Il programma della Giunta Zedda. Disarmante inadeguatezza. Sarebbe buona cosa averne la consapevolezza

Munic 24 ott 16Sulle dichiarazioni programmatiche del Sindaco di Cagliari Massimo Zedda.
lampada aladin micromicrodi Aladin.

Dalle dichiarazioni emerge che la filosofia di fondo che le sorregge è quella del “navigare a vista”, del “barcamenarsi” in una intenzionale dignitosa “ordinaria amministrazione”, che corregge qui e la eventuali deviazioni da una rotta che si confida tranquilla. Ma non sono questi i tempi per adagiarsi su tali convincimenti che generano comportamenti di routine, incapaci di leggere i fatti nuovi che già ci travolgono. La disoccupazione, specie giovanile, la dispersione scolastica e lo spreco di intere generazioni, le povertà crescenti, le immigrazioni in dimensioni sempre più massicce (anche se non ancora insopportabili per quanto ci riguarda)… non sembrano preoccupare più di tanto il Sindaco e la sua amministrazione. Ci si illude che Cagliari nei tempi che verranno non sarà sconvolta più di tanto e che possa attingere alle sue risorse e a quelle europee, cullandosi sulla sua posizione di “capitale metropolitana” in un poco splendido isolamento. Gli economisti mettono in guardia da ciò che chiamano “sub-ottimizzazione”, cioè dalla ricerca da parte di un soggetto di un proprio equilibrio di benessere anche a discapito di quello delle altre entità del sistema in cui si trovano. Uscendo dal generale e in poche parole: è illusorio che Cagliari abbia un presente e un futuro sostenibili in una Sardegna in gran parte alla disperazione. A parte i problemi della città che non possono farci condividere il facile ottimismo del Sindaco che sembra pervadere le sue dichiarazioni. Cagliari deve trovare una sua strada ripensando se stessa nel suo ruolo non solo rispetto alla città metropolitana, ma alla Sardegna, al Mediterraneo, all’Europa. Per fare questo, che significa un salto verso altre prospettive, il Sindaco e la sua amministrazione, sono inadeguati. Ma non sembrano accorgersene. Certo sarebbero inadeguati anche con il coinvolgimento dell’intero Consiglio Comunale, che peraltro neppure cercano. E allora? Occorre andare oltre, occorre aprire e coinvolgere tutte le componenti della società, a partire dai nostri cittadini, che devono partecipare alla costruzione di un progetto che veda tutti protagonisti. E’ una strada difficile? Ma per noi è l’unica percorribile. E’ la strada della democrazia partecipativa. Non sembra che questa Amministrazione voglia davvero praticarla, considerato quanto espresso nelle sue dichiarazioni. Considerato che la “partecipazione” viene assunta in maniera riduttiva, quasi che i cittadini debbano essere coinvolti “ad adiuvandum”. D’altra parte il motto elettorale del Centro Sinistra era proprio “cittadini, aiutateci a gestire la città”. La nostra visione è esattamente rovesciata: sono i cittadini che esprimono esigenze che la classe politica deve sapere leggere e tradurre in azioni politiche, mai assumendo su di se una “delega per i cinque anni di mandato”, che invece continuamente deve essere sottoposta a valutazione critica e resa operativa sulla base delle indicazioni popolari. Per fare questo occorrono strumenti di partecipazione robusti, che, invece, non sembrano appalesarsi nelle dichiarazioni in esame. La “partecipazione” ha bisogno di strumenti concreti e di sedi in cui possa esprimersi adeguatamente. Per esempio richiede il “bilancio sociale”, strumento sconosciuto nel nostro Comune, dove perfino il bilanci comunali sono “nascosti” al comune cittadino. Provate a cercare i bilanci comunali nel sito web del Comune. E’ una vera impresa, anche per un provetto navigatore della rete. Tale mancanza di trasparenza si configura come violazione della pertinente legge (1) ed è pertanto passibile di censura da parte dell’Autorità anticorruzione, a meno che il responsabile comunale per la trasparenza a cui l’abbiamo già segnalata, non corra prontamente ai ripari. Ma, parlando di partecipazione, come non segnalare la carenza di spazi fisici in cui possa dispiegarsi? La città è ricca di spazi, di contenitori, in gran parte vuoti, mentre le associazioni sono prive di sedi adeguate. Il Comune risponde promettendo e mai operando, mettendo avanti sempre ragioni burocratiche amministrative che mal celano la mancanza di volontà. Laddove l’Unione Europea finanzia la costituzione di centri civici, come nel caso dell’ITI di San Michele – Is Mirrionis, l’Amministrazione traduce questo indirizzo riduttivamente, con l’individuazione di spazi di “segretariato sociale”, come sembra essere il famoso hangar di Is Mirrionis, per il quale si sono già spese ingenti somme per progettazioni del nulla (qualcuno ci dovrà dire quanto sono costate alla Regione e all’Unione Europea senza alcuna efficacia di risultati). E intanto, l’edificio che ospitò la bellissima e utilissima esperienza della Scuola Popolare di Is Mirrionis negli anni 70 è un rudere, che l’Amministrazione si rifiuta ostinatamente di ricomprendere nei progetti di ricupero, accampando scuse legate al non disporne in proprietà (la sua attuale è di Area), come se anche l’hangar non fosse di proprietà di altro Ente (la Regione). In realtà si ha paura che il Centro, che il Comune acquisirebbe con il corrispettivo di un euro simbolico, riprenda una sua vita di partecipazione democratica, che in certa misura da fastidio all’amministrazione, proprio perché contrasta con la sua visione di “democrazia sotto tutela”.
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Sono queste solo sintetiche annotazioni rispetto alla numerosità e complessità dei problemi che nel corso dei prossimi giorni contiamo di affrontare per quanto possiamo con in nostri mezzi.
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Note
(1) RIORDINO DELLA DISCIPLINA RIGUARDANTE GLI OBBLIGHI DI PUBBLICITÀ, TRASPARENZA E DIFFUSIONE DI INFORMAZIONI DA PARTE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI (Decreto Legislativo, 14 marzo 2013, n. 33)
