Il patto per Cagliari e l’imbonitore della Fiera
di Giuseppe Andreozzi, su Cagliari Pad
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Il patto sul sito del Governo (link).
- Documento.
- Scheda interventi.
17 Novembre 2016
Il patto per Cagliari e l’imbonitore della Fiera.
di Giuseppe Andreozzi, su Cagliari Pad
Da piccolo, nei giorni di apertura della Fiera Campionaria, fra giochi e leccornie, mi accadeva di restare affascinato davanti a quei personaggi che esaltavano davanti a un pubblico di curiosi le prodigiose proprietà di utensili di varia natura
Da piccolo, nei giorni di apertura della Fiera Campionaria, fra giochi e leccornie, mi accadeva di restare affascinato davanti a quei personaggi che, con rara maestria, esaltavano davanti a un pubblico di curiosi le prodigiose proprietà di utensili di varia natura destinati, a loro dire, a cambiare da un giorno all’altro la qualità della nostra vita; oggetti che venivano puntualmente spacciati come una “novità mondiale assoluta, per la prima volta a Cagliari”.
Alla terza o quarta volta consecutiva che vidi presentare lo stesso prodotto come “novità assoluta”, insospettito chiesi a mio padre se non fossimo in presenza di un truffatore. Lui, sempre molto attento all’uso delle parole e misurato nei giudizi, mi spiegò che quell’uomo non poteva essere considerato alla stregua di un vero truffatore. In fondo, quel che vendeva era proprio la merce mostrata, potevi anche toccarla e provarla; semplicemente, il venditore ne esagerava le qualità e, in quel caso, spacciava come originali i fondi di magazzino dell’anno precedente. Spettava a te, consumatore attento (e all’epoca meno tutelato di oggi) diffidare dalle esagerazioni. Mi insegnò anche la parola adatta per definire un simile personaggio: “imbonitore”.
Quell’espressione mi è tornata in mente all’arrivo a Cagliari del nostro capo del governo (sarà per via della location, proprio la Fiera, scelta per il primo impatto con la città) per sottoscrivere, fra un comizio e un brindisi, il cosiddetto “patto per Cagliari”. Perché il primo pensiero è stato: qual è la novità? Nessuna. Importi (168 milioni di euro) e opere contenuti in questo patto erano tutti già compresi nel “patto per la Sardegna” sottoscritto con grande enfasi e ampi echi di stampa a Sassari dal presidente del consiglio Renzi col presidente della regione Pigliaru lo scorso 29 luglio, per l’ammontare complessivo di €. 2.905.194.553 (il testo con numeri e voci si trova nel sito del governo *).
Se andate a vedere nel dettaglio, si tratta di un coacervo di interventi attraverso fondi di varia provenienza (per lo più UE, ma anche statali, regionali e delle province) e nelle più disparate fasi, dall’avvio, alla progettazione, fino alle fasi finali di completamento di opere già realizzate, tutte comunque previste e annunziate ben prima del patto in questione. A questa stregua nei prossimi giorni potremmo aspettarci anche il “patto per Burcei” e quello con Maracalagonis, a loro volta beneficiari, a cascata, degli interventi previsti.
Mi sembra fuori luogo anche la spettacolarizzazione della politica attraverso la creazione di simili eventi. Ben sappiamo, infatti, che i contributi arrivano attraverso atti di finanziamento e di concessione, dietro i quali sta il lavoro oscuro e difficile di amministratori, sindaci, dirigenti e tecnici che si adoperano per far combaciare le emergenze dei rispettivi territori coi fondi (europei, statali, regionali) disponibili a seconda delle finalità di volta in volta previste.
Far apparire i risultati di questo gravoso impegno delle comunità locali, grandi e piccole, come la graziosa concessione di un sovrano illuminato che arriva in Sardegna prodigo di doni, non è un bel vedere. Non è questa la politica che dobbiamo mostrare alle nuove generazioni, soprattutto ora che la Fiera resta aperta tutto l’anno.
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- La foto è tratta da un servizio su SardiniaPost.
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