Ricordando don Paolo De Magistris

paolo-de-magistri-sindaco-di-caRicordando don Paolo De Magistris (Cagliari, 4 gennaio 1925 – Cagliari, 21 giugno 1998) a vent’anni dalla morte. Commemorazione del Consiglio Comunale di Cagliari, Aula consiliare, martedì 26 giugno 2018.
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Intervento di Franco Meloni

Sono stato consigliere comunale della consigliatura 1980-1985 (VIII) del Comune di Cagliari. All’esordio avevo dunque precisamente 30 anni.
Di don Paolo De Magistris (che aveva 25 anni più di me) ho molti bei ricordi. Innanzi tutto: don Paolo. Così lo chiamavano tutti ed io volentieri mi adeguai perché Lui aveva diritto a un titolo che lo distinguesse, l’altro era Signor Sindaco, per antonomasia come per Ottone Baccaredda. A Lui mi legava un singolare rapporto di rispetto e di affetto: singolare, essendo io all’epoca politicamente distante dalle sue posizioni politiche-partitiche (lui democristiano convinto, io appartenente a un partito di estrema sinistra, Democrazia proletaria, poi denominatosi Democrazia proletaria sarda), ma ambedue cattolici (lui profondamente religioso e praticante assiduo, io molto, molto meno) e, sicuramente, anche per questa comune matrice, spesso sostanzialmente convergenti quanto a sensibilità sociale. Per Lui anche eredità del padre Mondino, il medico dei poveri, il medico della mia famiglia (Diceva mia madre, che lo aveva come medico di famiglia – e che lo considerava Santo – che quando si mostrava rattristata di non poterlo compensare per le sue prestazioni professionali per la nostra famiglia, numerosa e povera, il dottor De Magistris, rispondeva “No ti preocupis Mariuccia. Faimì un’Ave Maria e bai cun Deus”). Ma torniamo a Paolo. Sono stato sempre totalmente convinto della sua personale onestà e ammiratore della sua capacità di abnegazione come uomo al servizio delle Istituzioni e della cittadinanza. Mi affascinava poi la sua profonda cultura e la capacità di dimostrarla, senza spocchia e con quell’umiltà che tuttavia non ne celava il possesso e lo spessore.
Del mio rapporto politico e umano con don Paolo ricorderò tra i tanti episodi che hanno affollato la mia mente nel preparare questo intervento, solo alcuni. Qualcosa in più, ma non molto, lascio scritto nella nota che ho consegnato al Presidente del Consiglio Comunale Guido Portoghese e al Sindaco di Cagliari Massimo Zedda, che qui colgo l’occasione di ringraziare per questo invito, unitamente al ringraziamento alla famiglia di don Paolo e specialmente al figlio Luigi.
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Dunque i Ricordi
Il primo da consiglieri comunali, ambedue soldati semplici (periodo 1980-1984);
il secondo (con una breve aggiunta) quando Lui tornò ad essere Sindaco, a fine consigliatura nel 1984;
il terzo quando Lui aveva abbandonato l’amministrazione e la politica, dopo gli anni 90.

Cito tutto, sul filo della memoria, essendomi però premurato di verificare i riscontri temporali e quindi l’attendibilità effettuale degli episodi ricordati.
[segue]
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I
Il primo (più che un episodio il tentativo di trasmettervi la sensazione di una comune sensibilità sociale). Ricordo che don Paolo intervenne più volte a difendere i ceti meno abbienti, rifiutandosi di accettare la logica governativa della diminuzione dei trasferimenti di risorse finanziarie dalla Finanza centrale ai Comuni, circostanza che costringeva i Comuni medesimi, tra i quali il nostro, ad inasprire le tariffe dei servizi comunali o comunque a limitarne l’espansione (pensiamo agli asili nido, ai servizi all’istruzione e non solo). Scherzando dicevo a don Paolo: “Lei con queste posizioni è iscritto d’ufficio alla mia parte politica”.

