Elezioni
Elezioni, programmi a confronto
(Materiali tratti dai siti web dei Partiti/Liste e da sintesi fornite da L’Unione Sarda online)
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L’Unione Sarda.it » Politica » Elezioni, programmi a confronto: scuola e università
POLITICA
Elezioni, programmi a confronto: scuola e università
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PARTITO DEMOCRATICO
Cominciamo da chi ha governato negli ultimi 5 anni. Per scuola e università, il Pd di Matteo Renzi, tra l’altro, propone:
- Un piano nazionale di asili nido da 100 milioni di euro l’anno
- Il potenziamento degli istituti tecnici superiori fino ad arrivare a centomila iscritti
- L’assunzione di 10mila ricercatori universitari di tipo B
- L’aumento del tempo pieno al sud, imponendo limiti inderogabili al numero degli alunni nelle classi
- La creazione di una campagna contro le false notizie antiscientifiche, “che generano terrore e disinformazione”
- Il rinnovo dei contratti in modo regolare e continuativo, con la valorizzazione del merito e delle competenze
- Maggiore deducibilità fiscale a chi investe nel sociale, nella ricerca, nell’associazionismo
- Meno burocrazia scolastica per liberare il tempo ai professori.
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+EUROPA
Il movimento di Emma Bonino, alleato del Pd, invece punta su:
- La difesa e la promozione del “diritto alla scienza” e la massima diffusione del metodo scientifico, sia come valore culturale che come principio che informa il processo legislativo.
- L’aumento dei finanziamenti alla ricerca
- L’investimento in ricerca di almeno il 3% del Pil
- L’istituzione di un’agenzia per la ricerca per indirizzare gli investimenti secondo una strategia di medio e lungo periodo
- Un bando annuale di progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale
- La “rimozione degli ostacoli” alla ricerca scientifica sulle malattie rare, sulla procreazione mediamente assistita, sugli embrioni e sulle biotecnologie.
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MOVIMENTO 5 STELLE
Ecco, invece, le proposte sulla scuola del Movimento 5 Stelle capitanato da Luigi Di Maio.
- Il superamento della cosiddetta Buona Scuola approvata nella precedente legislatura
- L’eliminazione dei test Invalsi
- Un piano assunzioni “razionale”, in base al fabbisogno delle scuole su base nazionale
- L’incremento della spesa pubblica per l’istruzione scolastica
- L’internalizzazione del personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario)
- L’abolizione dei finanziamenti alle scuole paritarie (eccetto asili e scuole per l’infanzia)
- L’eliminazione dell’obbligatorietà dell’alternanza scuola-lavoro
- Università: la “visione” è quella di un sistema “equo, diffuso, sempre più accessibile e in continuo e costruttivo dialogo con la società e il territorio che la circonda”.
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CENTRODESTRA (FORZA ITALIA, LEGA, FDI, NOI CON L’ITALIA)
Ecco invece la sintesi dei punti proposti dalle forze che compongono il centrodestra.
- Incentivazione della competizione pubblico-privato a parità di standard
- Abolizione di anomalie e storture della legge “Buona scuola”
- Un nuovo piano di edilizia scolastica
- Azzeramento progressivo del precariato
- Rilancio dell’Università italiana “per farla tornare piattaforma primaria della formazione”.
