GLI OCCHIALI di PIERO MARCIALIS

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SIGISMONDO ARQUER
9 marzo 1558. Il cagliaritano Sigismondo Arquer (morirà sul rogo a Toledo nel 1571), procuratore generale del regno di Sardegna, osteggiato dalla potente famiglia feudataria degli Aymerich, accusato tramite una certa Aldonzia Bombei di malversazione, viene prosciolto da tutte le accuse e riabilitato nel suo ufficio.

CHARLES BUKOWSKY
“Non dire stronzate, c’è troppa gente che s’ingrassa sulla guerra.”
“ma la Conferenza di Pace a Parigi…”
“… sai bene che passano la giornata a far niente, a scherzare dalla mattina alla sera, ritirano lo stipendio e tutte le notti vanno ai might di Parì. quella sì che è gente che vive bene. non hanno nessuna voglia che la Conferenza di pace finisca proprio come non vogliono che finisca la guerra… e se per sbaglio finisce quella guerra, ce ne saranno delle altre, ci sono zone calde in tutto il mondo”.
(C.B. morto il 9 marzo del 1994, eppure sempre attuale).

RITRATTO DI DONNA

Le sorelle l’accusavano di sprecare la sua bellezza, di non fare buon uso del cervello. Ma Cass ne aveva da vendere, di cervello e di spirito. Dipingeva, danzava, cantava, modellava la creta, e quando qualcuno era ferito, mortificato, nel corpo o nell’anima, Cass provava compassione per costui. Il suo cervello era, ecco, differente; la sua mentalità non era pratica, ecco quanto. Le sorelle eran gelose perchè essa attraeva i loro uomini; ce l’avevano su con Cass perchè, secondo loro, sciupava un sacco di occasioni. Di solito Cass era gentile con quelli più brutti; i cosidetti fusti non le dicevano niente. Le facevano schifo. “Senza nerbo,” diceva, “senza grinta. Arrivano, alti in sella, con quei nasi ben fatti, quelle orecchie ben disegnate… Tutta esteriorità e niente dentro”. La sua indole era affine alla pazzia; aveva un temperamento che certi chiamano pazzia, (La più bella donna della città, di Charles Bukowsky, in Storie di ordinaria follia, tr. P.F. Paolini, Ed. Feltrinelli, 1981).

One Response to GLI OCCHIALI di PIERO MARCIALIS

  1. admin scrive:

    PIERO MARCIALIS
    Arquer scrisse, molti anni prima della condanna, cosette piuttosto piccanti sui preti sardi, cose che fecero effetto anche in Spagna. L’odio degli Aymerich lo raggiunse fin là, stuzzicando l’interesse della Santa Inquisizione. Arquer aveva scritto:sacerdotes indoctissimi sunt. Non capivano il latino, Ma non era questo il peggio: habent suas concubinas maioremque dant operam procreandis filiis quam legendis libris. Insomma si davano più da far a mantener concubine e a far figli che a leggere libri.

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