia e l’autodeterminazione della Sardegna”? Sarebbe bello, giusto e dunque ci si deve lavorare, “praticando l’obbiettivo”, cioè anticipando per quanto possibile oggi ciò che si vuole raggiungere domani. A presto per ulteriori considerazioni che l’intervento di Roberto merita.”
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