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LIBERI E UGUALI
Infine, Liberi e Uguali, partito capeggiato da Pietro Grasso e Laura Boldrini, che per quel che concerne l’istruzione, prevede:
- Cancellazione della legge “Buona scuola”
- Abolizione delle tasse universitarie
- Contrasto della dispersione scolastica
- Aumentare l’offerta pubblica di asili nidi
- Aumento dei fondi per permettere a tutti di pagarsi attività sportive, culturali, ricreative, mensa e materiali didattici
- Stabilizzazione dei precari attraverso un piano pluriennale
- Un nuovo piano per l’edilizia scolastica all’insegna della “conversione ecologica”
(Programmi elettorali a confronto: 1/5. Continua)
Luigi Barnaba Frigoli
(Unioneonline)
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Elezioni, programmi a confronto: salute e sanità
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PARTITO DEMOCRATICO
Per rilanciare la sanità, il Pd di Matteo Renzi, tra l’altro, propone:
- Incentivi fiscali alle famiglie che necessitano del sostegno di badanti o di ricovero in case di cura
- Aumento dei fondi nazionali per i farmaci innovativi specie nel settore oncologico e la ricerca contro le malattie rare
- Agevolazioni sugli investimenti imprenditoriali della ricerca farmaceutica in Italia
- Investimenti sulla digitalizzazione della sanità per ridurre liste d’attesa
- Investimento di 2 miliardi di euro per rafforzare l’indennità di accompagnamento
- Conferma dell’obbligo vaccinale per i bambini.
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+EUROPA
Il movimento di Emma Bonino, alleato del Pd, invece, punta su:
- Correzione della disparità di offerta sanitaria sul territorio nazionale
- Commissariamento delle sanità regionali anche in caso di scarsità di servizi erogati e per mancato rispetto dei tempi massimi d’attesa per gli esami diagnostici
- Impegno del Parlamento a discutere, dopo l’approvazione del testamento biologico, altre proposte di legge in tema di fine vita
- Correzione della legge 40 sulla procreazione libera e responsabile
- Maggiore spesa per la cura delle malattie croniche e la disabilità
- Regolamentazione dell’uso delle droghe in un’ottica di riduzione del danno, della libertà di accesso alle cure e della libertà di ricerca sull’uso medico e scientifico
- Vaccini: “sì, per il benessere di tutti”.
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MOVIMENTO 5 STELLE
Ecco, invece, le principali proposte sulla sanità del Movimento 5 Stelle capitanato da Luigi Di Maio.
- Introduzione del Registro Tumori in ogni regione
- Reintroduzione e potenziamento della medicina scolastica
- Sviluppo di programmi di educazione alimentare
- Riduzione delle liste di attesa per tutti gli esami medici
- Contrasto al fenomeno “dell’antibiotico resistenza”
- Revoca e divieto di rinnovo degli incarichi dirigenziali
- Eliminazione dei ticket sui farmaci
- Vaccini: obbligatorietà solo per risolvere specifiche “emergenze sanitarie”.
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CENTRODESTRA (FORZA ITALIA, LEGA, FDI, NOI CON L’ITALIA)
Di seguito, invece, la sintesi dei punti proposti dalle forze compongono il centrodestra.
- Estensione delle prestazioni sanitarie
- Più libertà di scelta per le famiglie nell’offerta sanitaria
- Incentivazione della competizione pubblico-privato a parità di standard
- Centralità del rapporto medico-paziente nel circuito dell’assistenza
- Raddoppio dell’assegno minimo per le pensioni di invalidità e sostegno alla disabilità
- Vaccini: nella coalizione non c’è una visione univoca. Il segretario della Lega Matteo Salvini ha più volte espresso l’intenzione di eliminare l’obbligatorietà prevista dalla Legge Lorenzin. Forza Italia, al contrario, è favorevole all’obbligatorietà.
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LIBERI E UGUALI
Infine, Liberi e Uguali, partito capeggiato da Pietro Grasso e Laura Boldrini, che, per quel che concerne l’ambito sanitario, prevede tra l’altro:
- Il superamento dell’attuale sistema dei ticket e l’abolizione dei superticket
- Un Piano d’azione per la salute mentale
- La promozione dell’uso dei farmaci generici
- L’informatizzazione del settore sanitario
- Più attenzione al diritto alla salute delle donne, più garanzie dei diritti sessuali e riproduttivi attraverso il sostegno e il finanziamento della rete dei consultori
- Il rilancio dei programmi di educazione sessuale e contraccettiva nelle scuole
- L’applicazione della legge 194 intervenendo sul problema del numero eccessivo di medici obiettori
Vaccini: sì alla copertura vaccinale.