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Capo III
OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE CONCERNENTI L’USO DELLE RISORSE PUBBLICHE
Art. 29 – Obblighi di pubblicazione del bilancio, preventivo e consuntivo, e del Piano degli indicatori e risultati attesi di bilancio, nonché dei dati concernenti il monitoraggio degli obiettivi
1. Le pubbliche amministrazioni pubblicano i dati relativi al bilancio di previsione e a quello consuntivo di ciascun anno in forma sintetica, aggregata e semplificata, anche con il ricorso a rappresentazioni grafiche, al fine di assicurare la piena accessibilità e comprensibilità. (…)
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DIBATTITO. Ripensare la città e il suo ruolo. Ma le dichiarazioni programmatiche del Sindaco Zedda non aiutano.
municipio 19 ott16Zedda: dichiarazioni programmatiche, un’occasione persa
di Roberto Mirasola, su il manifesto sardo
E’ risaputo che Voltaire non sia stato propriamente un ammiratore del filosofo tedesco Gottfried Leibniz l’autore del “il migliore dei mondi possibili”, tanto che per confutarne le tesi, a suo parere troppo ottimistiche, scrisse il noto capolavoro Candide. Ecco, leggendo le dichiarazioni programmatiche del sindaco Massimo Zedda per il quinquennio 2016/2021 mi sono sentito un po’ Voltaire, ho anch’io provato stupore, perplessità di fronte a tanti buoni ma confusi intenti, non suffragati da nessuna analisi di fondo. Sta proprio in questo il limite delle prospettive politiche di questa giunta, un insieme di buoni intenti mancanti di un filo conduttore dal quale possa emergere un’idea di città.
Si parla, e tanto, di sviluppo economico sostenibile, di creare le condizioni per l’insediamento di imprese, di una crescita inclusiva che possa promuovere un’economia con alto tasso di occupazione, ma l’unico metodo che emerge dalla lettura è che la strada da seguire sia l’utilizzo dei vari fondi europei senza però indicare su cosa precisamente si debba puntare. Nessun accenno ad esempio al porto di Cagliari che invece può e deve essere un volano di sviluppo economico. Come più volte detto il porto di Cagliari va messo a sistema con l’economia locale in un’ottica di sinergia turistica e di sviluppo del sistema crocieristico con l’agroalimentare e la cultura. Non è chiaro, poi, se si vuole puntare sul piccolo commercio e rivalorizzare dunque il centro storico oppure sui grandi centri commerciali. Cosa si intende fare al riguardo?
Si parla di turismo ma l’unica strategia che si intende mettere in campo è quella di realizzare un infopoint nel nuovo terminal crociere. Si parla di promuovere Cagliari come location ideale per le produzioni cinematografiche dando seguito alla Film Commission Comunale, dimenticandosi che il Comune di Cagliari ad oggi non aderisce ancora alla Fondazione Sardegna Film Commission e dunque non entra nelle scelte strategiche. Al contrario servirebbe un atteggiamento attivo capace di attuare una vera e propria pianificazione. Puntare sui finanziamenti europei non è sufficiente se non si risolve ad esempio il dramma dei trasporti in Sardegna. Certo la competenza non è del Comune, ma sarebbe opportuno quantomeno porsi il problema.
E’ pensabile attrarre investimenti senza creare le condizioni necessarie? E’ pensabile sostenere l’imprenditoria con la sola previsione di ampliamento degli orari di apertura al pubblico degli Uffici? E del tessuto di cui hanno bisogno le imprese? E degli incubatori di impresa? Niente, silenzio assoluto.
Il capitolo iniziale è dedicato al ruolo della città metropolitana di Cagliari e, tra le altre cose, si dice che si deve garantire l’integrazione tra le diverse culture. Come farlo non è dato sapere, nelle 58 pagine non vi è nulla riguardo l’ immigrazione. Nessuna parola né su che modello si debba seguire per le politiche di immigrazione attiva né tantomeno su come si debba gestire la prima accoglienza, che a questo punto sarà inevitabilmente una continua emergenza. Solo che gli sbarchi ormai si protraggono da diversi anni e sarebbe anche ora di dare adeguate risposte. Probabilmente si intende proseguire sul comodo scarica barile delle competenze tra Prefettura, Amministrazione Comunale e Regione, dimenticando che il problema riguarda la città e che sempre di più crescono i malumori sociali. Sino a quando non si darà una risposta precisa alle esigenze dei quartieri periferici allora non potranno che aumentare gli episodi di intolleranza nei confronti dell’altro, del diverso.
E’ grave dunque la totale assenza di una strategia su come si intenda procedere per la lotta alla povertà nei quartieri come Is Mirrionis e San Michele perché non può essere sufficiente un generico rimando alle concrete azioni di riqualificazione sociale dei quartieri. Quali sarebbero queste concrete azioni non è dato sapere.
Proseguendo nella lettura l’attenzione cade sul consumo del suolo zero e sulle critiche rivolte al passato incremento dell’espansione edilizia. Ci si chiede allora come si può coniugare tutto ciò con l’intervento edilizio sull’area di oltre 11 mila metri quadri tra la via Bacaredda e San Rocco con tanto di variante al PUC.
Non mancano infine le note curiose e divertenti. Come non sorridere alla lettura della necessità degli interventi sulle strade con la relativa messa in sicurezza delle reti sottostanti inadeguate a reggere le mutate condizioni meteorologiche? Come non pensare alla pavimentazione saltata in via Garibaldi all’accenno delle prime piogge?
Il Candido di Voltaire fu costretto a lasciare il suo paese e a girovagare per il mondo. Purtroppo anche da noi iniziano a essere tanti, troppi coloro che lasciano la nostra città perché non hanno una prospettiva di futuro, speriamo dunque che le nostre critiche servano a far riflettere e siano di buon auspicio a comprendere la drammaticità dei tempi attuali che devono essere necessariamente governati.
Roberto Mirasola
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IL DIBATTITO
Ripensare la città. Senza la partecipazione popolare non c’è presente e futuro accettabili

