Meglio astenersi
Colpi di sole. Le alte temperature di queste giornate stanno riscaldando le menti degli uomini politici che si propongono, meglio si ripropongono, alla nostra attenzione in vista delle elezioni prossime venture. Giorno dopo giorno, se si ha la pazienza di leggerle, aumentano come in un crescendo rossiniano le promesse elettorali che nessuno manterrà mai. Dimenticate le dentiere nuove per tutti di berlusconiana memoria, si riparte con l’aumento delle pensioni, con la promessa di milioni di assunzioni, di abbassamento delle tasse, di risoluzione del problema dei migranti che starebbero invadendo il nostro paese ( i dati reali non lo confermano ma per Fantasyland va sempre bene). Intanto Renzi tira avanti di sconfitta in sconfitta, di promessa in promessa. Ora ha dichiarato “guerra” all’unione europea chiedendo denaro per aumentare gli investimenti. Detta cosi – come ha spiegato in tv il giornalista del Corriere Massimo Franco – sembrerebbe che a Bruxelles esista un forziere con del denaro che ci appartiene e che il giovane Don Chisciotte sta andando a prendere. In realtà ciò che Renzi sta chiedendo all’Unione è soltanto il permesso di superare ancora una volta il limite imposto per l’indebitamento dell’Italia, il permesso di incrementare il debito pubblico nazionale che andrà a pesare sulle tasche dei nostri figli. Ma va bene uguale, tanto in campagna elettorale si può dire di tutto. E visto che ci si trova il nostro ne spara anche un’altra. Porterà il PD al 40%, come Grillo che ha lo stesso identico obiettivo per il suo movimento, come Berlusconi che vuole fare altrettanto per lo schieramento di destra. Tutto va bene, tanto sotto gli ombrelloni non si presta molta attenzione alla discussione elettorale. C’è un dato del quale nessuno, proprio nessuno, parla. L’astensionismo. Cresce continuamente la tendenza degli italiani a non partecipare al voto. Lo hanno confermato le ultime consultazioni elettorali. Per le prossime elezioni regionali siciliane i sondaggi prevedono un astensionismo superiore al 55% e la tendenza è al rialzo. L’inconsistenza e la sostanziale poca credibilità delle proposte politiche in campo e dei “leader” che le supportano faranno il resto. All’elettore ormai non resta altra scelta che quella di riappropriarsi del diritto all’astensione dal voto come ultima forma di protesta contro un sistema politico che naviga verso l’iceberg. Non lo diranno nei dibattiti televisivi ma è un dato di fatto che il partito dell’astensione è attualmente e di gran lunga il maggiore partito italiano.
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