(Programmi elettorali a confronto: 2/5. Continua)
Luigi Barnaba Frigoli
(Unioneonline)
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Elezioni, programmi a confronto: lavoro e welfare
PARTITO DEMOCRATICO
Iniziamo da chi ha governato negli ultimi 5 anni. In tema di occupazione il Pd di Matteo Renzi propone:
- Estensione degli 80 euro anche a partite IVA e autonomi fino ai 26mila euro lordi
- Aumento delle deduzioni IMU per i fondi di professionisti, artigiani e commercianti
- Salario minimo legale e parità di salario tra uomo e donna
- Smartworking post gravidanza ed estensione del congedo parentale
- Obiettivo 24 milioni di occupati in 5 anni
- Raddoppio dei fondi per il reddito di inclusione
- Tessere gratuite di sei mesi per viaggiare sui treni per chi perde il posto di lavoro
- Pensione di garanzia per i giovani ed estensione dei requisiti per l’Ape (Anticipo pensionistico sociale).
+EUROPA
Il partito +Europa di Emma Bonino, alleato del Pd, punta invece su:
- Decontribuzione di parte degli oneri sociali a favore dei giovani neoassunti fino a 35 anni
- Contributi alla formazione, sostegno al reddito e servizi che consentano alle donne di conciliare famiglia e lavoro
- Aumento della quota del Fondo Sociale Europeo per l’accesso al lavoro e all’inclusione sociale
- Sostegno al reddito universale per chi si trova in povertà assoluta
- Sussidio di disoccupazione europeo
- Rafforzamento della contrattazione aziendale, territoriale o di filiera
- Eliminazione dell’obbligo degli acconti per i lavoratori autonomi
- Riforma degli ordini professionali
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MOVIMENTO 5 STELLE
Passiamo al Movimento 5 Stelle. In tema di lavoro e welfare nel programma dei pentastellati guidati da Luigi Di Maio si parla, tra l’altro, di:
- Reddito di cittadinanza
- Smart working
- Tutele per maternità, congedi parentali, malattia, infortunio anche ad artigiani e commercianti
- Abolizione del minimale Inps e abolizione Irap per i professionisti
- Equo compenso e salario minimo di 9 euro l’ora
- Riduzione delle disparità salariali
- Superamento della “riforma Fornero” e messa a regime dei parametri “quota 41″ e “quota 100″ per l’accesso alla pensione
- Sblocco del turn over della contrattazione nel pubblico impiego
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CENTRODESTRA
Ecco, invece, i capisaldi del programma della coalizione di centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia):
- Nuovo Piano di sostegno ai cittadini italiani in condizione di estrema indigenza
- Azzeramento della Riforma Fornero
- Aumento delle pensioni minime e pensioni alle mamme
- Raddoppio dell’assegno minimo per le pensioni di invalidità e
sostegno alla disabilità
- Incentivi all’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro
- Obiettivo di piena occupazione per i giovani attraverso stage, lavoro e formazione.
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LIBERI E UGUALI
Infine, Liberi e Uguali. Alla voce lavoro il programma del partito di sinistra guidato da Pietro Grasso e Laura Boldrini elenca, tra l’altro:
- Piano straordinario di investimenti per rilanciare occupazione
- Sblocco del turnover nella Pubblica Amministrazione
- Revisione Jobs Act e ripristino dell’Articolo 18
- Riduzione del divario salariale tra uomini e donne
- Estensione del Rei (Reddito di inclusione)
- Revisione della riforma Fornero
- Inserimento della maternità nei criteri per lanticipo dell’età di pensionamento.
(Programmi elettorali a confronto: 4/5. Continua)
Luigi Barnaba Frigoli
(Unioneonline)
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Sicurezza e immigrazione.