- Oltre i festival, per una nuova alfabetizzazione. Ottavio Olita, su il manifesto sardo
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No che fanno crescere

Le ragioni del NO a Monastir

One Response to Il programma della Giunta Zedda. Disarmante inadeguatezza. Sarebbe buona cosa averne la consapevolezza

  1. admin scrive:

    Aladinews. Dopo le nostre richieste di chiarimenti e sollecitazioni ad adempiere agli obblighi di trasparenza in fatto di BILANCI, l’Amministrazione si è messa in regola, come risulta dalla pubblicazione degli stessi in data 28 ottobre 2016.
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    AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE
    Home Comune Amministrazione Trasparente Bilanci
    (…)
    BILANCI
    Il bilancio preventivo e consuntivo
    Come indicato all’articolo 29 comma 1 e 1bis del Decreto Legislativo 33/2013, in questa sezione sono pubblicati i documenti e gli allegati del bilancio preventivo e del conto consuntivo entro trenta giorni dalla loro adozione; sono inoltre pubblicati i dati relativi al bilancio di previsione in forma sintetica, aggregata e semplificata, anche con il ricorso a rappresentazioni grafiche, al fine di assicurare la piena accessibilità e comprensibilità.

    Ultimo aggiornamento: venerdì 28 ottobre 2016

    Fonte: http://trasparenza.comune.cagliari.it/portale/it/st01_bilancio_prev_cons.page

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