Elezioni
Regionali. Sinistra italiana sarda non appoggia Zedda in contrasto con la segreteria nazionale
13 Gennaio 2019
Su Democraziaoggi.
Antonello Licheri – Segretario Regionale Sardegna S.I., con gran parte del gruppo dirigente sardo, non segue l’imposizione romana di sostegno al “continuismo” di Zedda. Ecco la dichiarazione di disobbedienza. [segue]
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Sinistra Italiana è nata con l’ambizione di creare un’ampia area di sinistra in contrapposizione alle politiche liberiste e di mortificazione del mondo del lavoro portate avanti in questi anni, in particolare dal Partito Democratico.
Apprendiamo dunque con grande sconcerto le dichiarazioni a sostegno di Zedda del neo responsabile di SI Sardegna Salvatore Multinu, -imposto da pochi giorni dalla segreteria Romana, dunque non eletto da nessun componente della vigente assemblea regionale-.
Siamo sconcertati perché non si può essere al contempo all’opposizione della giunta Pigliaru e convinti sostenitori del candidato Zedda, non fosse per altro per l’evidente continuità politica che va al di là delle mere dichiarazioni di circostanza. La realtà infatti vede in maniera inequivocabile che tutti i consiglieri uscenti, tranne due, della coalizione del csx saranno candidati alle prossime elezioni, così come tre assessori uscenti. E’ chiaro che la discontinuità che il Multinu millanta sta solo nelle parole.
Noi alle parole ed alle poltrone privilegiamo la Politica: siamo stati e continuiamo ad essere impegnati nella costruzione di un quarto polo che restituisca agli elettori il diritto ad un’alternativa alle attuali politiche, che tutti fanno credere di non essere possibile: un’alternativa alla scellerata riforma sanitaria, che lascia scoperti i territori dei servizi sanitari essenziali; un’alternativa che si ponga il problema dell’inadeguatezza della legge di riforma sugli enti locali; un’alternativa che metta al centro del dibattito politico il problema dell’utilizzo obsoleto delle energie fossili a discapito di quelle rinnovabili, che reclami con forza il diritto a bonifiche non più rimandabili. Molto e troppo rimproveriamo alla Giunta uscente per poterle dare di nuovo credito. Noi non ci dimentichiamo che sia l’attuale Governatore Pigliaru che il Candidato alla Presidenza Zedda sono andati a braccetto con Renzi per tentare di distruggere la nostra Carta Costituzionale; non dimentichiamo che in questi cinque anni nessuno ha ritenuto opportuno modificare la legge elettorale Sarda che lascia senza rappresentanza molti elettori, e solo per proprio tornaconto elettorale. Ma la politica in Sardegna purtroppo oggi è questo: trasformismi -si cambia il nome alle liste, le si ammanta di un’area di civismo- per non cambiare le persone, tutti in realtà solo in attesa di conservare un posto al sole. Ma non basta. Prendiamo amaramente atto che la Segreteria Nazionale del partito si è dimostrata totalmente inadeguata nella gestione della grave crisi locale intercorsa all’interno del partito stesso e molto più interessata a seguire mere logiche di sopravvivenza in netto contrasto con le loro stesse posizioni a livello nazionale.
La politica come la intendiamo noi è altra cosa: sono i temi reali, i problemi da risolvere, non il perenne azzeramento di un percorso politico serio e coerente ad ogni appuntamento elettorale.
Per tutte queste ragioni, rassegniamo le nostre irrevocabili dimissioni da un partito allo sbando che ha deciso di puntare sulla “vecchia guardia” piuttosto che lavorare ad un sano rinnovamento della classe dirigente Sarda, che ha il dovere di essere attenta e sensibile alle nuove sfide che tutti i sardi che più hanno subito la crisi conoscono bene.
Per questo abbiamo lavorato, seppur tra mille difficoltà ed individualismi, e continueremo a farlo, ad un campo di sensibilità politica largo, condiviso, aperto al lavoro ed all’impegno di tutti quelli che credono in una Sardegna nuova, più libera da vecchi ricatti e che abbia il diritto di essere protetta dalle speculazioni che vengono da lontano ma anche dalle ingordigie interne; una Sardegna più autonoma, più giusta, più equilibrata.
Perché non di logore tattiche di potere ha bisogno la Sardegna, ma di sensibilità
ambientale, di politiche che colmino intollerabili disuguaglianze territoriali e sociali all’accesso ai servizi primari essenziali. Per noi, queste politiche si fanno a sinistra, con un’idea di società più giusta ed inclusiva e con la collaborazione, l’apporto e lo spirito attivo di tutti quelli che hanno per la Sardegna un’idea futuro più rispettosa delle sue peculiarità e più giusta per tutti.
Franca Dessì – Presidente assemblea Regionale S.I.
Antonello Licheri – Segretario Regionale Sardegna S.I.
Salvatore Meloni – Segretario Provinciale Federazione di Sassari S.I.
Roberto Mirasola – Segretario Metropolitano S.I. Città di Cagliari
Mariella Montixi – Segreteria Regionale S.I.
Lilli Pruna – Assemblea Regionale S.I.
Michela Padolini – Assemblea Regionale S.I.
Carlo Bolognini – Assemblea Regionale S.I.
Daniela Freschi – Assemblea Regionale S.I.
Salvatore Marrosu – Tesoriere Federazione S.I. Sassari
Carlo Dore – Federazione S.I. Cagliari
Andrea Murru – Federazione S.I. Cagliari
Alessandro Casula – Federazione S.I. Cagliari
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