GLI OCCHIALI di PIERO

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Presidente, si confonde. Gian Maria Volontè. Sacco e Vanzetti. Le domande ai saggi…

RICORDI CONFUSI
Napolitano ricorda il 1976. Non ricorda invece bene il seguito. Si sa, è passato del tempo, gli anni pesano. Ma bisogna ricordare. Qualche anno dopo, quando Enrico Berlinguer si rese conto che a dialogare con la Dc non si andava da nessuna parte e pose fine alla politica del compromesso storico, lui fu coi miglioristi ad attaccarlo per aver posto “la questione morale e l’orgogliosa affermazione della nostra diversità”, cosa che avrebbe portato il PCI a tornare sui “familiari sentieri” della lotta di classe.
Berlinguer morì nel 1984, giusto in tempo per evitare a Napolitano e ai suoi “compagni” di andarsene coi socialdemocratici, ma in quelle elezioni europee sul nome di Berlinguer e sui suoi “familiari sentieri” per la prima e unica volta il PCI prese più voti della Democrazia Cristiana. Altro che il coraggio di fare pasticci, ci vuole il coraggio di affermare la propria identità.
GIAN MARIA VOLONTE’ Avrebbe oggi 80 anni Gian Maria Volontè, milanese di nascita, cresciuto a Torino e, benchè vivesse a Velletri, sardo per elezione. Grande attore per vocazione e per studio (Accademia Nazionale d’Arte Drammatica), teatro, televisione, cinema, una vita difficile però dall’infanzia e fino ai 30 anni. Emerge, dopo tante buone prove, nel ruolo di Ramòn in Per un pugno di dollari e poi di El Indio in Per qualche dollaro in più. Ma i suoi ruoli sono i più diversi: sindacalista, poliziotto, direttore di giornale, anarchico, soldato, mafioso, manager, operaio, memorabile Caravaggio e Giordano Bruno. Il regista Montaldo disse di lui: guardatelo e capirete che cos’è il mestiere dell’attore. Uomo di sinistra, iscritto al Partito Comunista, ne fu allontanato nel 1979 per aver aiutato Oreste Scalzone ad evitare la cattura, ma fu candidato (non eletto) nel 1992 col PDS. Muore a 61 anni in Grecia per arresto cardiaco durante la lavorazione di un film. E’ sepolto, secondo la sua volontà, a La Maddalena, in Sardegna, dove passava l’estate. Sua la voce del protagonista nel film Banditi a Orgosolo di Vittorio De Seta.
UNA DOMANDA A FILIPPO BUBBICO Senatore Bubbico, Lei è tutta la vita in politica, dal 1980, appena laureato, anzichè fare l’architetto, ha fatto tutto il cursus honorum (è un modo di dire) della politica: sindaco, consigliere regionale, presidente di Regione, senatore, presidente di Commissione e oggi Saggio. Potrebbe a questo punto ritirarsi. Non Le chiedo, come potrei, come vanno oggi Industria, Commercio e Turismo dopo 5 anni che Lei presiede la Commissione (Speciale), no, Le chiedo invece che bilancio fa Lei del suo più che trentennale stare in politica? Sta meglio, grazie a Lei, il suo comune di Montescaglioso, la sua regione Basilicata, la sua Italia? Non risponda, sia Saggio.
STADI SICURI. Roma- Lazio. All’Olimpico 1 gol per parte, 3 coltellati per parte.
Risultato 4-4. Parità. Fortuna che lo stadio è sicuro, poteva andar peggio.
SACCO e VANZETTI
9 aprile 1927. La giustizia negli Stati Uniti, la grande nazione democratica.
Lo sanno i pellerossa, i neri, i messicani, gli italiani, i polacchi, i portoricani…
Per non dimenticare: Sacco e Vanzetti furono condannati a morte e successivamente uccisi sulla sedia elettrica [detta anche Iron Lady] il 9 aprile 1927 principalmente a causa di un giudizio espresso sulla base del discrimine razzista.
Foto: Per non dimenticare: Sacco e Vanzetti furono condannati a morte e successivamente uccisi sulla sedia elettrica [detta anche Iron Lady] il 9 aprile 1927 principalmente a causa  di un giudizio espresso sulla base del discrimine razzista.

One Response to GLI OCCHIALI di PIERO

  1. […] Milanese, ma sardo di elezione. E’ sepolto a La Maddalena. Di lui ho parlato un anno fa (vedi Aladin Pensiero). Indimenticabile in molti ruoli, soprattutto in quello di Bartolomeo Vanzetti, nel film […]

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