Carissimo Omran

bambino siriano VT sedia di VannitolaLa sedia
di Vanni Tola.

Lettera a Omran Daqneesh, bambino siriano di cinque anni.
Carissimo Omran, probabilmente ad Aleppo non arrivano i giornali internazionali né le notizie di agenzia. Come saprai, si è appena concluso in Cina il G20: il vertice dei Grandi della Terra. Tra lo sventolio delle bandiere, gli inni nazionali e le conferenze stampa, l’incontro è terminato con alcune considerazioni e qualche accordo tanto che, nei primi dispacci di agenzia, è definito un confronto positivo e importante. I Grandi della Terra hanno preso atto che la crescita economica mondiale è ancora debole e potrebbe avere ripercussioni negative sui mercati. Pare che la regolamentazione dei commerci internazionali stia creando non poche divergenze tra Europa e Cina. Si registrano pure divisioni concernenti la produzione internazionale dell’acciaio e le contraffazioni dei prodotti. Si è parlato inoltre dell’emergenza migranti (perché chiamare emergenza un fenomeno mondiale strutturale in atto da qualche tempo non l’hanno spiegato). La soluzione o meglio la non soluzione proposta dai Grandi nel merito, è stata quella di lanciare un appello al Mondo intero affinché tutti i paesi si facciano carico del problema migranti. A margine del G20 si è pure registrato un importante accordo tra Cina e Usa sulla riduzione dell’emissione di CO2 (d’altronde sono loro i maggiori produttori mondiali di tali emissioni). Carissimo Omran, è tutto qui. Forse ti saresti aspettato un qualche barlume di soluzione per la guerra in Siria, niente. Avrebbero potuto parlare della tregua umanitaria per interrompere il martirio dei Siriani, la strage dei bambini sotto i bombardamenti (tu hai perduto anche un fratellino e i parenti) invece i Grandi della Terra non hanno avuto tempo per farlo. Magari ne avranno parlato ma non sono riusciti a trovare il ben che minimo accordo, neppure per delle tregue umanitarie che permettessero di favorire l’arrivo dei soccorsi alla popolazione, l’invio di aiuti, l’evacuazione dei civili esposti ai bombardamenti. Usa e Russia non escludono certo la necessità di una tregua e l’urgenza di porre fine al conflitto ma, entrambe le parti, pensano di dover bombardare ancora un po’ prima di smettere. Sono lontani purtroppo i giorni della tua estrazione dalle macerie, la tua espressione di panico riportata dai media di tutto il mondo, il tuo viso da bambino di cinque anni coperto di fango e sangue, la tua mano che tocca il sangue che esce dal capo, lo sguardo che osserva quel sangue sulle mani quasi senza rendersi conto dell’accaduto. Quell’immagine ha colpito le coscienze di tutti nel mondo. Unanimamente ci si è espressi, in quei giorni, a favore della sospensione del conflitto. Tutti i paesi hanno auspicato una tregua umanitaria per consentire almeno l’arrivo dei soccorsi. Poi più nulla è accaduto. Spenti i riflettori, asciugate le lacrime, tutto è tornato come prima. I bombardamenti continuano, il Tuo paese è ormai un cumulo di macerie, la popolazione vive lo strazio della guerra e le conseguenze che tutto ciò comporta. Tu, la tua toccante immagine di bambino di Aleppo ferito dai bombardamenti, tutto dimenticato come in passato è accaduto per tante altre vittime delle guerre, per il bambino migrante trovato cadavere sulla riva del mare. Per quelli come Te il Mondo, i Grandi della Terra, non sanno dare risposte. Ti auguro di conoscere la Pace e di poter vivere un giorno in un paese normale. Quanto ai Grandi della Terra penso si sia capito che l’ho affermato con molta triste ironia, grandi non sono e, probabilmente, non lo diventeranno mai.

One Response to Carissimo Omran

  1. […] Pietro Greco —————————— ————————————————– Carissimo Omran. Lettera a Omran Daqneesh, bambino siriano di cinque anni. […]

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