Eurallumina. Basta centrali a carbone – basta pane avvelenato comunicato Assotziu Consumadoris Sardigna – Onlus
Finalmente la politica sarda interviene in merito al progetto di ammodernamento dello stabilimento di Eurallumina.
Assessori, vice presidente, consiglieri regionali concordano che non si può bloccare quel progetto e ciascuno si attiva per portare avanti la politica industriale che impone che i profitti dell’iniziativa siano dei privati e che i costi e i danni siano a carico della collettività.
Infatti nessun politico, assessore, vice presidente, sono mai intervenuti in merito al disastro, nessuno di loro ha mai portato una parola di conforto ai tanti che si sono ammalati e che continuano ad ammalarsi, nessuno di questi ha mai avuto parole di solidarietà nei confronti dei familiari che hanno perso i propri cari a causa dell’inquinamento causato anche dall’ attività della società Eurallumina.
Nessuno si è sentito in dovere di costituirsi parte civile a livello regionale nel procedimento penale che vede coinvolti i massimi dirigenti di quella società e della stessa sotto processo per disastro ambientale
Il tutto è stato lasciato all’impegno delle associazioni, Assotziu Consumadoris Sardigna – Onlus, alla Confederazione Sindacale Sarda, a Sardegna Pulita, al Wwf e a nove cittadini del Sulcis, in parte agricoltori e cittadini ammalati di tumore. – segue –
Chiunque esprima dubbi su tale progetto viene criticato, vedi il caso ultimo del Soprintendente ai Beni paesaggistici di Cagliari ed Oristano, viene messo alla gogna.
Appare stravagante leggere o sentire che il tutto deriva dalla chiusura dell’impianto nel 2009 senza parlare del perchè fu fermato lo stabilimento.
Detto così appare una cosa normale c’era la crisi…, mancava l’energia…
Perchè non dire la verità?
Eurallumina è stata costretta ad interrompere la produzione a causa di un problema nato e contestato dalla autorià giudiziaria che ha messo sotto sequestro il Bacino Fanghi Rossi, semplicemente per aver riversato assieme ai fanghi rossi materiali inquinanti, il tutto scoperto causalmente per la rottura di una tubazione.
Nel marzo 2010, sulla base della campagna di monitoraggio sono stati rilevati, in concentrazione superiori ai limiti di legge i seguenti inquinanti: ALLUMINIO, ARSENICO, SELENIO, CLORURI, AZOTO AMMONIACALE, SOLFATI, SOLFITI, BORO, FERROLI, CADMIO, MANGANESE, FERRO, RAME, MERCURIO, PIOMBO, CROMO TOTALE, CROMO VI. IDROCARBURI TOTALI, TENSIOATIVI, che non dovevano trovarsi nella falda sotto il bacino dei fanghi rossi e ne negli scarti di lavorazione dell’allumina.
Motivo per il quale dal 2009 il bacino BFR è sotto sequestro giudiziario, (stando al perito nominato dal tribunale di Cagliari Prof. Ing. Manassero per bonificare quel sito ci vorrano non meno di trecento anni), finalmente la politica entra in scena e lo fa esprimendo solidarietà, non a quanti si sono impegnati e che continuano a impegnarsi per far pagare agli inquinatori e far valere il principio “chi ha inquinato deve pagare”, o a quanti in questi anni si sono ammalati.
La politica non parla di giustizia, non si preoccupa del danno che si sta facendo a quanti stanno cercando di accertare le responsabilità del disastro dell’inquinamento dell’ambiente, della fauna e della nostra vita.
No si schierano a favore di una minoranza, si schierano con chi ha già creato danni, con chi ha violato le norme.
Noi siamo dalla parte dei lavoratori, che difendono il loro posto di lavoro, ma non con l’ azienda, Eurallumina prima chiude e meglio è per tutti noi, per la nostra salute, per l’ambiente, per la fauna, per la flora, per il panorama e per l’economia locale.
Ma parliamo del nuovo progetto di ammodernamento dell’impianto, che prevede la costruzione di una centrale elettrica a cogenerazione che sarà alimentata con il carbone della potenza di 285 MW; porterà al raddoppio del Bacino Fanghi Rossi con un innalzamento della discarica di altri 20 metri.
