Oggi sabato 31 dicembre 2016. Verso il 2017
Gli Auguri di Piero
2017 mi aspetto poche cose.
Mi contenterei, per esempio,
A) se m’informassero un po’ meno su quel che fa il sindaco di Roma e, invece, m’informassero almeno un po’ su quel che fanno al Parlamento Europeo nell’interesse della Sardegna gli eletti dai sardi (e siciliani), due anni e mezzo fa, i molto onorevoli Soru, Ciccu e Moi.
B) Se si arrivasse a un Parlamento legittimo grazie a una legge elettorale decente, se si avessero province elette anziche’ commissariate o nominate, se una legge regionale onesta consentisse una rappresentanza a centomila esclusi e un governo regionale con sentimento e ragione.
C) Se, infine, quando si deve rimettere in piedi una banca sia possibile sapere chi è stato a metterla a terra.
Non è poco? ma neppure molto.
AUGURI !!!
- Con Stefano Puddu Crespellani.
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CONTINUARE A ESSERCI, L’AUGURIO MIGLIORE.
Con Vanni Tola
Tempo di bilanci. Lo si fa sempre quando termina un anno solare e ne comincia un altro. Quest’ultimo è stato molto triste per le guerre, gli stermini in atto, la crisi economica ma anche per la scomparsa di personaggi famosi che hanno rappresentato per molti un importante riferimento politico, culturale e sentimentale. Alcuni amici ci hanno lasciati e rimarranno soltanto nei nostri ricordi. Solitamente il bilancio, o meglio le considerazioni di fine anno, hanno un segno negativo, una venatura di tristezza o malinconia da superare per continuare a vivere. Già, continuare a vivere , che è un diverso dal semplice vivere. Si può soltanto continuare quando il tempo futuro è decisamente più breve del tempo trascorso vivendo. Quando le vicende personali, il tuo corpo e la tua mente ti ricordano lo scorrere inesorabile del tempo. Un tempo che sembra correre più velocemente del solito, contravvenendo, soltanto in apparenza, precise certezze della fisica. Allora pensi di tutto, alle cose belle che potrebbero darti speranza, gioia e felicità, a quelle meno belle sulle quali ti ritrovi spesso a riflettere. Generalmente prevale un sentimento di autoconservazione, il desiderio o, meglio, una certa curiosità innata, di vedere come va a finire questa avventura che chiamiamo vita. La voglia di esserci ancora un po’. In fondo non è stato poi cosi male essere stati contemporanei di avvenimenti epocali, di grandi personaggi della cultura, della scienza, dell’arte, della musica. Avere assistito a vicende importanti per l’evoluzione umana quali lo sbarco sulla Luna, aver conosciuto Giorgio Gaber, Umberto Eco, Dario Fo, Fabrizio De Andrè, Leonard Cohen e tanti altri che sarebbe lungo elencare. A questo punto, l’unico augurio da fare a se stessi e agli amici più cari non può che essere quello di continuare ad esserci e nel miglior modo possibile.
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Riflessione altre
Compagni del sì, smemorati e senza meta.
Andrea Pubusa su Democraziaoggi.
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