Lunedì 25 luglio 2016
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- Oggi lunedì 25 luglio, vigilia della festa patronale di Sant’Anna, a Stampace. San Giorgio Vescovo di Suelli: una storia, un cammino, una chiesa che non c’è più.
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- Oggi lunedì 25 luglio, vigilia della festa patronale di Sant’Anna, a Stampace. San Giorgio Vescovo di Suelli: una storia, un cammino, una chiesa che non c’è più.
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Il progetto costituente
Fermiamo subito tutte le guerre – Raniero la Valle a Campiglia Marittima
16/11/2024
Una saletta comunale colma di persone interessate ad ascoltare Raniero La Valle, pronte a condividere o dibattere il pensiero di un giovane novantatreenne che riesce a coinvolgere profondamente con la sua visione pacifista e razionale del mondo da, come si autodefinisce, “militante per la pace”
CT
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In sintonia con gli amici di Costituente Terra, pubblichiamo il comunicato stampa del Comune di Campiglia Marittima sull’evento che si è tenuto il 14 novembre 2024.
RANIERO LA VALLE FA IL PIENO ALLA SALETTA COMUNALE DI VENTURINA TERME
Iniziativa di Costituente Terra per ripudiare la guerra da subito come unica via di salvezza per l’umanità
Una saletta comunale colma di persone interessate ad ascoltare Raniero La Valle, pronte a condividere o dibattere il pensiero di un giovane novantatreenne che riesce a coinvolgere profondamente con la sua visione pacifista e razionale del mondo da, come si autodefinisce, “militante per la pace”
Raniero La Valle, fondatore di Costituente Terra, deputato della sinistra indipendente per quattro legislature, intellettuale e scrittore, è stato invitato dal Circolo di Costituente Terra – Val di Cornia per dialogare sull’urgenza della pace globale e di un percorso che porti ad un nuovo ordinamento degli stati dove le guerre siano definitivamente escluse. Hanno aderito all’organizzazione numerose associazioni del comprensorio (*). Il Comune di Campiglia, rappresentato dalla sindaca Alberta Ticciati e dall’assessora alla pace Silvia Benedettini ha voluto dare il patrocinio all’iniziativa nel solco dell’attività di promozione di una cultura di pace avviato con l’istituzione dell’assessorato specifico e con una prima camminata tenuta con successo a fine settembre. La Valle ha apprezzato il clima di cordialità che ha percepito nella sala, perché, come ha detto, il primo modo in cui si manifesta la pace, è il rapporto tra le persone, quindi la disponibilità verso l’altro, l’ascolto, la gentilezza, la non aggressività, sono una condizione necessaria per costruire la pace, che non si può realizzare solo invocandola, ma occorre far sì, con la nostra azione quotidiana dal basso, che chi ci governa e chi ha il potere di decidere la persegua. L’intervento ricco di riferimenti storici e culturali, ha argomentato che la guerra, invenzione dell’uomo, può e deve essere ripudiata: oggi non è facile eliminarla perché le nostre culture ne sono permeate, ma se vogliamo che l’umanità abbia un futuro è necessario fermarla subito. Un obiettivo, un sogno, che potrebbe sembrare un’utopia, ma che in realtà, per l’alto rischio attuale di escalation verso la distruzione del genere umano l’utopia della pace è molto più praticabile e ragionevole del lasciare che le guerre prendano il sopravvento. Non dobbiamo lasciare che la guerra sia il principio regolatore del mondo perché una volta superato il limite della disumanità, rappresentato dalle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, siamo entrati in un’era in cui la guerra è un crimine, fuori dalla ragione e dal diritto e, se è sempre stata un orrore, oggi quell’orrore non ha neanche più regole, e nessun vincitore: solo distruzione. Le riflessioni sulle guerre russo-ucraina e israeliano-palestinese, hanno evidenziato le contraddizioni e le atrocità di conflitti armati di cui non si vede la fine, anche se le soluzioni potrebbero non essere così impossibili e lontane. La possibilità concreta di fermare le guerre e dare all’umanità la prospettiva di un futuro, la prospettiva che la storia possa continuare, è stata una finestra sulla speranza che Raniero La Valle ha aperto facendo respirare aria fresca e nuova a una platea in cui adulti e ragazzi si sono sentiti motivati ad agire. Molti gli interventi del pubblico, le domande, le riflessioni, da quelle più provocatorie alle dimostrazioni di stima e di gratitudine. L’incontro si è chiuso con la proposta di Raniero la Valle di costituire dei comitati per la pace e l’invito è stato subito accolto con la sottoscrizione di un elenco di adesioni. Inoltre, per il mese di gennaio, il Comune tramite l’assessora Benedettini si propone di costituire un tavolo della pace.
