Romanica – mostra personale di Peppino Spanu
Da venerdì 7 dicembre a domenica 23 dicembre nella galleria CEMuR della Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto”, in via dei Genovesi 114 a Cagliari.
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Aperture dal giovedì alla domenica dalle 18.00 alle 20.30.
Vernissage venerdì 7 dicembre ore 17.30.
Finissage domenica 23 dicembre ore 17.30.
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ROMANICA. Anche la Sardegna, intorno all’anno 1000, si rivestì di “un bianco mantello di chiese”, come scrisse il monaco e storico Raoul Glaber, in un incipit divenuto celeberrimo. [segue] L’architettura romanica sarda è l’eredità più bella della nostra breve età dell’oro: quella giudicale. La nostra isola, da una posizione storicamente marginale, è coinvolta fin dalla fase aurorale, nella cultura d’Europa che si sta formando e caratterizzando. L’aggettivo “bianco” di Glaber vuole indicare non propriamente il colore, ma la novità e originalità del fenomeno, qualcosa di inedito, puro e incontaminato che unifica tutte le contrade dell’Europa medievale, da nord a sud, nella sua parte occidentale. Arte, natura, storia e religione si incontrano e si fondono nel segno di una nuova bellezza che è antica e nuova insieme, classica e cristiana. Le chiese romaniche che ammiriamo nel nostro territorio, talvolta isolate o decentrate rispetto ai luoghi abitati, insieme ai nuraghi e agli altri monumenti della preistoria isolana, sono le forme connotative della nostra cultura, quelle che la identificano. Questa mostra ci propone un itinerario ideale attraverso i borghi e i siti campestri, veri e propri santuari della natura, alla scoperta delle armonie formali delle facciate, della “tessitura” cromatica delle superfici, della organicità del linguaggio architettonico e della varietà delle “soluzioni” che le maestranze esterne e locali hanno saputo conferire ad ogni singolo monumento. (Licia Lisei)
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