Elezioni
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In Sardegna l’unico voto utile è quello che concretamente sbarra la strada alla destra. E io lo esprimerò
17/02/2018 Vito Biolchini su vitobiolchini.it
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Repubblica.it, 17 febbraio 2018
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Ultime due settimane di campagna elettorale. Troppi scandali (veri o presunti) spacciati per questioni di importanza capitale, distolgono l’opinione pubblica dalla sostanza della questione: nonostante la legge elettorale fosse stata concepita per favorire una grande coalizione tra centrodestra e centrosinistra, ora a sorpresa lo schieramento di Berlusconi, Salvini e Meloni è in realtà ad un passo dalla vittoria. “Sprint del centrodestra, al Senato è già maggioranza” scrive oggi Repubblica.it
Il sistema elettorale diviso tra proporzionale e maggioritario rende i sondaggi di questi giorni abbastanza uniformi (per chi vuole spendere è interessante il sito www.rosatellum.info, altrimenti consiglio www.termometropolitico.it) e tutti gli osservatori sono concordi nel dire che l’ago della bilancia sono i collegi uninominali meridionali (Sardegna compresa), nei quali il centrodestra contende al Movimento Cinque Stelle quei 30/40 seggi che potrebbero significare vittoria assoluta.
“Buona parte del risultato si giocherà al Sud, nei molti collegi contesi tra centrodestra e 5 Stelle”, scrive sempre su Repubblica.it il professor Salvatore Vassallo.
Il voto in Sardegna non è dunque assolutamente marginale (come qualche osservatore interessato vorrebbe farci credere) ma tremendamente cruciale, essenzialmente nei nove collegi uninominali (sei alla Camera e tre al Senato) nei quali la vittoria è contesa tra il centrodestra e il Movimento Cinquestelle, con il centrosinistra tagliato fuori, come ci ha raccontato ieri la Nuova Sardegna (“L’isola diventa decisiva, sei collegi su nove in bilico”).
Il quadro dunque è chiaro. Soprattutto per chi ha sempre votato per impedire alla destra di governare il paese (e questa del 2018 è ben peggiore di quella anche solo di cinque anni fa), la scelta in Sardegna del voto da dare nei collegi uninominali è evidentemente obbligato.
Senza tanti fronzoli e cerimonie, il meridione e la Sardegna sono l’ultimo argine contro la vittoria assoluta di Silvio Berlusconi, di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni.
L’unico voto utile all’uninominale è dunque quello che consapevolmente, visti i sondaggi e senza tanti sofismi, sbarrerà loro la strada. E io lo esprimerò.
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