Impegnati per il NO
Mistero buffo: esaltano la conquista del voto alle donne e lo tolgono a tutti per il senato!
Amsicora su Democraziaoggi
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Mistero buffo: esaltano la conquista del voto alle donne e lo tolgono a tutti per il senato!
Amsicora su Democraziaoggi
Il senato non sarà più eletto da noi ma frutto delle oscure trame dei partiti
La mail e il bollettino dell’Università di Cagliari veicolano la pubblicità di un invito a partecipare ad un dibattito in cui sono relatori il pro rettore Prof. Ciarlo, l’assessore regionale prof. Demuro e la deputata PD Romina Mura. Insomma un incontro organizzato dal PD sotto mentite spoglie, con la copertura del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cagliari e della Commissione Pari opportunità di questo organismo (ma son tutti d’accordo i consiglieri dell’Ordine forense cagliaritano, per di più accordando crediti formativi?).
Il primo aspetto comico della vicenda è che vengono invitati a parlare di pari opportunità due costituzionalisti maschi, mentre nell’Ateneo ci sono due costituzionaliste di gran valore, Silvia Nicolai a Scienze politiche e Ilenia Ruggiu a Giurisprudenza: la parità ad opera dei maschi? Forse che sul genere prevale in questo caso la fidelizzazione politica (nella specie renziana)?
Ma c’è un altro aspetto buffo: i tre pddini si accingono a magnificare il voto alle donne conquistato nel 1946 nella elezione dell’Assembllea costituente e nel referendum istituzionale (monarchia o repubblica), mentre sostengono lo scasso Renzi proprio della Carta prodotta da quell’Assembllea costituente, eliminando il voto non solo delle donne, ma anche degli uomini al Senato!
L’avete letto il testo Renzi-Boschi-Verdini? Per il senato recita: Art. 2. (Composizione ed elezione del Senato della Repubblica) 1. L’articolo 57 della Costituzione è sostituito dal seguente: «Art. 57. — Il Senato della Repubblica è composto da novantacinque senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da cinque senatori che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica. I Consigli regionali e i Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano eleggono, con metodo proporzionale, i senatori tra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, tra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori. Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a due; ciascuna delle Province autonome di Trento e di Bolzano ne ha due. La ripartizione dei seggi tra le Regioni si effettua, previa applicazione delle disposizioni del precedente comma, in proporzione alla loro popolazione, quale risulta dall’ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti. La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti, in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge di cui al sesto comma. Con legge approvata da entrambe le Camere sono regolate le modalità di attribuzione dei seggi e di elezione dei membri del Senato della Repubblica tra i consiglieri e i sindaci, nonché quelle per la loro sostituzione, in caso di cessazione dalla carica elettiva regionale o locale. I seggi sono attribuiti in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun Consiglio». Tradotto in lingua italiana, uomini e donne del bel Paese, perdono il diritto di elettorato attivo e passivo per il Senato, che invece viene eletto dai Consigli regionali fra consiglieri e sindaci. Insomma, la seconda Camera non scompare, esercita importanti funzioni legislative, ma non è più elettiva. Origina dalla oscure trame delle segreterie dei partiti come le aree metropolitane e le restanti province, anch’esse scomparse solo nella propaganda della consorteria renziana. Una casta prodotta oscuramente dalla casta! Non sopprimono il senato, ma il nostro diritto di voto per il senato!
Volete farvi un’ulteriore risata? Il prof. Demuro, assessore regionale alle riforme, tratterà dottamente il tema dell’elettorato attivo e passivo delle donne nel Consiglio regionale sardo. E sapete quante donne ci sono in questa Assemblea legislativa? Quattro su sessanta consiglieri! Ce n’è di più nelle assemblee dei paesi islamici! E sapete chi ha fatto la legge elettorale che ha prodotto questo prodigio? Il PD con Forza Italia a ridosso delle ultime elezioni regionali. Volevano mazzolare le altre forze politiche e hanno messo fuori gioco gli elettori sardi che al 50% si sono astenuti da un’elezione in cui il voto di chi sceglie un piccolo partito vale zero, di chi sceglie l’opposizione 1/3 di chi vota il partito che prende l’iperpremio di maggioranza e, dulcis in fundo, fa fuori le donne dall’assemblea sarda.
Come facciano i magnifici tre ad esaltare il suffragio universale, mentre si battono con Renzi per affossarlo al senato della repubblica e non solo, è davvero difficile comprendere! Mistero buffo!
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