Immigrazioni: i dati

idos-colonnaSbarchi e accoglienza: dati, normativa, prospettive
comunicato stampa di IDOS

Da ultimo è stata la sindaca di Roma, Virginia Raggi, a parlare di saturazione del suo Comune nell’accoglienza di stranieri per motivi umanitari. Nel Lazio le persone accolte all’inizio del 2017 sono 14.886, di cui 4.231 nei Centri Sprar, 9.824 nei Centri di Accoglienza Straordinaria e 831 nei Centri di Prima Accoglienza. Nella Città Metropolitana di Roma gli ultimi dati disponibili contano 2.769 posti disponibili nei Centri Sprar e 1.782 nei Centri di Accoglienza Straordinaria. Ad essi si aggiungono 4.000 o più persone (le stime sono variabili), per lo più interessate a trasferirsi in altri paesi europei, che vivono in strutture autogestite con il supporto del volontariato.
La questione continua a essere dibattuta e il Centro Studi e Ricerche Idos ritiene opportuno fornire un contributo presentando in maniera organica dati e considerazioni contenute nel Dossier Statistico Immigrazione e nell’Osservatorio Roomano sulle Migrazioni.
Rispetto a qualche anno addietro, in Italia i richiedenti asilo sono notevolmente aumentati: 63.000 nel 2011 (anno delle “Primavere arabe”), scesi momentaneamente a 43.000 nell’anno successivo e a 13.000 nel 2013, per poi passare a 170.000 nel 2014, 154.000 nel 2015, 181.000 nel 2016, mentre si stima possano essere 200.000 nel 2017.
L’emergenza, oltre che numerica, è anche di natura giuridica. Secondo il parere espresso in occasione di una causa ancora in corso dall’Avvocato Generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, di fronte ad arrivi così consistenti nel Mediterraneo, non è accettabile limitarsi all’applicazione della vigente normativa europea, addossando l’onere dell’accoglienza ai paesi di primo ingresso (Italia e Grecia in primis) senza pensare a una più equilibrata ripartizione. La Corte, se si pronuncerà in tal senso, anticiperà la modifica che il Parlamento Europeo sta per proporre al Consiglio, il vero scoglio sulla via della riforma del Regolamento Dublino III e dell’attuazione del principio di solidarietà previsto dal Trattato di Lisbona del 2007 sul funzionamento dell’Unione Europea.
Al momento, però, l’accoglienza così regolata è obbligatoria e non può essere disattesa. L’Italia, se non avesse istituito i cosiddetti hotspot o punti di crisi per la fotosegnalazione delle persone sbarcate e il loro inserimento nei centri di accoglienza, come disposto da una decisione del 2015 del Consiglio dell’UE, sarebbe stata passibile di un procedimento di infrazione, che invece ora pende sulla Repubblica Ceca, l’Ungheria e la Polonia, che non hanno ritenuto vincolanti le pur limitate ricollocazioni (170.000) dei nuovi arrivati per sgravare l’Italia e la Grecia.
Se la regolamentazione europea verrà modificata con un maggior coinvolgimento di tutti gli Stati Membri, potrà essere superata la psicosi dell’accoglienza, salvo restando l’impegno dell’UE di intervenire sulle cause dei flussi. Intanto, è opportuno riflettere sulla distribuzione dei richiedenti asilo tra le Regioni, utilizzando per un confronto omogeneo i dati relativi al 31 dicembre 2016 del Ministero dell’Interno.
A tale data sono stati 176.554 i richiedenti accolti: 137.218 nei Centri di Accoglienza Straordinaria (che fanno capo alle Prefetture), 820 negli hotspot, 14.694 presso i Centri di Prima Accoglienza e 23.822 nei Centri ordinari dello Sprar – Sistema per l’Accoglienza dei Richiedenti Asilo (che fa capo all’Anci su incarico del Ministero dell’Interno). L’incidenza dei Centri di accoglienza Straordinaria (oltre 3.000) è del 72% sull’insieme dei posti disponibili, con valori anche più elevati in alcune regioni.
In media, a tale data, è stata accolta per motivi umanitari una persona ogni 344 residenti A segnalarsi per una maggiore disponibilità è stato il piccolo Molise (1 immigrato accolto ogni 90 residenti) seguito, in maniera decrescente, da altre 6 Regioni di medio-piccola grandezza (Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Sardegna e Umbria). Caratterizzate da 1 richiedente asilo ogni 300 residenti sono l’Abruzzo, l’Emilia Romagna, il Lazio, le Marche, il Piemonte, la Puglia, la Sicilia, la Toscana, il Veneto e le Province Autonome di Bolzano e Trento. Invece, la Campania, la Lombardia e la Valle d’Aosta contano 1 persona accolta ogni 400 abitanti.
Il Ministero dell’Interno ha concordato con l’Anci che l’accoglienza nelle grandi città, incrementando i posti Sprar, sia basata sul criterio di 2,5 richiedenti accolti ogni 1.000 abitanti per cui a Roma, un comune con quasi 3 milioni di residenti, servirebbero altri 2.800 posti.
Si presentano così la situazione statistica e quella giuridica (con i relativi possibili sviluppi) ed è a questa cornice che è necessario fare riferimento.