Il tutto da realizzarsi su terre vincolate da uso civico, su una discarica sotto sequestro giudiziario, il tutto viene detto a “norma”.
Centrale a carbone che viene chiamata confidenzialmente o scaldabagno o caldaia che immetterà in atmosfera circa un milione di tonnelate di CO2, per il piombo possiamo stimare emissioni aggiuntive pari a 790 kg/anno di piombo emesso (stima consumo di carbone anno pari a 359.161 t/a ovvero 41 t/h) (Ore anno 8760).
Gli impatti sulla salute e sull’ambiente degli inquinanti atmosferici pericolosi, presenti nelle emissione delle centrali che portano combustione carbone e i danni alla salute che provocano, sono i seguenti:
L’ACIDO CLORIDRICO E FLUORIDRICO
sono acidi fortemente corrosivi; gli impianti termo-elettrici a carbone ne sono le maggiori fonti antropogeniche di emissione atmosferica. Per la loro solubilità in acqua, i vapori acidi si depositano nelle prime vie aeree respiratorie, ma riescono a raggiungere anche gli alveoli polmonari.
LE DIOSSINE
sono una famiglia di composti organo clorurati tra cui i più aggressivi sono le policloro-dibenzo-diossine e i policloro-dibenzo furani. Anche queste sostanze sono tra i maggiori inquinati provenienti dagli impianti di combustione, particolarmente a carbone. Sono spesso associate a piccole particelle che possono residuare per oltre dieci anni e che spesso si depositano al suolo e nelle acque, dove tendono ad accumularsi in
sedimenti ove rimangono per molti anni. La loro penetrazione nell’organismo umano avviene non solo per
via aerea, ma anche attraverso il cibo e l’acqua. Una volta entrate nell’organismo, la 2,3,7,8-TCDD può
persistere al suo interno per 7- 10 anni; in popolazioni esposte, grazie alla sua lipofilia, è stata ritrovata
anche nel latte delle donne in allattamento. Questi inquinanti, oltre a determinare cloracne da esposizione
acuta, fungono anche da interferente endocrini (azione particolarmente grave nei bambini) e possono
causare numerosi tipi di tumore in vari organi e apparati. Anche altri Composti Organici Volatili (VOC) quali il
benzene, il benzopirene, gli idrocarburi policiclici aromatici – IPA, il toluene etc. sono riconosciuti dalla
IARC come cancerogeni di gruppo IA.
IL MERCURIO
è stato identificato come uno degli inquinati più pericolosi emessi dalle centrali a carbone in atmosfera, da
dove ritorna alla terra con la pioggia e la neve. Molti studi dimostrano come la combustione del carbone sia
una delle fonti più importanti della presenza del mercurio nell’ambiente (fino al 70%). Una volta precipitato
al suolo e nelle acque è convertito ad opera di micro-organismi in metil-mercurio. Questa sua forma,
altamente tossica, penetrata nella catena alimentare, dopo bio-magnificazione sviluppa la sua tossicità nei
confronti del sistema nervoso (neuro-tossicità). Questa azione è particolarmente importante nell’embrione
e nel feto durante la vita intra-uterina (il mercurio passa la barriera placentare), nel bambino e
nell’adolescente durante la crescita. Nelle persone adulte il mercurio è stato messo in relazione anche con
patologie cardio-vascolari.
GLI ALTRI METALLI,
diversi dal mercurio, includono l’arsenico, il berillio, il cadmio, il cromo, il piombo, il manganese, il nichel.
La presenza di questi metalli nelle emissioni delle centrali a carbone sono riferite prevalentemente al
particolato primario (PM 2,5), che va distinto da quello secondario che si forma in atmosfera per
riaggregazione da reazione chimica delle vari componenti emissive. Sono alla base di azione carcinogenetica
non solo nell’apparato respiratorio ma anche in alti apparati; inducono patologie cardio e cerebro-vascolari
e patologie degenerative sistemiche e di organo.
RADIO ISOTOPI.