(*)Università Libera Val di Cornia, Consulta del sociale del Comune di Campiglia, Anpi Piombino-Campiglia, Spi Cgil, Arci Piombino Val di Cornia, Pubblica Assistenza Piombino, Legambiente Val di Cornia, Auser, Acat, Rete Radie Resch, Associazione Ruggero Toffolutti, Croce del Sud Commercio equo solidale, Circolo interculturale Samarcanda, Gruppo per la pace Massa Marittima, Libera.
COMUNE DI CAMPIGLIA MARITTIMA
Ufficio stampa: Luciana Grandi email: l-grandi@comune.campigliamarittima.li.it cell. 3338760991 – whatsapp 3892792777
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Documentazione
https://m.youtube.com/watch?v=5LXG1cOgmBQ
Luigi Ferrajoli
Pubblicato a Cagliari il 3/3/2012
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[…] Nell’incontro su San Giorgio Vescovo, tenutosi lunedì scorso nel contesto della Festa patronale di Sant&…, il prof. Marco Cadinu ha parlato della Cagliari medievale e, in particolare, della relazione tra l’antica città giudicale di Santa Igia e la città pisana con i suoi quartieri, primo tra tutti Stampace. All’epoca in cui visse San Giorgio (anno 1000 e succ.) Stampace non esisteva come quartiere ben definito (i pisani si stabiliscono dal 1200 in poi) anche se dovevano esistere abitazioni probabilmente in continuità con la vicina città giudicale. Tanto è che Marco proponeva San Giorgio di Santa Igia, come nativo e in qualche modo precursore di quello che sarebbe più tardi diventato il quartiere di Stampace. Che i primi abitanti di quella parte di territorio che poi sarebbe diventata “Stampace” provenissero proprio da Santa Igia o comunque fossero in rapporto diretto con essa è un’ipotesi suggestiva, da approfondire in tutti i diversi aspetti con l’aiuto degli esperti (Università in primis). Ovviamente queste argomentazioni richiamano la necessità di approfondire tutta la vicenda della città giudicale e del suo periodo, allo stato poco studiato o perlomeno approfondito in studi sconosciuti ai più. Bisogna riprendere in mano la questione, sicuramente con la complessità che in poche parole delineò il compianto Ferruccio Barreca, come più avanti raccontiamo. —————————– Dal 3 al 5 novembre 1983 si tenne a Cagliari un convegno di studi su “Santa Igia, Capitale giudicale”, promosso dall’Università di Cagliari (Istituto di Storia Mediolevale) e sponsorizzato dal CIS e dalla SIACA (gli atti furono raccolti un un volume, curato da Barbara Fois, del quale riproduciamo la copertina). Tra i molti studiosi e personaggi politici, partecipò Ferruccio Barreca (per vent’anni fu Soprintendente ai Beni Archeologici per le Province di Cagliari e Oristano, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e docente di archeologia fenicio-punica nell’Università di Cagliari), con un breve intervento di cui pubblichiamo la conclusione, con un’interessante proposta, che vale la pena rilanciare oggi. […]
[…] nelle civitates barbariae e la nascita della sede vescovile di Suelli con l’episcopio Barbariae [primo vescovo San Giorgio], proprio in quel periodo, pare essere dovuta proprio per la conversione delle popolazioni […]