PARTITO DEMOCRATICO
Iniziamo da chi ha governato negli ultimi 5 anni. In tema di sicurezza il Pd di Matteo Renzi propone:
- 50mila nuove videocamere per la sorveglianza su tutto il territorio nazionali
- Diecimila assunzioni tra carabinieri, poliziotti, finanzieri, agenti penitenziari e vigili del fuoco ogni anno
- Sostegno ai militari italiani impegnati in prima linea all’estero e nei confini nazionali
- Progetto Caschi Blu della Cultura
- Formazione permanente e coinvolgimento di insegnanti nelle scuole con il sostegno delle forze dell’ordine
- Raddoppio dello stanziamento per le periferie e le aree degradate
- Nuove carceri e ristrutturazione carceri esistenti
- Accoglienza: legge sul diritto di cittadinanza per i minori nati e cresciuti in Italia (Ius soli)
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+EUROPA
Il partito +Europa di Emma Bonino, alleato del Pd, punta invece su:
- Maggiore cooperazione europea contro il terrorismo
- Superamento della legge Bossi-Fini
- Piano per l’inserimento degli stranieri nel mercato del lavoro
- Istituzione di un’agenzia nazionale autonoma e indipendente per la tutela dei diritti umani
- Sostegno alla legge sul diritto di cittadinanza secondo il principio dello ius culturae
- Permesso di soggiorno temporaneo per ricerca di occupazione (reintroduzione del sistema dello sponsor)
- Modifica del Regolamento di Dublino, affinché lo Stato Ue competente per la domanda d’asilo sia determinato in base alle esigenze familiari o umanitarie del richiedente
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MOVIMENTO 5 STELLE
Passiamo al Movimento 5 Stelle. In tema di sicurezza e immigrazione nel programma dei pentastellati guidati da Luigi Di Maio si parla, tra l’altro, di:
- Incremento delle risorse umane, economiche e strumentali da destinare alle
“specialità” di polizia
- Identificazione delle forze dell’ordine tramite numero sul casco
- Forme di sicurezza partecipata
- Accorpamento delle Polizie Municipali e Provinciali in un unico soggetto dipendente dal sindaco
- Obbligo per tutte le reti di telefonia e internet di mettere a disposizione in caso di emergenza un canale safety check
- Immigrazione: superamento del regolamento di Dublino, con meccanismo di redistribuzione dei migranti automatico e obbligatorio; Ritorno Volontario Assistito; maggiore trasparenza nella gestione dei fondi per l’accoglienza
- Velocizzazione delle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato.
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CENTRODESTRA
Ecco, invece, i capisaldi del programma della coalizione di centrodestra (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia):
- Lotta al terrorismo
- Ripresa del controllo dei confini e rimpatrio di tutti i clandestini
- Blocco degli sbarchi con respingimenti assistiti e stipula di trattati e accordi con i Paesi di origine dei migranti economici
- Piano Marshall per l’Africa
- Introduzione del principio che la difesa è sempre legittima
- Carabinieri e poliziotti di quartiere
- Aumenti di stipendio e dotazioni per le forze dell’ordine
- Inasprimento delle pene per violenza contro un pubblico ufficiale
- Revisione della legge sulla tortura.
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LIBERI E UGUALI
Infine, Liberi e Uguali. In tema di sicurezza e immigrazione il programma del partito di sinistra guidato da Pietro Grasso e Laura Boldrini elenca, tra l’altro:
- Rafforzamento delle politiche di cooperazione e solidarietà internazionale
- Istituzione dei corpi civili di pace e di un Dipartimento della difesa civile
- Riduzione delle spese militari
- Sblocco del turnover nel comparto sicurezza
- Riforma dell’ordinamento penitenziario
- Abolizione della Bossi-Fini
- Introduzione del permesso di ricerca lavoro e altri meccanismi di ingresso regolari
- Lotta alla speculazione nel sistema d’accoglienza
- Introduzione dello ius soli e dello ius culturae
Luigi Barnaba Frigoli
(Unioneonline)
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POTERE AL POPOLO
Programma
Dov’era il no, faremo il sì!
