LA POLITICA RISPONDA ALLE ISTANZE DELLA “LAUDATO SÌ’”
———-Mercoledì 16 maggio 2018————–
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IMPEGNATI PER LA CURA DELLA CASA COMUNE
Mercoledì 16 maggio 2018, alle ore 17,30, allo Studium franciscanum di via principe Amedeo 22, Cagliari, incontro organizzato dagli Amici sardi della Cittadella di Assisi, in collaborazione con Alpo, CoStat, Comunità San Rocco. L’iniziativa ha l’appoggio di altri organismi di carattere socio-culturale e sindacale.
In tale occasione riteniamo pertinente e utile rilanciare una petizione elaborata da alcuni intellettuali, sottolineandone le motivazioni e le proposte concrete, che, in relazione alla nostra missione nell’ambito della comunicazione e del più generale campo sociale e culturale ci impegniamo a praticare nella nostra realtà. Al riguardo ci piace richiamare un passaggio conclusivo della petizione, che riportiamo integralmente: “intendiamo contribuire a connettere associazioni, movimenti, organizzazioni, attivisti e studiosi che si occupano delle tematiche che trovano armonica collocazione nel contesto indicato dall’enciclica Laudato si’ e farne patrimonio formativo, educativo, culturale e sociale”.
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Un appello che condividiamo e che rilanciamo
Se le analisi e le preoccupazioni del papa erano giuste, occorre trovare le strade per una loro traduzione nell’azione politica. Un’alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale. “Ascoltare il grido della terra e il grido dei poveri”. Un’iniziativa partita da Milano, aperta alle firme
Per iniziativa di Mario Agostinelli e di don Virginio Colmegna della Casa della Carità di Milano, viene lanciato questo appello la cui finalità è che i temi dell’enciclica Laudato Sì’ di papa Francesco (il clima, la Terra, la giustizia sociale) vengano assunti come problemi politici e diventino oggetto di programmi e iniziative politiche, naturalmente allo stesso livello in cui i problemi si pongono, cioè a livello sia nazionale che globale.
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Nel 2015 papa Francesco pubblicò l’enciclica Laudato si’, prendendo le mosse dal Cantico delle creature di Francesco d’Assisi: un testo rivolto a credenti e non credenti, segnato dall’abbandono della visione antropocentrica che caratterizza la nostra cultura e dal richiamo alla necessità di un’alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale.
Dopo aver indicato le profonde connessioni tra pace, accoglienza, tutela ambientale, giustizia sociale, rispetto della natura, lotta alla povertà, sostenibilità dei consumi, l’enciclica traccia un percorso di pensiero e di azione imperniato sull’ecologia integrale, che abbraccia il vivente e prende a guida la sapienza dei popoli indigeni, detentori di un rapporto con il pianeta e i suoi abitanti oggi pressoché estirpato dalla cultura occidentale e dalla sua vocazione predatoria.
Si tratta di un discorso rivoluzionario che esce dagli specialismi – anche quelli umanitari – per dirci che distruzione del pianeta, guerre, corsa al riarmo, migrazione, cultura dello scarto, spregio del vivente e violazione dei diritti civili e sociali sono fenomeni strettamente interconnessi. Quasi un programma politico – assente, nella sua globalità, dalle agende di chi ha il compito istituzionale di rappresentare i cittadini – che crediamo necessario raccogliere di fronte allo sgretolamento, quando non alla palese aggressione, della cultura umanitaria su cui si fonda la civiltà dei diritti: una civiltà fragile, faticosamente costruita a protezione dei precipizi che la Seconda guerra mondiale e la Shoah ci hanno mostrato possibili nel cuore d’Europa e nella modernità.
Il progetto che noi firmatari di questa lettera-appello riteniamo necessario e non più rimandabile si fonda su una premessa essenziale espressa da papa Francesco: «Un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri».
Uno spettro si aggira infatti per l’Europa, ed è lo spettro della povertà – povertà materiale, simbolica ed educativa. Ignorarlo, o fingere che non ci riguardi, ha lasciato un enorme numero di uomini e di donne privi di rappresentanza; esposti – come scriveva Hannah Arendt – a cadere dalla dimensione della libertà a quella del bisogno, deviando verso l’assolutismo.
Di fronte all’incrudelimento di linguaggi e comportamenti, ci impegniamo a promuovere nella scuola e nella società un discorso di mitezza e solidarietà, basato sui cardini dell’ecologia integrale tracciati dall’enciclica.
Questi cardini sono:
• Ambiente e beni comuni (clima, desertificazione, land grabbing, water grabbing, sfruttamento estrattivo, deforestazione, inquinamento del suolo e del mare, rifiuti e scorie tossiche, proliferazione nucleare) poiché «il degrado ambientale e il degrado umano ed etico sono intimamente connessi».
• Migrazioni (politiche europee di respingimento, esternalizzazione e crisi dell’asilo, rifugiati ambientali, accoglienza e buone pratiche, inserimento lavorativo e inclusione sociale, programmi di accompagnamento a un rientro volontario e assistito, cooperazione allo sviluppo), poiché «è tragico l’aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale, i quali non sono riconosciuti come rifugiati nelle Convenzioni internazionali e portano il peso della propria vita abbandonata senza alcuna tutela normativa».
• Povertà ed economia dello scarto (il povero come nuova categoria razziale, migranti “poveri tra i poveri”, produzione di scarti umani, alienazione del lavoro, nuovo schiavismo e traffico di organi, giustizia eguaglianza e fraternità come cardini sociali, criminalizzazione della solidarietà, riduzione del cittadino a consumatore, pratiche per un consumo critico), poiché “c’è un’«intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta».