II
Il secondo (con una breve aggiunta), Lui Sindaco, probabilmente fine estate-inizio dell’autunno 1984 (ma non ne sono sicuro), quando, dico io: “don Paolo salvò l’onore del Consiglio comunale di Cagliari”. Si trattò di questo: il Sindaco convocò i capi gruppo consiliari per un incontro con una Delegazione di parlamentari della “Commissione parlamentare per le questioni regionali”, presieduta dal senatore Armando Cossutta. Sostanzialmente una “visita di cortesia” al Comune Capoluogo, in quanto la parte più importante della missione riguardava l’interlocuzione con la Regione Sarda (Consiglio, Giunta e Presidenti) prevista nello stesso giorno. All’ora convenuta, concordata dal Sindaco con il presidente Cossutta, forse intorno alle 9 del mattino, eravamo presenti per il nostro Comune solo il Sindaco e il sottoscritto. Panico generale. Rischiavamo una pessima figura! Fu allora che don Paolo ebbe la brillante idea di condurci tutti in sala Consiglio, dove con dovizia di particolari ne spiegò la storia, gli arredi, le iscrizioni… , soffermandosi in particolare sulle gigantesche tele di Filippo Figari, illustrate sotto i diversi profili: artistico (con biografia del pittore), individuazione e significato storico dei personaggi e degli avvenimenti raffigurati, etc. I parlamentari rimasero attenti, coinvolti e affascinati dalla colta affabulazione di don Paolo, in particolare il presidente Armando Cossutta, che scoprimmo essere non solo un politico di salaexgiuntavaglia e uno storico ma anche un fine intenditore d’arte. La visita proseguì in sala Giunta con una spiegazione del “Retablo dei consiglieri di Pietro Cavaro”*, altro pezzo forte delle opere d’arte che abbelliscono il nostro Palazzo civico. La parte propriamente politica dell’incontro fu rapidissima, con la presenza di alcuni altri capi gruppo consiliari, nel mentre sopraggiunti. La giornata si concluse con evidente soddisfazione dei nostri ospiti.
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Ecco quindi la breve aggiunta.
* Don Paolo era senza dubbio il più informato sul “Retablo, detto dei Consiglieri” di Pietro Cavaro. Ricordo il racconto di una mia conoscente di Oristano, allieva del Corso di Storia dell’arte dell’Università di Cagliari (Dir. prof.ssa Renata Serra), che si recò a Palazzo per redigere una relazione di carattere didattico sull’opera. Chiese agli uscieri dove si trovasse questo “Retablo dei consiglieri”, che com’è noto è situato in sala Giunta, ma gli uscieri non se sapevano nulla. Per fortuna, nel contempo arrivò a Palazzo il Sindaco. E un usciere disse con sollievo: “Guardi è arrivato don Paolo, chieda a Lui, che sa tutto”. Racconta l’amica: “Del Retablo dei consiglieri nessuno a Palazzo civico sapeva nulla. Meno male che è arrivato don Paolo, il cappellano, una persona coltissima, che davvero sapeva tutto, tutto quello che gli chiesi e molto di più dell’opera del Cavaro. Che splendida persona, coltissima, disponibile e cortese!” Il Sindaco quindi non si era presentato come tale e la mia amica (non cagliaritana) lo aveva inquadrato come “cappellano”. Del resto don Paolo seppur in “abiti civili” ne aveva l’aspetto. Un episodio gustoso a conferma delle qualità dell’uomo.
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III
Il terzo. Non ricordo più la data ma in un periodo compreso tra il 1995 e il 1997, trovandomi a passare davanti alla chiesa di san Giuseppe Calasanzio, in Castello, notai il portone aperto (la serratura era stata forzata) e sbirciai dentro: la chiesa era abbandonata ma vissuta da volatili che, approfittando delle aperture dovute a vetri rotti, vi avevano fatto il nido. Il pavimento era cosparso di escrementi. Chiamai per telefono i vigili urbani, che intervennero richiudendo il portone con un robusto lucchetto. Scrissi allora una lettera a l’Unione Sarda (firmata Franco Meloni, cittadino cagliaritano) sollecitando un intervento di recupero della struttura da parte di non so quale Istituzione, ma individuando il Comune comunque come primo responsabile, a prescindere. Nello stesso periodo sempre nei pressi della chiesa (ci passavo ogni giorno per andare al lavoro al Rettorato) incontrai per caso don Paolo De Magistris, al quale posi questa domanda: “Don Paolo, Lei, da fervente uomo di chiesa qual’è, sarà contrario, ma, le chiedo, cosa ne pensa di un utilizzo laico di questa chiesa?”. Don Paolo mi rispose pressapoco così: “Guardi Meloni, di chiese aperte al culto ce ne sono abbastanza. Io sarei favorevole a un utilizzo culturale sia della chiesa sia dell’intero complesso, comprendente l’ex collegio scolopio di san Giuseppe. Le do ora una informazione che lei non ha: questa chiesa, come pure il resto, è di proprietà del Demanio statale. Credo che se ne libererebbe volentieri, cedendoli (la chiesa e tutto il complesso) ad altra amministrazione pubblica” (1). Queste circostanze (o forse anche altre) portarono alla proposta di utilizzare la chiesa come aula magna dell’Ateneo, raccolta discretamente dal rettore Pasquale Mistretta, che fece fare un apposito studio, prendendo come modello Bologna, ovvero la trasformazione della ex chiesa di Santa Lucia in aula magna. La soluzione appariva ottimale anche dal punto di vista della localizzazione (poter disporre di uno spazio universitario aperto alla città, autonomo rispetto alla struttura del Rettorato e quindi utilizzabile senza i vincoli della presenza di uffici). Si seppe che il Demanio era disponibile a cedere la struttura all’Università a un prezzo simbolico (1 lira), ma l’Ateneo prioritariamente impegnato nell’apertura della struttura della Cittadella di Monserrato, rinunciò. Come andò a finire la storia? Non so precisamente. So che la struttura venne in qualche modo messa in sicurezza (forse anche con fondi europei), che fu trasferita al Ministero dei beni culturali, precisamente per le esigenze della Biblioteca universitaria. Altro non so se non che oggi la chiesa appare in abbandono e comunque non utilizzata.