Crediamo nella giustizia sociale, nell’uguaglianza, nella cooperazione, nella solidarietà.
Ci siamo battuti e continueremo a batterci, durante e dopo le elezioni, per contrastare la barbarie che oggi ha mille volti: il lavoro che sfrutta e umilia, la povertà e l’ineguaglianza, i migranti lasciati annegare in mare, i disastri ambientali, i nuovi fascismi, la violenza sulle donne, la crescente repressione, i diritti negati. Nel mondo in cui viviamo 8 persone hanno la stessa ricchezza di 3,6 miliardi di essere umani; c’è la capacità di produrre cibo per 12 miliardi di abitanti, ma un miliardo di persone soffre la fame. Questa è la conseguenza di scelte politiche precise che hanno trasferito poteri e risorse ai ricchi e ai potenti in una dimensione senza precedenti, smantellando i diritti, privatizzando e mercificando ogni cosa, assumendo la competizione di tutti contro tutti come criterio di ogni relazione sociale. A tutto questo diciamo NO, ma accanto al NO c’è il SI che vogliamo costruire.
E’ il #poterealpopolo, la riappropriazione di sovranità popolare a tutti i livelli ed in tutti gli ambiti della società.
E’ la riaffermazione del diritto ad un lavoro liberato dalla precarietà e dallo sfruttamento, la riconquista dei diritti sociali, la salvaguardia della natura, l’affermazione dei diritti delle donne.
Il programma che presentiamo per le elezioni politiche parla del nostro paese, ma è connesso a tutti quei movimenti e soggetti politici che ovunque nel mondo si battono contro lo sfruttamento, la distruzione di vita, diritti, democrazia, in una parola contro il capitalismo che oggi si presenta con il volto della barbarie del neoliberismo. Quei movimenti che, in tanta parte d’Europa e del mondo, sono la vera novità, perché dicono con chiarezza che va costruita un’alternativa alle politiche degli ultimi tre decenni ed indicano con altrettanta chiarezza l’avversario.
Siamo donne e uomini che combattono e ripudiano l’oppressione razzista, di classe, di sesso, la guerra, la devastazione della natura e della vita. Siamo persone e organizzazioni, democratiche e antifasciste, comuniste e socialiste, femministe e ambientaliste. Veniamo da storie differenti, ma vogliamo costruirne una comune tra chi non si rassegna all’ingiustizia, allo sfruttamento, alla sopraffazione dilaganti e vuole cambiare le cose.
Siamo popolo ribelle.
Vogliamo riprenderci il presente e il futuro.
SCARICA IL PROGRAMMA
1- DIFESA E RILANCIO DELLA COSTITUZIONE NATA DALLA RESISTENZA
2 – UNIONE EUROPEA
3 – PACE E DISARMO
4 – PER I DIRITTI DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI, PER IL DIRITTO AL LAVORO
5 – PREVIDENZA
6 – ECONOMIA, FINANZA, REDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA
7 – SCUOLA, UNIVERSITÀ, RICERCA
8 – BENI E ATTIVITA’ CULTURALI, COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE
9 – LOTTA ALLA POVERTÀ, SANITÀ, ASSISTENZA
10 – DIRITTO ALL’ABITARE, ALLA CITTÀ, ALLA MOBILITÀ
11 – IMMIGRAZIONE E ACCOGLIENZA
12 – AUTODETERMINAZIONE E LOTTA ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE E LE PERSONE LGBTQI
13 – AMBIENTE
14 – UNA NUOVA QUESTIONE MERIDIONALE
15 – GIUSTIZIA
MUTUALISMO, SOLIDARIETÀ E POTERE POPOLARE
Le condizioni di vita delle classi popolari peggiorano sempre di più, per ciò che riguarda la salute, l’istruzione, ma anche più semplicemente la possibilità di godere di tempo liberato da dedicare ad uno sport, un hobby, etc.