Nelle emissioni delle centrali a carbone sono presenti: U238, Th234 e Radio. In particolare per quest’ultimo
elemento le emissioni da carbone sono la fonte maggiore di inquinamento in atmosfera. Alcuni studi
dimostrano che le centrali a carbone sono fonti di emissione di radioattività 100 volte superiore a quella
delle centrali nucleari.
Fonte di preoccupazione sono le enormi quantità di CENERI che derivano dalla combustione del carbone e
che devono essere smaltite, in quanto ne è stato dimostrato l’effetto genotossico e mutageno oltre ai danni
alla salute delle popolazioni umane esposte e agli effetti avversi sulla vegetazione.
Il problema della massa enorme di ceneri residue alla combustione ( 3-400.000 t su
1.000.000 t di carbone ) che un volta combuste contengono isotopi radioattivi (U238 e Th234) in
concentrazione quasi doppia rispetto al prodotto di partenza; tali ceneri vengo spesso considerate
inerti e, anche se esiste una precisa normativa a riguardo, avviate in discarica o verso la produzione
di cemento, saranno invece miscelate con i residui della lavorazione della BAUXITE e scaricate nel Bacino Fanghi Rossi.
Inquinanti già presenti nel territorio di Portoscuso
Suolo composti organici e metalli pesanti (piombo, zinco, cadmio, arsenico, ferro, rame)
Acque superficiali composti organici e metalli pesanti (piombo, zinco, cadmio, arsenico, ferro, rame)
Acque di falda composti organici e metalli pesanti (piombo, zinco, cadmio, arsenico, ferro, rame)
Sedimenti fluviali composti organici e metalli pesanti (piombo, zinco, cadmio, arsenico, ferro, rame)
La nuova centrale a carbone di Portoscuso si inserisce in un territorio già compromesso
classificato Sito di Interesse Nazionale Sulcis-Iglesiente-Guspinese dove ogni nuovo
insediamento industriale si somma agli inquinanti di aria, terra e acqua, già causa dei
danni ambientali, economici (mancato sviluppo), e della salute umana.
“La collettività sarda e già sottoposta a elevati livelli di esposizione di inquinanti che sono
produttive di rischi valutabili a medio e a lungo termine e conseguentemente costituiscono un
pericolo per la salute che deve essere tutelata mediante l’adozione del principio di precauzione
consistente nella realizzazione di una condizione di minimizzazione dei rischi.”
Vi è la necessità di assumere il principio di cautela nella esposizione consistente nella
necessità di escludere i rischi ragionevolmente evitabili.
Ma i politici continuano a far finta di niente.
Cagliari, 04/02/2017 Il Presidente ACS-Onlus
Marco Mameli
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P.S. L’ Assotziu ha presentato le osservazioni sia al vecchio progetto per la costruzione della centrale a carbone proponente Eurallumina sia per il nuovo Progetto di Ammodernamento della Raffineria di Produzione di Allumina ubicata nel Comune di Portoscuso proponente Eurallumina.
L’Assotziu si è costituita parte civile nel procedimento penale (disastro ambientale) contro i dirigenti e la società.
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COMUNICATO STAMPA
Assotziu Consumadoris Sardigna
Organizatzioni No po’ Lucrai de Utilidade Sotziali
Associazione Consumatori Sardegna
Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale
Via Roma, 72 – 09123 Cagliari – Tel. 0706848403 – Fax 0706848403 – Fax 0708642818 – 3477255895
C.F. 92138760928
e -ma i l c o n s uma t o r i s a r d e g n a@t i s c a l i . i t –Po s t a Ce r t i f i c a t a c o n s uma t o r i s a r d e g n a@p e c . i t
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A s s o c i a z i o n e i s c r i t t a d a l 1 4 / 0 9 / 2 0 0 5 a l n ° 1 4 7 5 d e l R e g i s t r o R e g i o n a l e d e l V o l o n t a r i a t o -
S e t t o r e D i r i t t i C i v i l i – S e z i o n e t u t e l a d e i D i r i t t i d e l C o n s uma t o r e ( L . R . n ° 3 9 d e l 1 3 / 0 9 / 1 9 9 3 )
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