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Il punto di vista di Paolo De Magistris su l’utilizzo della chiesa di San Giuseppe Calasanzio e in generale sulla valorizzazione del rione Castello è esaurientemente riportato in un suo scritto su L’Almanacco di Cagliari 1973, intitolato “La rocca da rilanciare – La valorizzazione del Castello”. E’ uno dei molti interventi del cittadino Paolo De Magistris. L’ho scelto come esempio, soprattutto per le proposte operative che vi sono avanzate, in certa parte da aggiornare, ma che mantiene comunque una straordinaria validità. Il Castello – sosteneva don Paolo – ha tutte le carte in regola per diventare un centro vivo di cultura a servizio dell’intera città (…) che appartiene ai sardi dell’avvenire, aperti a una speranza nuova, basata sul rispetto della tradizione e sulla ricerca del progresso: un indirizzo che partendo dalla valorizzazione del quartiere storico assume carattere generale per gli amministratori e per i cittadini per la gestione sostenibile e partecipata della nostra città.
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Vi ho raccontato solo pochi episodi, che a mio parere danno sufficientemente conto delle qualità di Paolo De Magistris come politico capace, coltissimo uomo di cultura, persona onesta di esemplare diritura morale: insomma un Maestro per i giovani e per tutti noi.
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- Le foto della seduta in Consiglio Comunale sono di Benedetta Iannelli.
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DOCUMENTAZIONE
Dal sito del Parlamento italiano
armando-cossutta-pres(…) una delegazione della Commissione parlamentare per le questioni regionali, presieduta dal sen. Armando Cossutta,
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Commissione parlamentare per le questioni regionali:
Presidente dal 09.11.1983 al 01.07.1987.
Membro dal 26.10.1983 al 01.07.1987.
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Le lotte di quartiere nei banchi del Consiglio comunale di Cagliari
Da Intervento di Franco Meloni al Convegno di Sassari del 29-30 novembre 2014 “I movimenti degli anni Settanta fra Sardegna e Continente”, F. Francioni e L. Rosenkranz, pagg. 102-106, Ediz. Condaghes, 2017
(…) Della mia esperienza di consigliere voglio ricordare ancora due episodi: il primo si riferisce a una mia interrogazione al Sindaco (il democristiano Bachisio Scarpa) a fine anno 1981 o inizi 1982 (non ricordo esattamente) sulla vicenda della loggia massonica P2. Si trattava di questo: negli elenchi resi noti nel maggio 1981 dall’allora capo del governo Arnaldo Forlani, c’era quello del questore di Cagliari, tale Antonio Amato, il quale risultava al suo posto nonostante una circolare del nuovo presidente del Consiglio, Giovanni Spadolini, prevedesse l’esautoramento dei funzionari iscritti alla loggia segreta massonica P2. L’interrogazione era precisa: chiedeva che il Sindaco si adoperasse perché la normativa fosse applicata, per decoro della città (che aveva diritto a uomini rispettabili nei posti di comando), in quanto la loggia P2 era stata considerata “una banda a delinquere” ( più tardi messa formalmente fuori legge). Il Sindaco non rispose e nessuno riprese l’argomento. Il giorno dopo il questore massone mandò in Comune alcuni funzionari della Digos per sequestrare il nastro che riportava il mio intervento! Non se ne fece nulla e più tardi il questore fu rimosso. Bene, ho raccontato questo episodio per dirvi che i consiglieri del PCI (Partito che peraltro credo non avesse alcuna implicazione nello scandalo P2 e che anzi a livello nazionale era portatore di una linea di moralizzazione), non mossero un dito e non dissero una parola, lasciandomi in uno splendido isolamento. Come anche tutti gli altri consiglieri (uno di questi anch’esso iscritto alla P2, altri alla Massoneria ma in liste legali). Incassai la solidarietà personale di don Paolo De Magistris (consigliere democristiano, più volte Sindaco, uomo di specchiata onestà e cattolico osservante, da me politicamente molto distante), il quale mi disse che anche in quanto cattolico non poteva che concordare con il contenuto della mia interrogazione e, nell’occasione, mi raccontò quanto lui fosse sottoposto a dure contestazioni da parte di circoli delle diverse massonerie cittadine.
Il secondo episodio riguarda un mio intervento in Consiglio in lingua sarda, in occasione della discussione sulle dichiarazioni di voto di un nuovo Sindaco (credo si trattasse di Michele Di Martino). Scrissi il mio intervento in italiano e per la traduzione in sardo-campidanese mi affidai alla consulenza di Piero Marcialis e di Gianni Loy (conosco la mia lingua che è stata la lingua dei miei genitori, ma non volevo improvvisare). Bene: silenzio o sorrisetti dei miei colleghi consiglieri, salvo schiamazzi della destra missina. Il Sindaco raccomandava: “calma, lasciatelo dire…” A verbale pressappoco questa frase: “prende la parola il consigliere Meloni, il cui intervento non viene riportato in quanto non svolto in lingua italiana”. Imbarazzo dei consiglieri sardisti. Il consigliere Umberto Cardia mi sussurrò: “così ci hai sottratto un bel gruzzolo di voti”. Per la mia parlata sarda, casteddaia ma non castellana, un voto di sufficienza da parte del castellano (del quartiere Castello) don Paolo De Magistris.
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ape-innovativaOggi domenica 8 giugno 2014, Franco Meloni su fb