In quest’ottica mutualismo e solidarietà non sono semplicemente un modo per rendere un servizio, ma una forma di organizzazione della resistenza all’attacco dei ricchi e potenti; un metodo per dimostrare nella pratica che è possibile, con poco, ottenere ciò che ci negano (salute, istruzione, sport, cultura); una forma per rispondere, con la solidarietà, lo scambio e la condivisione, al razzismo, alla paura e alla sfiducia che altrimenti rischiano di dilagare.
Le reti solidali e di mutualismo sono soprattutto una scuola di autorganizzazione delle masse, attraverso la quale è possibile fare inchiesta sociale, individuare i bisogni reali, elaborare collettivamente soluzioni, organizzare percorsi di lotta, controllare dal basso sprechi di denaro pubblico e corruzione.
Tutti i punti precedenti sono strettamente intrecciati con la questione centrale, la necessità di costruire il potere popolare. Per noi potere al popolo significa restituire alle classi popolari il controllo sulla produzione e sulla distribuzione della ricchezza; significa realizzare la democrazia nel suo senso vero e originario.
Per arrivarci abbiamo bisogno di fare dei passaggi intermedi e, soprattutto, di costruire e sperimentare un metodo, che noi abbiamo chiamato controllo popolare. Il controllo popolare è, per noi, una palestra dove le classi popolari si abituano a esercitare il potere di decidere, autogovernarsi e autodeterminarsi, mettendo in discussione le istituzioni e i meccanismi che le governano. Per questo chiamiamo controllo popolare la sorveglianza sulla compravendita di voti alle elezioni, le visite ai Centri di Accoglienza Straordinaria, le battaglie per il diritto alla residenza e all’assistenza sanitaria per i senza fissa dimora, la vigilanza sui ritardi e gli abusi nei rilasci dei permessi di soggiorno, la battaglia contro l’allevamento intensivo di maiali nel Mantovano, quella contro la TAP in Salento, la TAV in Val Susa, l’eolico selvaggio in Puglia, Basilicata, Molise, il DASPO nei centri urbani. Insomma, chiamiamo controllo popolare tutte le battaglie che in questi anni hanno testimoniato la resistenza delle classi popolari e vivificato il nostro Paese.
Costruire il potere popolare significa anche ridurre le disuguaglianze, evitare speculazioni e contrastare efficacemente le organizzazioni criminali che avvelenano e distruggono la nostra terra, sottraendo loro bassa manovalanza, reti clientelari e occasioni per fare affari; significa far vivere nelle pratiche sociali una prospettiva di società alternativa al capitalismo
È per questo, insomma, che crediamo e speriamo che il nostro compito non si esaurisca con le elezioni, ma che il lavoro che riusciremo a mettere in campo ci consegni, il giorno dopo le urne, un piccolo ma determinato esercito di sognatori, un gruppo compatto che continui a marciare nella direzione di una società più libera, più giusta, più equa.
Noi ci stiamo, chi accetta la sfida?
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AUTODETERMINATZIONE
IL PROGRAMMA.
Progetto AutodetermiNatzione
Programma per le elezioni politiche italiane
Progetto AutodetermiNatzione è la speranza perché la Sardegna esca dalla fase attuale di decadenza e impoverimento, frutto delle politiche delle Giunte regionali espresse dai partiti subordinati a Roma e dai loro alleati, con l’obiettivo di scardinare il vecchio modello di sviluppo basato sulla dipendenza.
Per questo, Progetto AutodetermiNaztione vuole rappresentare un processo di rottura rispetto alle politiche espresse dalla Giunta regionale attuale e da quelle precedenti: serve discontinuità rispetto al passato, che poi si traduca in volontà, pianificazione e azione per un nuovo governo del territorio sardo, per i sardi.
Progetto AutodetermiNatzione è il cambiamento di cui tutti abbiamo bisogno per migliorare le nostre vite.