– segue -

ITALIA. Immigrati transitati negli hot spot, accolti nelle strutture temporanee, nei centri di prima accoglienza, posti occupati negli SPRAR (31.12.2016)

Regioni
A

B
C

A+B+C

Immigrati presenti nelle strutture temporanee
% di distribuzione immigrati presenti nelle strutture temporanee
Immigrati presenti negli hotspot
Immigrati presenti nei centri di prima accoglienza
Posti SPRAR occupati
% di distribuzione posti SPRAR occupati
Totale immigrati presenti per regione
% di distribuzione immigrati presenti per regione
Residenti totali per regione
Numero residenti per immigrato accolto
Lombardia
21.511
15,7

1.535
6,4
23.046
13,1
10.008.349
434
Piemonte
13.077
9,5

1.270
5,3
14.347
8,1
4.404.246
307
Campania
12.987
9,5

1.325
5,6
14.312
8,1
5.850.850
409
Toscana
11.598
8,5

858
3,6
12.456
7,1
3.744.398
301
Veneto
10.619
7,7

3.070
535
2,2
14.224
8,1
4.915.123
346
Emilia-Romagna
10.428
7,6

623
1.208
5,1
12.259
6,9
4.448.146
363
Lazio
9.824
7,2

831
4.231
17,8
14.886
8,4
5.888.472
396
Puglia
6.270
4,6
236
3.268
2.362
9,9
12.136
6,9
4.077.166
336
Sardegna
5.461
4,0

201
0,8
5.662
3,2
1.658.138
293
Liguria
5.250
3,8

506
2,1
5.756
3,3
1.571.053
273
Sicilia
4.593
3,3
584
4.525
4.374
18,4
14.076
8,0
5.074.261
360
Marche
3.944
2,9

739
3,1
4.683
2,7
1.543.752
330
Calabria
3.660
2,7

1.217
2.537
10,6
7.414
4,2
1.970.521
266
Abruzzo
3.500
2,6

259
1,1
3.759
2,1
1.326.513
353
Friuli-Venezia-Giulia
3.334
2,4

1.160
355
1,5
4.849
2,7
1.221.218
252
Molise
2.935
2,1

517
2,2
3.452
2,0
312.027
90
Umbria
2.855
2,1

408
1,7
3.263
1,8
891.181
273
Basilicata
2.126
1,5

454
1,9
2.580
1,5
573.694
222
P. A. di Bolzano
1.681
1,2


0,0
1.681
1,0
520.891
310
P. A. di Trento
1.277
0,9

148
0,6
1.425
0,8
538.223
378
Valle d’Aosta
288
0,2


0,0
288
0,2
127.329
442
Totale
137.218
100,0

23.822
100,0
176.554
100,0
60.665.551
344
FONTE: Centro Studi e Ricerche IDOS. Elaborazioni su dati del Ministero dell’Interno e Istat

Per informazioni:
Centro Studi e Ricerche Idos, Via Arrigo Davila 16 – 00179 Roma; tel. 06.66514345;
idos@dossierimmigrazione.it; www.dossierimmigrazione.it

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