Il radiotelescopio di San Basilio
“Il radiotelescopio di San Basilio, conoscenze ed economia dello spazio tra scienze fisico-matematiche e ricadute occupazionali”
è il titolo dell’incontro che si svolgerà venerdì 3 febbraio alle ore 19 nel circolo Sankara (via Napoli 62, Cagliari) con la partecipazione dello scienziato Andrea Possenti, astrofisico e direttore dell’osservatorio astronomico di Cagliari, e col coordinamento del giornalista scrittore Roberto Paracchini.
Il Sardinia Radio Telescope (SRT), è un innovativo radiotelescopio situato in Sardegna, a circa 40 km a nord di Cagliari, in località Pranu Sanguni, nel comune di San Basilio. E’ il radiotelescopio più grande d’Italia, ad alta efficienza e versatilità (costato complessivamente attorno ai 60 milioni di euro). – segue –
Si tratta di un radiotelescopio con una parabola dal diametro di 64 metri, alto circa 70 metri e dal peso di oltre 3000 tonnellate, concepito per applicazioni di radioastronomia, geodinamica e scienze spaziali. La parabola è composta da oltre mille pannelli controllati da un sofisticato sistema informatico in grado di “riequlibrare” tutte le possibile interferenze ambientali (la superficie della parabola modifica la propria forma per compensare le deformazioni indotte dal peso proprio e dalle variazioni di pressione e temperatura dell’aria).
Il Sardinia Radio Telescope è dedicato per l’80% del tempo alla ricerca scientifica, mentre per il rimanente 20% svolge funzioni di controllo delle missioni automatiche di esplorazione spaziale e dei satelliti artificiali in orbita intorno alla Terra. Un aspetto, quest’ultimo, che apre vari scenari con forti ricadute occupazionali. Per quanto riguarda il primo tipo di attività, un comitato (composto da esperti di livello internazionale) valuta le proposte di ricerca presentate dalla comunità scientifica, e assegna il tempo di utilizzo dello strumento. La superficie attiva dello specchio primario rende il Sardinia Radio Telescope indicato per lo studio dei corpi celesti, mentre l’intervallo di frequenze in cui è in grado di operare ne rende possibile l’impiego per lo studio delle nubi molecolari, un tipo d’indagine non molto comune. Altre attività di ricerca scientifica praticate con il SRT riguardano lo studio di sistemi stellari giunti a fine vita come le pulsar (ideali per ottenere verifiche sperimentali della relatività generale), aspetti – questi ultimi – a cui il professor Possenti ha dato importanti contribute. Tramite il grande “orecchio” cosmico del SRT sarà possibile affrontare lo studio di maser e di oggetti dalla forte emissione radio (nuclei galattici attivi, radiogalassie, quasar, buchi neri), ma anche lo studio dei sistemi planetari di recente scoperta, alla ricerca di pianeti con una atmosfera. E approfondire anche i fascinosi e misteriosi aspetti dei primi miliardesimi di secondo dell’universo.
Ma non è tutto, come accennato questa importante struttura scientifica può svolgere un ruolo importante nella realizzazione di nuovi e possibili scenari occupazionali anche con l’interdisciplinarietà che è in grado di stimolare. Il Sardinia Radio Telescope, infatti, può dare un significativo contributo anche nell’ambito della geodinamica, una branca importante delle scienze della Terra; in questo campo, l’utilità dei radiotelescopi consiste nel misurare gli spostamenti relativi delle zolle tettoniche. Può essere inoltre utilizzato in attività di radarastronomia, quale, ad esempio, la sorveglianza di asteroidi in possibile rotta di collisione con la Terra.
Di tutto questo di parlerà nell’incontro di venerdì 3 febbraio alle ore 19 con lo scienziato e direttore dell’osservatrio astronomico di Cagliari, Andrea Possenti.
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