Verso il Convegno sul Lavoro. Che cos’è l’economia sociale e solidale.

Che cos’è l’economia solidale.
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L’economia solidale è basata innanzitutto sulla valorizzazione delle relazioni tra i soggetti, un’equa ripartizione delle risorse, il rispetto e la tutela dell’ambiente, il perseguimento di finalità sociali[1].

Storicamente, in Italia le esperienze di economia solidale iniziano negli anni ’80 con il commercio equo e solidale e nel campo della finanza etica [tag] con le MAG (Mutua Auto Gestione), e continuano negli anni ’90 con le attività legate al consumo critico e agli stili di vita con la nascita dei gruppi di acquisto solidale (Gas) e dei Bilanci di Giustizia.

A partire da queste esperienze e sull’esempio di reti straniere (in particolare da Francia, Spagna e Sud America), prende avvio nel 2002 il percorso per la costruzione di una rete di economia solidale, che porterà nel 2003 alla scrittura della “Carta per la Rete Italiana di Economia Solidale” (Carta RES) che identifica tre principi per l’economia solidale: cooperazione e reciprocità, valorizzazione del territorio, sostenibilità sociale ed ecologica. La “Carta RES” indica inoltre il metodo della partecipazione attiva e la strategia della costruzione di reti a partire dai territori nella proposta dei distretti di economia solidale (DES).

Questa proposta viene raccolta da diversi territori che avviano la sperimentazione, valutando nel concreto i punti di forza e le difficoltà di questa prospettiva di trasformazione sociale, le cui caratteristiche verranno riassunte nel 2011 nelle “Colonne dell’economia solidale”:

L’Economia Solidale (ES) promuove i beni comuni.
L’ES è fondata sul rispetto della “Madre Terra” e sul “benvivere” di tutti.
L’ES propone modelli collaborativi.
L’ES si basa sulle relazioni.
L’ES promuove il legame con il territorio.
L’ES incorpora il senso del limite.
L’ES si sviluppa nelle reti.
L’ES è una trasformazione sociale.
L’ES difende i diritti.
L’ES ridimensiona il ruolo del mercato.
L’esperienza italiana si sta sviluppando al pari di altre esperienze internazionali; nel 2013 le Nazioni Unite hanno avviato una “Task Force” interagenzia sull’economia sociale e solidale, che ha pubblicato nel 2014 un “position paper” in cui propone di riconoscere e valorizzare il ruolo dell’economia sociale e solidale nel raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile.

Riferimenti
[1] “Spazi per un’economia liberata”, di Riccardo Troisi e Monica Di Sisto per il dossier “Sbilanciamo le città” pubblicato da Sbilanciamoci nel 2016.

Immagini
Disegno di Mino Cerezo tratto dalla copertina della Agenda Latinoamericana Mondiale, edizione 2012, dedicata al benvolere.
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(…) Alcuni autori come Jean-Louis Laville (1999) definiscono l’Economia Sociale e Solidale (ESS) come «l’insieme delle attività che contribuiscono alla democratizzazione dell’economia a partire dall’impegno civile».

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