• Il vivente (diritti della natura, rispetto dell’unicità e dignità di ogni essere, dialogo con i popoli nativi, bellezza come bene comune, diritto alla pace), poiché «noi tutti esseri dell’universo siamo uniti da legami invisibili e formiamo una sorta di famiglia universale».
Ci impegniamo altresì a far conoscere e rendere accessibili – tramite un’educazione ai diritti e alla cittadinanza e un’attività di consulenza legale – le leggi, le direttive, le possibilità di difesa e l’applicazione dei protocolli internazionali in materia di diritti umani, cittadinanza, diritto d’asilo, ambiente, tutela dei beni comuni, diritto alla salute, architettura sostenibile e protezione del paesaggio.
Quando necessario, ricorreremo alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo proponendo azioni inerenti alla violazione dei diritti umani protetti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, denunciando disastri ecologici, malattie da inquinamento, situazioni di povertà, trattamenti inumani e degradanti nei confronti dei più deboli, sfruttamento lavorativo dei migranti e dei più deboli.
Siamo convinti che sia possibile costruire una modalità di lavoro propositiva e continuativa, che sappia radicare sul territorio pratiche di relazione e al contempo promuovere una rete di cittadinanza – a livello nazionale, europeo e internazionale – per la difesa della Terra e la giustizia sociale. A tale proposito ci proponiamo di svolgere una funzione di lobbying a livello di Parlamento italiano e Parlamento europeo, promuovendo contatti e campagne affinché vengano promulgate leggi a difesa dei diritti umani, dei diritti della natura, della lotta alla povertà, dell’accoglienza, della giustizia sociale e ambientale.
Per questo intendiamo contribuire a connettere associazioni, movimenti, organizzazioni, attivisti e studiosi che si occupano delle tematiche che trovano armonica collocazione nel contesto indicato dall’enciclica Laudato si’ e farne patrimonio formativo, educativo, culturale e sociale.
1 marzo 2018
Mario Agostinelli, Don Virginio Colmegna, Erri De Luca, Emilio Molinari, Daniela Padoan, Paola Regina, Simona Sambati, Antonio Soffientini, Guido Viale, Raniero La Valle.
[Francesco, Laudato si’, 246]. Dopo questa prolungata riflessione, gioiosa e drammatica insieme, propongo due preghiere, una che possiamo condividere tutti quanti crediamo in un Dio creatore onnipotente, e un’altra affinché noi cristiani sappiamo assumere gli impegni verso il creato che il Vangelo di Gesù ci propone.
Preghiera per la nostra terra
Dio Onnipotente,
che sei presente in tutto l’universo
e nella più piccola delle tue creature,
Tu che circondi con la tua tenerezza
tutto quanto esiste,
riversa in noi la forza del tuo amore
affinché ci prendiamo cura
della vita e della bellezza.
Inondaci di pace, perché viviamo come fratelli e sorelle
senza nuocere a nessuno.
O Dio dei poveri,
aiutaci a riscattare gli abbandonati
e i dimenticati di questa terra
che tanto valgono ai tuoi occhi.
Risana la nostra vita,
affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo,
affinché seminiamo bellezza
e non inquinamento e distruzione.
Tocca i cuori
di quanti cercano solo vantaggi
a spese dei poveri e della terra.
Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa,
a contemplare con stupore,
a riconoscere che siamo profondamente uniti
con tutte le creature
nel nostro cammino verso la tua luce infinita.
Grazie perché sei con noi tutti i giorni.
Sostienici, per favore, nella nostra lotta
per la giustizia, l’amore e la pace.
Preghiera cristiana con il creato
Ti lodiamo, Padre, con tutte le tue creature,
che sono uscite dalla tua mano potente.
Sono tue, e sono colme della tua presenza
e della tua tenerezza.
Laudato si’!
Figlio di Dio, Gesù,
da te sono state create tutte le cose.
Hai preso forma nel seno materno di Maria,
ti sei fatto parte di questa terra,
e hai guardato questo mondo con occhi umani.
Oggi sei vivo in ogni creatura
con la tua gloria di risorto.
Laudato si’!
Spirito Santo, che con la tua luce
orienti questo mondo verso l’amore del Padre
e accompagni il gemito della creazione,
tu pure vivi nei nostri cuori
per spingerci al bene.
Laudato si’!
Signore Dio, Uno e Trino,
comunità stupenda di amore infinito,
insegnaci a contemplarti
nella bellezza dell’universo,
dove tutto ci parla di te.
Risveglia la nostra lode e la nostra gratitudine
per ogni essere che hai creato.
Donaci la grazia di sentirci intimamente uniti
con tutto ciò che esiste.
Dio d’amore, mostraci il nostro posto in questo mondo
come strumenti del tuo affetto
per tutti gli esseri di questa terra,
perché nemmeno uno di essi è dimenticato da te.
Illumina i padroni del potere e del denaro
perché non cadano nel peccato dell’indifferenza,
amino il bene comune, promuovano i deboli,
e abbiano cura di questo mondo che abitiamo.
I poveri e la terra stanno gridando:
Signore, prendi noi col tuo potere e la tua luce,
per proteggere ogni vita,
per preparare un futuro migliore,
affinché venga il tuo Regno
di giustizia, di pace, di amore e di bellezza.
Laudato si’!
Amen.
Dato a Roma, presso San Pietro, il 24 maggio, Solennità di Pentecoste, dell’anno 2015, terzo del mio Pontificato.
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