LA LAMPADA di ALADIN
I protocolli d’intesa? Un po’ di serietà, signori!
Il mio amico Gianni Loy si arrabbia molto quando al ristorante chiede una gazzosa (o gassosa, ma a noi piace più gazzosa) e si sente rispondere dal cameriere “Va bene uguale una sprite?”. Gianni, giustamente, sostiene che la gazzosa è un’altra cosa: è vero ora, ma non come quanto “ai nostri tempi”. Ai nostri tempi la gazzosa aveva un qualcosa di speciale. Rappresentava certo l’effimero, il bel vedere delle bollicine, l’ingrediente giusto per addolcire le asperità della birra, ma soprattutto del vino spunto, vino sardo genuino ma spunto. Ai nostri tempi circolava una battuta surreale: “Ma che cos’è l’eternità davanti a una gazzosa Puddu!”. Puddu era allora una azienda locale che produceva e imbottigliava bevande, tra cui la famosa gazzosa, tanto mitica da farle scalare le vette del sublime. Insieme al benessere, effimero quanto si vuole, ma ricercato, anche perchè a buon prezzo, nel linguaggio dei cagliaritani la gazzosa oltre alla bevanda ha sempre rappresentato il concetto di superfluo anche se non d’inutile quando la parola si trasferisce in altri campi. Ne ricordo uno in particolare: quello dell’argomentare, dove “fare gazzosa” è quando si allunga il discorso con frasi e parole del tutto superflue rispetto alla comprensione dell’essenza del concetto che si rappresenta. Così, restando sul tema, il rettore Pasquale Mistretta amava definire “gazzosa” i protocolli d’intesa tra le organizzazioni, Università in primis, laddove due o più parti si impegnano solennemente a collaborare, s’impegnano ad impegnarsi insomma. In tali circostanze diceva il Rettore: abbiamo firmato un protocollo-gazzosa. Ma, si badi bene, questo non era e non è affatto una critica di inutilità e tantomeno di disprezzo di dette pratiche. La sentenza dell’utilità rimane infatti sospesa; il protocollo-gazzosa può in seguito anche dare buoni risultati, nella misura in cui alla gazzosa seguano fatti concreti auspicati o addiritura precisamente indicati nei documenti protocollari. In verità in diversi contesti di mia conoscenza quasi mai ai vari documenti, protocolli d’intesa, accordi quadro, etc, tra organizzazioni seguono fatti concreti. Troppo spesso l’unico fatto concreto è proprio il documento di accordo, magari siglato in pompa magna con dispendio di pubblicità mediatica. Domanda: “Finora cosa avete fatto?”; risposta: “Abbiamo siglato un protocollo d’intesa”. “E poi?”. “Boh! Si vedrà…”.
Per concludere, per ora, diciamo a quanti firmano protocolli d’intesa o documenti similari: un po’ più di serietà, signori!
Ripubblicazione di un articolo di Franco Meloni su Aladinews del 25 marzo 2012
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