Oggi alla Mem
CONFERENZA STAMPA
Presentazione Dossier 2018 Caritas diocesana
“Opportunità, formazione e lavoro”
20 dicembre 2018 h. 10, MEM, Cagliari
Giovedì 20 dicembre 2018 alle ore 10, nella Sala conferenze della MEM – Mediateca del Mediterraneo (via Mameli 164), a Cagliari, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione del Dossier 2018 della Caritas diocesana di Cagliari “Opportunità, formazione e lavoro. Tra esperienze di volontariato e impresa sociale”. [segue]
Durante la conferenza stampa verranno forniti i dati 2018 riguardanti le problematiche della povertà nel territorio diocesano e nella provincia di Cagliari, e verrà effettuata l’analisi dei bisogni rilevati sul territorio attraverso i Centri d’ascolto della Caritas diocesana, strumenti privilegiati di incontro e di osservazione del disagio.
Il bilancio dell’attività svolta dai servizi della Caritas diocesana durante l’anno sarà collocato all’interno del più ampio contesto diocesano e regionale.
Il Dossier contiene inoltre una serie di approfondimenti tematici sui giovani, sul lavoro, sulla finanza etica, sull’immigrazione, finalizzati a suggerire chiavi di lettura a tutte quelle realtà che quotidianamente sono impegnate in questi settori.
Interverranno mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana, Francesco Manca, responsabile Centro studi/Osservatorio Povertà e risorse della Caritas diocesana.
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Un commento
Franco Meloni. Un impegno lodevole, prezioso della Caritas (meno male che c’è). Nella giusta esaltazione del valore del lavoro, che è il fondamento della nostra Repubblica (Cost.), nella riscoperta e rilancio della “cultura del lavoro”, non si capisce (almeno io non capisco) una esplicita ricorrente polemica contro “i sussidi” che si sostituirebbero al lavoro. È evidente la critica al “reddito di cittadinanza” (che, come abbiamo spesso detto, nella proposta, tuttora poco chiara, del Governo è comunque ascrivibile alla categoria del “reddito di inclusione sociale”), che ritengo sbagliata. Il vigente ReI andrebbe invece rafforzato nella semplificazione gestionale, nel quantum (bene portarlo a 780 €) e nell’estensione della platea dei beneficiari (fino a coprire almeno tutte le persone in condizione di povertà assoluta). È poi giusto “collegare” tale istituto (chiamatelo come volete) al lavoro, alle occasioni di lavoro, corrispondendo alle molte esigenze della società. Per questo devono funzionare bene i Centri per l’impiego, sintonizzati con i Comuni (ecco un indispensabile investimento). Ciò che manca (tra le altre cose) è l’organizzazione dei beneficiari (i poveri, a cominciare dai giovani, nuovi poveri) che devono poter partecipare alla definizione dei “percorsi di lavoro”. Come sempre sarà la lotta a trasformare favorevolmente la realtà.
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