Racconto dalla mia memoria. Non ricordo più la data ma in un periodo compreso tra il 1995 e il 1997, trovandomi a passare davanti alla chiesa di san Giuseppe, notai il portone aperto (la serratura era stata forzata) e sbirciai dentro: la chiesa era abbandonata ma vissuta da volatili che, approfittando delle aperture dovute a vetri rotti, vi avevano fatto il nido. Il pavimento era cosparso di escrementi. Chiamai per telefono i vigili urbani, che intervennero richiudendo il portone con un robusto lucchetto. Scrissi allora una lettera a l’Unione Sarda (firmata Franco Meloni, cittadino cagliaritano) sollecitando un intervento di recupero della struttura da parte di non so quale Istituzione, ma individuando il Comune comunque come primo responsabile, a prescindere. Nello stesso periodo sempre nei pressi della chiesa (ci passavo ogni giorno per andare al lavoro al Rettorato) incontrai per caso don Paolo De Magistris (già Sindaco di Cagliari, ma soprattutto uno dei più illustri storici della città) al quale posi questa domanda: “Don Paolo (così lo chiamavano tutti e anch’io, perchè un titolo bisognava pur darlo a un non laureato che a molti laureati faceva barba e capelli), lei, da fervente uomo di chiesa qual’è, sarà contrario, ma, le chiedo, cosa ne pensa di un utilizzo laico di questa chiesa?”. Don Paolo mi rispose pressapoco così: “Guardi Meloni, di chiese aperte al culto ce ne sono abbastanza. Io sarei favorevole a un utilizzo culturale sia della chiesa sia dell’intero complesso, comprendente l’ex collegio scolopio di san Giuseppe. Le do ora una informazione che lei non ha: questa chiesa, come pure il resto, è di proprietà del Demanio statale. Credo che se ne libererebbe volentieri, cedendoli (la chiesa e l’ex collegio) ad altra amministrazione pubblica” (1). Queste circostanze (o forse anche altre) portarono alla proposta di utilizzare la chiesa come aula magna dell’Ateneo, raccolta discretamente dal rettore Pasquale Mistretta, che fece fare un apposito studio, prendendo come modello Bologna, ovvero la trasformazione della ex chiesa di Santa Lucia in aula magna. La soluzione appariva ottimale anche dal punto di vista della localizzazione (poter disporre di uno spazio universitario aperto alla città, autonomo rispetto alla struttura del Rettorato e quindi utilizzabile senza i vincoli della presenza di uffici). Ma Mistretta giudicò comunque lo spazio insufficiente per le esigenze dell’Ateneo. Si seppe che il Demanio era disponibile a cedere la struttura all’Università a un prezzo simbolico (1 lira), ma il Rettore, prioritariamente impegnato nell’apertura della struttura della Cittadella di Monserrato, paventava un ulteriore e insostenibile impegno finanziario dell’ateneo, considerata l’entità dei lavori di restauro e riadattamento da fare. Si propose al Rettore di ricorrere ai fondi europei (allora credo esistesse il programma Urban), ma le sue preoccupazioni stavano altrove (e forse, all’epoca, anche giustamente). Come andò a finire la storia? Non so precisamente. So che la struttura venne in qualche modo messa in sicurezza (forse anche con fondi europei), che fu trasferita al Ministero dei beni culturali, precisamente per le esigenze della Biblioteca universitaria. Altro non so se non che oggi la chiesa appare in abbandono e comunque non utilizzata. Nel 2010 fu inserita nel programma del Monumenti aperti, come fa fede la foto ripubblicata recentemente da Vito Biolchini e ripresa ieri da Aladinews. Il resto è da scrivere… anche da parte nostra.
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almanaccoCA73(1) Il punto di vista di Paolo De Magistris su l’utilizzo della chiesa di San Giuseppe Calasanzio e in generale sulla valorizzazione del rione Castello è esaurientemente riportato in un suo scritto su L’Almanacco di Cagliari 1973, intitolato “La rocca da rilanciare – La valorizzazione del Castello”.
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ALTRI DATI
Dal sito web dell’Ufficio Stampa del Comune di Cagliari.
Sindaco di Cagliari
Durata mandato 1967 – 1970
Predecessore Giuseppe Brotzu
Successore Angelo Lai
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Durata mandato 1984 – 1985
1985 – 1990
Predecessore Michele Di Martino
Successore Roberto Dal Cortivo
Dati generali
Partito politico: Democrazia Cristiana.
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GIUNTA COMUNALE IN CARICA DAL 17/11/1987 AL 09/08/1990
Elezione FARA Delib. Com. n. 247-17/11/1987
Elezione del Sindaco Delib. Cons. n. 1207-31/07/1985
Elezione Assessore Anziano Delib. Cons. n 1208-31/07/1985
Elezione Giunta comunale Delib. Cons. n 1208-31/07/1985.
· Sig. De Magistris Paolo, nato a CA il 04/01/1925, DC, Sindaco. Dimissionario il 22/06/1990.
· Rag. Fadda Antonio, nato a Quartucciu (CA) il 18/05/1939, PSI, Assessore alla nettezza urbana, Autoparco, verde pubblico. Sindaco ff. dal 22/16/1990.
· Sig. Marini Marco, nato a Golfo Aranci (SS) il 03/02/1922, PRI, Assessore al Patrimonio e assegnazioni alloggi, Problemi della Casa, Contratti, Assicurazioni.
· Gusmeri Salvatore, nato a CA il 07/08/1933, PSDI, Assessore ai Servizi Tecnologici, Ecologia.
· Geom. Fozzi Luciano, nato a CA il 18/07/1941, DC, Assessore all’Annona, Mercati, Programma di intervento, Edilizia Annonaria.
· Dr. Pirisi Filippo Maria, nato a CA il 25/02/1945, PLI, Assessore alla Viabilità, Traffico, Corpo dei Vigili Urbani, Polizia Urbana, Problemi dell’Agro.
· Geom. Tavolacci Antonio, nato a CA il 02/01/1936, DC, Assessore agli Affari Generali, Personale, Servizi Demografici, Decentramento.
· Ins. Orrù Mario, nato a CA il 04/05/1940, DC, Assessore al Bilancio, Finanze, Economato.
· Geom. Dal Cortivo Roberto, nato a Carbonia (CA) il 28/03/1947, PSI, Assessore allo Sport, Turismo, Spettacolo, Attività culturali.
· Ing. Atzeri Paolo, nato a CA il 01/11/1938, PSI, Assessore ai lavori Pubblici, Manutenzione, Urbanizzazioni.
· Rag. Fara Gianfranco, nato a Martis (SS) il 01/07/1937, DC, Assessore ai servizi sociali, Igiene e Sanità, Asili Nido, Problemi della Gioventù e degli anziani..
· Ing. Atzeni Ambrogio, nato a Monserrato (CA) il 08/12/1930, DC, Assessore all’Urbanistica, Edilizia Privata, Edilizia Residenziale, Espropriazioni.
· Dr. Angioni Giuseppe, nato a CA il 12/11/1942, DC, Assessore alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Programmi di intervento di Edilizia Scolastica.

