Contus de Biddanoa

s-domenico-cagliari
Mancu mali.
Piazza San Domenico nel 1959, nel cuore del quartiere di Villanova, aveva le caratteristiche di una città nella città, nella zona di confine e di congiunzione tra Villanova e San Benedetto. Era il centro verso il quale confluiva il passaggio e il passeggio degli abitanti delle vie circostanti, che nella piazza trovavano le botteghe sia di alimentari che degli artigiani, e non mancava la piola, manco a dirlo di un seuese. Erano ancora evidenti le tracce dei bombardamenti del ’43, e il restauro o meglio la ricostruzione della chiesa di San Domenico era ancora in corso. Nella primavera del ’59 il quartiere festeggiava l’inaugurazione dell’organo della chiesa con un concerto ufficiale alla presenza delle massime autorità. [segue] Le poche automobili erano parcheggiate di fronte alla scalinata a ridosso delle macerie delle abitazioni bombardate. L’ingresso era libero e il pubblico, a parte le autorità e le persone più assidue alle funzioni religiose, era formato da abitanti del quartiere di condizione economica più o meno agiata. C’erano anche due ragazzini di 16 e 14 anni, per niente di condizione agiata, tutt’altro. Erano due fratelli che gestivano la latteria del Sig. C.M. e da qualche mese erano arrivati con la famiglia a Cagliari dal nord Sardegna. Il cuoco del convento dei Domenicani a titolo personale, vista la familiarità come cliente assiduo della latteria situata di fronte al convento, aveva pensato di informare i due ragazzi, precisando che vista la circostanza era opportuno presentarsi ben vestiti, meglio se con la cravatta. Detto fatto, recuperate le cravatte, una dal padre e una in prestito da un ragazzo più grande, i due facevano ingresso in chiesa evitando il raggio d’azione del superiore che in cima alla scalinata era intento a salutare gli invitati. Il superiore, un uomo gigantesco dall’apparenza burbera aveva comunque notato i due ragazzi della latteria, che conosceva come frequentatori a tempo perso del salone parrocchiale per qualche partita a calcio balilla e della cripta per le partite di calcio a portiere volante.
Il giorno dopo, ragazzi “allegronis” e adulti, che avevano saputo della presenza dei due fratelli “gabilli” al concerto inaugurale, chiedevano con vivo interesse un resoconto della grande serata. L’interesse non era rivolto al repertorio musicale ma al buffet che in occasioni del genere non poteva mancare. Il buffet tanto vagheggiato comunque non c’era stato e questa per chi era rimasto fuori era pur sempre una buona notizia: “mancu mali”.
(Gianni Pisanu)

La foto della piazza San Domenico è tratta dal sito http://mapio.net/pic/p-1566144/
OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>