Noi, per il nostro programma partiamo da un punto 0:
Lavoro, occupazione e dignità
Il cuore del Progetto AutodetermiNatzione è il problema del lavoro e dell’occupazione. Un numero sempre maggiore di Sarde e di Sardi sono senza lavoro, perché lo hanno perso o non lo trovano; così, sempre più persone, soprattutto i giovani, scelgono loro malgrado di emigrare, una delle cause dello spopolamento che affligge in particolare le zone interne della Sardegna. Così come, spesso, il reddito da lavoro non consente livelli minimi di autosufficienza per le famiglie o per chi aspira ad averla.
La povertà dilaga, tocca i ceti medi e perfino i ceti medio-alti.
La Sardegna è allo sbando anche e soprattutto a causa di una classe politica troppo subalterna a interessi esterni, o impegnata principalmente a conservare privilegi e posizioni di potere. Progetto AutodetermiNatzione ha l’obiettivo primario di attuare nuove, serie ed efficaci politiche per il lavoro rivolte alle donne e agli uomini sardi.
Per questo, Progetto AutodetermiNatzione considera necessario allargare la base produttiva, sostenere le imprese che creano occupazione, promuovere le imprese locali e diffuse, e allo stesso tempo difendere le condizioni di lavoro e di reddito di tutti i Sardi.
Progetto AutodetermiNatzione difende i beni comuni e i diritti della Sardegna.
A cominciare dal fatto che quanto ci è dovuto da parte dello Stato debba essere restituito al Popolo Sardo. Sulla Vertenza Entrate, Progetto AutodetermiNatzione intende battersi per ottenere tutto quanto dovuto alla Sardegna dallo Stato Italiano dal momento che, a causa della sudditanza espressa dalle Giunte regionali precedenti che hanno ceduto le quote dei Sardi, il conto dei danni alle entrate della Regione a fine triennio (2017-2019) sarà all’incirca di cinque miliardi e mezzo.
Nessuna Vertenza Entrate può essere, quindi, data per risolta. Non possiamo, in una fase di crisi come l’attuale, rinunciare alla quota di nostre tasse indebitamente incamerata dallo Stato e che le Giunte regionali hanno ceduto al Governo.
Progetto AutodetermiNatzione si batterà per lo smantellamento dei Poligoni militari destinati alle esercitazioni di guerra e per ottenere le bonifiche immediate di tutti i siti compromessi, a carico dello Stato responsabile.
Progetto Autodeterminatzione ha un progetto culturale: rafforzamento dell’istruzione, della scuola, dell’università, della formazione e della ricerca, per portare la Sardegna in linea con gli Stati più avanzati dell’Europa. Un progetto culturale fondato sul rispetto, la tutela, lo sviluppo e sul riconoscimento della lingua sarda e delle nostre altre lingue storiche.
Progetto AutodetermiNatzione disapprova le politiche del lavoro attuate dal Governo italiano, dal Jobs Act all’abolizione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, dalla cosiddetta “Buona scuola” e dalle politiche universitarie a quelle di austerità che colpiscono in particolare le fasce più deboli della società e il loro reddito.
Progetto AutodetermiNatzione ritiene che occorra superare le politiche legate ai flussi migratori e gli accordi con la Libia, causa delle tragedie umane degli ultimi mesi, e che lo Stato Italiano debba impegnarsi per migliorare le condizioni di vita dei profughi e per favorire, nel contempo, un’accoglienza sicura, pacifica e proficua per le comunità ospitanti
I Punti Programmatici
1. Un nuovo modello di sviluppo.
2. Ambiente.
3. Riforme.
4. Urbanistica e mobilità.
5. Federalismo interno.
6. Sanità.
7. Presenza militare in Sardegna.
8. Parità linguistica.
9. Istruzione.
10. Università, Ricerca e Innovazione.
11. Piano integrato di conservazione e valorizzazione dei Beni Culturali
12. La società
13. Accoglienza
14. Diritti e qualità della vita
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