GIUNTA COMUNALE IN CARICA DAL 31/07/1985 AL 17/11/1987
Elezione del Sindaco Delib. Cons. n. 1207-31/07/1985
Elezione Assessore Anziano Delib. Cons. n 1208-31/07/1985
Elezione Giunta comunale Delib. Cons. n 1208-31/07/1985
· Sig. De Magistris Paolo, nato a CA il 04/01/1925, DC, Sindaco.
· Rag. Fadda Antonio, nato a Quartucciu (CA) il 18/05/1939, PSI, Assessore alla nettezza urbana, Autoparco, verde pubblico.
· Sig. Marini Marco, nato a Golfo Aranci (SS) il 03/02/1922, PRI, Assessore al Patrimonio e assegnazioni alloggi, Problemi della Casa, Contratti, Assicurazioni.
· Gusmeri Salvatore, nato a CA il 07/08/1933, PSDI, Assessore ai Servizi Tecnologici, Ecologia.
· Geom. Fozzi Luciano, nato a CA il 18/07/1941, DC, Assessore all’Annona, Mercati, Programma di intervento, Edilizia Annonaria.
· Dr. Pirisi Filippo Maria, nato a CA il 25/02/1945, PLI, Assessore alla Viabilità, Traffico, Corpo dei Vigili Urbani, Polizia Urbana, Problemi dell’Agro.
· Dr. Di Martino Michele, nato a CA il 25/09/1930, DC, Assessore ai servizi sociali, Igiene, Asili Nido, Problemi della Gioventù e degli anziani. Dimissionario il 17/11/1987.
· Geom. Tavolacci Antonio, nato a CA il 02/01/1936, DC, Assessore agli Affari Generali, Personale, Servizi Demografici, Decentramento.
· Ins. Orrù Mario, nato a CA il 04/05/1940, DC, Assessore al Bilancio, Finanze, Economato.
· Geom. Dal Cortivo Roberto, nato a Carbonia (CA) il 28/03/1947, PSI, Assessore allo Sport, Turismo, Spettacolo, Attività culturali.
· Ing. Atzeri Paolo, nato a CA il 01/11/1938, PSI, Assessore ai lavori Pubblici, Manutenzione, Urbanizzazioni.
· Ing. Atzeni Ambrogio, nato a Monserrato (CA) il 08/12/1930, DC, Assessore all’Urbanistica, Edilizia Privata, Edilizia Residenziale, Espropriazioni.
· Dr. Angioni Giuseppe, nato a CA il 12/11/1942, DC, Assessore alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Programmi di intervento di Edilizia Scolastica.

