Documentazione su Reddito di Cittadinanza, ReI e dintorni. Continua una polemica strumentale e distruttiva, caratterizzata da confusione terminologica e alimentata da cattiva informazione.
di Franco Meloni
Ecco la notizia sparata con grande enfasi da Huffington Post e ripresa da moltissimi blogger, news online, titolari di pagine fb, tra i quali ultimi il presidente della nostra Regione Francesco Pigliaru.
La Banca d’Italia ha bocciato senza appello il reddito di cittadinanza promosso dal Movimento 5 Stelle. Secondo la relazione che il Capo del Servizio Struttura economica di Banca d’Italia Paolo Sestito ha sottoposto lo scorso 9 aprile al Direttorio, riportata dall’Huffington Post, il reddito di cittadinanza sarebbe “distorsivo e disincentivante”, nonché un volano capace di favorire il lavoro in nero. “Commento alla proposta di reddito di cittadinanza del M5s”, è il titolo del documento sottoposto ai vertici della Banca d’Italia che mira a far luce sul cavallo di battaglia dei grillini. Messo in relazione il reddito di cittadinanza pentastellato al Reddito d’inclusione del governo Gentiloni, secondo via Nazionale “se il prossimo governo decidesse di espandere la copertura degli strumenti di contrasto alla povertà, l’opzione più realistica e convincente sarebbe il potenziamento del ReI”.
————–i nostri commenti————————–
Bankitalia boccia il reddito di cittadinanza: “Distorsivo, potrebbe favorire il lavoro nero”. Bankitalia boccia il Reddito di Cittadinanza ma promuove l’ampliamento del REI.
Che titoli fuorvianti! Un guaio, considerato che troppe persone si fermano al titolo.
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Mi sembra non ci sia allo stato alcuna “bocciatura” da parte di Banca d’Italia dei diversi istituti, dal Reddito di cittadinanza al ReI (peraltro non assimilabili essendo istituti profondamente diversi). Si tratta di un lavoro di studio istruttorio, una relazione presentata al Direttorio dal Capo del Servizio Struttura economica di Banca d’Italia Paolo Sestito, certamente utile, ma non da assumere come Vangelo, soprattutto per affrettate conclusioni. La Banca d’Italia in materia non ha assunto alcun indirizzo ufficiale, e forse, non compete alla stessa farlo. Data l’importanza dell’argomento (come ha sottolineato lo stesso Fondo Monetario Internazionale) occorre studiare di più, soprattutto in relazione alle diverse esperienze internazionali, ma anche a quelle locali (nelle Regioni, Sardegna compresa), per assumere decisioni operative, che competono tutte alla politica. Che non bisogna lasciare sola, perchè, parafrasando la famosa frase “La guerra è cosa troppo seria per lasciarla in mano ai militari”*, “Il reddito di cittadinanza e gli altri istituti sono troppo importanti per lasciarli in mano ai politici”.
*La guerre! c’est une chose trop grave pour la confier à des militaires (Georges Clemenceau).
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Non fidandomi della notizia sparata da Huffington Post (e chi si fida più dei giornalisti!) come direttore di AladiNews ho voluto consultare il testo della relazione. Non trovandolo in internet, mi sono rivolto direttamente all’Ufficio Stampa della Banca d’Italia.
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Richiedo cortesemente il testo integrale della relazione sul reddito di cittadinanza promosso dal Movimento 5 Stelle che il Capo del Servizio Struttura economica di Banca d’Italia Paolo Sestito ha sottoposto lo scorso 9 aprile al Direttorio della Banca, riportata in estrema sintesi dall’Huffington Post.
Nel caso detta relazione sia già pubblicata in internet, mi bastano ovviamente gli estremi per poterla scaricare.
Grazie e cordiali saluti
Franco Meloni
direttore responsabile di Aladinews (https://www.aladinpensiero.it)*
*Nota inviata all’Uffcio stampa della Banca d’Italia (stampabi@bancaditalia.it)
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Ecco la tempestiva risposta della Divisione Stampa e relazioni esterne della Banca d’Italia (pervenuta via mail oggi martedì 24 aprile 2018 alle 13,43), che conferma le mie iniziali perplessità e soprattutto la mia contrarietà e irritazione che un argomento così serio ed importante venga trattato con inaccettabile leggerezza e superficialità.
