La visita del presidente Mattarella. Riflessioni di Sindaci

22140883_10210403268818488_8655478624155874898_nLa distanza tra la gente comune e le istituzioni.
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Oggi c’è stata la visita in Sardegna del Presidente della Repubblica, una visita passata abbastanza in silenzio.
Ecco una riflessione (e una percezione), che personalmente condivido, del Presidente dell’ANCI Sardegna, Emiliano Deiana (Antonio Fadda, Sindaco di Orani)

di Emiliano Deiana, su fb.

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Oggi sono andato a Ghilarza all’incontro col Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Un incontro importante per la presentazione di una nuova edizione dei Quaderni dal carcere di Antonio Gramsci.

Ma non di questo volevo parlare. Ma del gelo e della distanza siderale fra l’avvenimento e la gente comune.

Da piccolo mia mamma ci aveva portato in piazza d’Italia per l’arrivo a Sassari di Pertini. Ho nel naso, negli occhi, nel cuore quel clima di festa: la gente in attesa; il sentirsi parte di Qualcosa.

Qui c’era ognuno con la propria solitudine. La gente che continuava nella sua vita: nei bar, per la via.

Nemmeno l’ombra di una curiosità.

Non si tratta di Mattarella (che non è uomo che genera particolari avversità). Si tratta di qualcosa che si è rotto.

Siamo dentro la frattura della democrazia e della rappresentanza. Sono due coste che si allontanano sospinte dalla faglia. La tettonica democratica produce fratture, terremoti, sommovimenti tellurici.

I partiti non esistono più. I “corpi intermedi” sono in coma profondo. Le istituzioni lontane.

I cittadini sono dentro la solitudine, dentro il movimento solipsistico indotto dai Social. Siamo dentro l’autismo corale. Senza parole. Senza emozioni.

Come si ricostruisce dopo questa catastrofe?

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