GIUNTA COMUNALE IN CARICA DAL 27/03/1984 AL 31/07/1985
Elezione del Sindaco- del. Cons. n 3 del 27/03/1984
Elezione Giunta Del. Cons. n 4 del 27/03/1984
· Sig. De Magistris Paolo, nato a CA il 04/01/1925, DC, Sindaco. Dimissionario il 06/11/1984.
· Rag. Fadda Antonio, nato a Quartucciu (CA) il 18/05/1939, PSI, Assessore alla nettezza urbana, Autoparco, verde pubblico. Vice sindaco, Assessore anziano.
· Sig. Marini Marco, nato a Golfo Aranci (SS) il 03/02/1922, PRI, Assessore al Patrimonio, Contratti, Problemi della Casa, Espropriazioni.
· Dr. Artizzu Lucio, nato a CA il 16/08/1930, DC, Assessore al Bilancio, Finanze, Economato.
· Ing. Atzeri Paolo, nato a CA il 01/11/1938, PSI, Assessore ai lavori Pubblici, Manutenzione, Urbanizzazioni.
· Ins. Orrù Mario, nato a CA il 04/05/1940, DC, Assessore all’Urbanistica, Edilizia Privata, Comprensorio.
· Dr.ssa Serra Maria Cristina, nata a CA il 29/10/1939, DC, Assessore ai servizi sociali, Igiene, Asili Nido.
· Gusmeri Salvatore, nato a CA il 07/08/1933, PSDI, Assessore ai Servizi Tecnologici, Ecologia.
· Sig. Palla Nereo, nato a CA il 22/07/1923, DC, Assessore all’Annona, Mercati, Edilizia Annonaria.
· Geom. Fozzi Luciano, nato a CA il 18/07/1941, DC, Assessore allo Sport, Turismo, Spettacolo, Attività culturali.
· Geom. Dal Cortivo Roberto, nato a Carbonia (CA) il 28/03/1947, PSI, Assessore agli Affari Generali, Personale, Servizi Demografici, Decentramento.
· Dr. Pirisi Filippo Maria, nato a CA il 25/02/1945, PLI, Assessore alla Viabilità, Traffico, Corpo dei Vigili Urbani, Polizia Urbana, Problemi dell’Agro.
· Geom. Tavolacci Antonio, nato a CA il 02/01/1936, DC, Assessore alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Edilizia Scolastica.
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Legislatura N.8. Elezioni 8 Giugno 1980
Consiglio comunale
In carica dal 6.8.1980 al 12.5.1985