“Egregio Aladin Pensiero, la Sua richiesta si riferisce ad un Appunto di analisi interno all’Istituto; non si tratta di una Relazione, che avrebbe avuto evidentemente una connotazione pubblica, come tutti i documenti ufficiali che pubblichiamo sul sito web.
Cio’ chiarito, si rammenta, a titolo di collaborazione, che sul tema, in sede di dibattito parlamentare sul disegno di legge delega che istituiva il ReI, la Banca d’Italia fu convocata per una Testimonianza pubblica e il giudizio che la Banca d’Italia aveva dato all’epoca sul fatto che si introducesse in Italia uno strumento di contrasto alla povertà fu positivo.
Si invia il link al quale puo’ trovare il testo di questa Testimonianza pubblica (https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-vari/int-var-2016/sestito-040416.PDF).
Nell’evidenziare, in particolare, la prima pagina di sintesi della citata Testimonianza, si inviano cordiali saluti,
Divisione Stampa e relazioni esterne.
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DOCUMENTAZIONE
La Banca d’Italia ha bocciato senza appello il reddito di cittadinanza promosso dal Movimento 5 Stelle. Secondo la relazione che il Capo del Servizio Struttura economica di Banca d’Italia Paolo Sestito ha sottoposto lo scorso 9 aprile al Direttorio, riportata dall’Huffington Post, il reddito di cittadinanza sarebbe “distorsivo e disincentivante”, nonché un volano capace di favorire il lavoro in nero. “Commento alla proposta di reddito di cittadinanza del M5s”, è il titolo del documento sottoposto ai vertici della Banca d’Italia che mira a far luce sul cavallo di battaglia dei grillini. Messo in relazione il reddito di cittadinanza pentastellato al Reddito d’inclusione del governo Gentiloni, secondo via Nazionale “se il prossimo governo decidesse di espandere la copertura degli strumenti di contrasto alla povertà, l’opzione più realistica e convincente sarebbe il potenziamento del ReI”.
Non che il ReI sia perfetto per Bankitalia, anche in relazione a questa misura via Nazionale individua alcuni aspetti critici, ma nettamente meno numerosi rispetto a quelli ascrivibili al reddito di cittadinanza: “Il ReI e ancor più il RdC possono avere effetti distorsivi sul mondo del lavoro. Il RdC produrrebbe effetti disincentivanti sull’offerta di lavoro anche più accentuati, dato l’importo elevato del beneficio e la lunghezza indefinita del programma”. Inoltre, gli incentivi previsti (su tutti il premio di due mensilità per chi trovasse autonomamente un’occupazione) potrebbero “non essere sufficienti a contrastare l’incentivo a permanere nel programma, anche ricorrendo al lavoro sommerso”.
Il documento, oltre a sottolineare la “difficile realizzazione del potenziamento dei centri per l’impiego” previsti dalla norma, e l’assoluta “assenza” di un progetto di “complessivo riordino delle prestazioni assistenziali”, si sofferma sugli “elementi di condizionalità per la fruizione del beneficio”. Bocciando sostanzialmente quelli di natura attiva, vale a dire “la partecipazione a un programma di inserimento lavorativo e sociale”. “La verifica della condizionalità – scrive la Banca d’Italia – è, anche sulla base dell’esperienza internazionale, un limite delle politiche attive, poiché onerosa e esposta a discrezionalità da parte dell’ente territoriale di riferimento”.
Punti critici, dunque, per quanto riguarda la disomogeneità territoriale e i costi di applicazione. Ma anche in linea generale “la condizionalità di per sé non produce buoni esiti occupazionali, ma tende a funzionare solo per chi è già appetibile sul mercato del lavoro”. Per questo “il costo effettivo del RdC potrebbe rivelarsi più elevato di quanto stimato sulla base di modelli che non tengono conto delle reazioni comportamentali degli individui al variare delle politiche pubbliche”.
continua su: https://www.fanpage.it/bankitalia-boccia-il-reddito-di-cittadinanza-distorsivo-potrebbe-favorire-il-lavoro-nero/
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