ABATE GABRIELE
Roma 21.02.1937
P.C.I.
Laurea. Avvocato – Insegnante

ADAMO SERGIO
Cagliari 24.08.1945
D.C.
Laurea. Impiegato

ANGIONI GIUSEPPE
Cagliari 12.11.1942
D.C.
Laurea in Medicina. Medico Ospedaliero

ARGIOLAS AUGUSTA
Monserrato (CA) 24.11.1923
D.C.
Diploma. Insegnante

ARTIZZU LUCIO
Cagliari 16.08.1930
D.C.
Laurea in Lettere Straniere. Giornalista

ATZERI PAOLO
Cagliari 1.11.1938
P.S.I.
Laurea in Ingegneria. Libero professionista

BATZELLA ALAN
Cagliari 26.12.1947
P.C.I.
Laurea in Architettura. Libero professionista

BOZZOLI ALESSANDRA MARIA CARLA
Altamura (BA) 31.08.1953
P.C.I.
Diploma Ragioniera. Impiegata

BRUNI DOMENICO
Roma 3.08.1917
P.C.I.
Licenza Commerciale Inferiore. Pensionato

CARDIA UMBERTO
Tortolì (NU) 2.09.1921
P.C.I.
Laurea.Giornalista

COLUMBU GIUSEPPE
Ollollai (NU) 8.02.1914
P.S.d’Az.
Laurea. Poeta

CORRIAS PIER GIORGIO
Cagliari 9.05.1940
D.C.
Laurea in Giurisprudenza. Docente Universitario

DAL CORTIVO ROBERTO
Carbonia (CA) 18.03.1947
P.S.I.
Diploma Geometra. Impiegato

DE MAGISTRIS PAOLO
Cagliari 4.01.1925
D.C.
Maturità Classica. Impiegato
Dimissionario il 6.11.1984

DESSI’ STEFANO
Monserrato (CA) 26.04.1945
P.C.I.
Licenza Media. Autista

DE SOTGIU MARIO
Ghilarza (CA) 24.04.1935
D.C.
Laurea. Farmacista

DI MARTINO MICHELE
Cagliari 25.09.1930
D.C.
Laurea. Dirigente Bancario

ENDRICH ANNA
Cagliari 4.11.1927
MSI/DN
Laurea in giurisprudenza. Avvocato

FADDA ANTONIO
Quartucciu (CA) 18.05.1939
P.S.I.
Diploma Ragioneria. Impiegato

FERRARA SALVATORE
Cefalù (PA) 13.05.1924
P.S.I.
Laurea. Commerciante

FLORIS MARIO
Cagliari 8.06.1911
D.C.
Laurea in Medicina. Libero professionista

FOZZI LUCIANO
Cagliari 18.07.1941
D.C.
Diploma Geometra. Impiegato

FURCAS SILVESTRO
S. Nicolò Gerrei (CA) 14.02.1938
D.C.
Laurea in Medicina. Medico Ospedaliero

GHIRRA SALVATORE
Benetutti (SS) 26.08.1923
P.R.I.
Maturità Classica. Impiegato

GIUA GAETANO
Cagliari 8.07.1941
D.C.
Laurea. Farmacista

GUSMERI SALVATORE
Cagliari 7.08.1933
P.S.D.I.
Licenza Media. Impiegato

LECCA UMBERTO
Cagliari 27.05.1936
P.S.I.
Laurea in Medicina. Docente Universitario

LINGUARDO ANTONIO
Cagliari 16.06.1931
P.S.D.I.
IV Liceo Scientifico. Impiegato

LUBELLI GIUSEPPE
Cagliari 7.08.1937
P.S.I.
Diploma in Ragioneria. Economo Amm.ne Provinciale

MARINI MARCO
Golfo Aranci (SS) 3.02.1992
P.R.I.
Licenza Media
Impiegato

MELONI FRANCESCO
Cagliari 22.02.1950
D.P.
Diploma in Ragioneria. Impiegato

MILESI ENRICO
Cagliari 10.05.1941
P.C.I.
Laurea in Ingegneria. Docente Universitario

MOI PIETRO PAOLO
Serri (NU) 6.01.1940
D.C.
Diploma Ragioneria. Impiegato

MORITTU BACHISIO
Bonorva (SS) 9.08.1939
P.S.d’Az.
Maturità Classica. Impiegato

MURGIA ANTONINO
Cagliari 13.06.1946
P.C.I.
Licenza Media. Commerciante

MURGIA GIUSEPPE
Sassari 9.12.1942
D.C.
Laurea in Medicina. c/o Medico Provinciale

ORRU’ MARIO
Cagliari 4.05.1940
D.C.
Diploma Magistrale. Impiegato

PALLA NEREO (ENNIO)
Cagliari 22.07.1923
D.C.
Licenza Media. Pensionato

PALMAS SALVATORE
Orroli (NU) 5.05.1943
D.C.
Laurea. Procuratore Legale

PIRISI FILIPPO MARIA
Cagliari 25.02.1945
P.L.I.
Laurea in Chimica. Docente Universitario

RANDAZZO BRUNO
Aritzo (NU) 29.10.1936
D.C.
Scuola Media Superiore. Impiegato Bancario

RUGGERI GIOVANNI
Elmas (CA) 10.05.1946
P.C.I.
V Elementare. Operaio

SALIS CARLO
Cagliari 1.11.1949
P.C.I.
Laurea. Impiegato

SALIS GIANCARLO
Cagliari 17.03.1927
MSI/DN
Laurea in Ingegneria. Libero professionista

SARDU ANTONIO
Sorgono (NU) 12.04.1948
P.C.I.
Perito Nautico. Operaio

SERRA MANFREDI
Ortacesus (CA) 23.09.1934
MSI/DN
Laurea
Avvocato

SERRA MARIA CRISTINA
Cagliari 29.10.1939
D.C.
Laurea in Scienze Politiche. Casalinga

TAVOLACCI ANTONIO
Cagliari 2.01.1936
D.C.
Diploma Geometra. Impiegato

USAI EDOARDO
Ardauli (OR) 12.01.1944
MSI/DN
Laurea in Giurisprudenza. Avvocato

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Altri approfondimenti. Su Fondazione Sardinia. “A vent’anni dalla scomparsa di Paolo De Magistris, il sindaco antico con lo sguardo al futuro, di Gianfranco Murtas”.
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3 Responses to Ricordando don Paolo De Magistris

  1. […] oltre all’ing. Portoghese che ha aperto la seduta ed al sindaco Zedda che l’ha conclusa, l’ex consigliere comunale di Democrazia Proletaria Franco Meloni, Paolo Matta pure lui ex consigliere di parte democristiana, il consigliere in carica Piergiorgio […]

  2. […] giorni di incrociare un cardinale di Santa Romana Chiesa mentre si fa la spesa, almeno a Cagliari. Era fratello di Paolo, già Sindaco di Cagliari, di una famiglia della nobiltà di toga di Castello, di origine piemontese ma in Sardegna da […]

  3. […] Paolo De Magistris, a trentacinque anni dalla morte, rileggiamo un ricordo che ce lo fa sempre più apprezzare: https://www.aladinpensiero.it/?p=80925 […]

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