Intanto nell’area politica del centro destra, prove di unità…Il centro sinistra è già unito. Cosa aspetta il terzo polo a unirsi per dare un’alternativa ai cagliaritani?

AladinDibattito-CA_2_2-300x130L’Unione Sarda di giovedì 31 marzo 2016
Vargiu sprona Massidda: uniti possiamo battere Zedda

VOTO 2016. Verso l’intesa tra i candidati-sindaci di #CA_mbia e Cagliari 2016
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«Concordo con Massidda: uniti si vince. Noi lo diciamo da mesi». Se in politica concordare su una visione equivale a porre il timbro sul preambolo di un accordo, tra Pierpaolo Vargiu, candidato sindaco di #CA-mbia CA-gliari (cartello che unisce Riformatori Sardi e liste civiche) e Piergiorgio Massidda, candidato sindaco del movimento Cagliari 2016, potrebbe sbocciare presto un’intesa. E in questo caso, per sintesi, si intenderebbe unione di forze e progetti, che i due candidati giudicano non da oggi “molti simili”. Presto per sottilizzare: ma in caso di accordo, poiché al voto per le amministrative di giugno si presenterebbe un solo candidato sindaco dei due movimenti civici, chi la spunterebbe tra il deputato Vargiu e l’ex senatore Massidda? Le diplomazie dei due movimenti sono al lavoro.
IL GESTO Certo è che dopo l’apertura di Massidda fatta il giorno di Pasquetta (“sì all’abbraccio con Pierpaolo Vargiu”), seguita a un primo rifiuto dello stesso ex senatore azzurro di una proposta del deputato montiano (“uniamo le forze per vincere contro Massimo Zedda”), l’ultima replica autorizza a immaginare scenari imprevedibili fino a pochi giorni fa: da un lato il centrosinistra guidato da Massimo Zedda, le candidature dei civici Paolo Casu ( Insieme Onestamente per Cagliari ), Paolo Matta ( La Quinta A ), Enrico Lobina ( Cagliari Città Capitale ), Antonietta Martinez ( M5S ) e Alberto Agus ( Il Popolo della famiglia ), dall’altro il blocco del centrodestra composto da Piergiogio Massidda e Pierpaolo Vargiu. Da qui al voto di giugno tutto può ancora succedere.
LA SCELTA «#CA_mbia CA_gliari», osserva Vargiu in una pausa pomeridiana del suo lavoro di parlamentare, «nasce un anno fa per dare voce a quel pezzo di Cagliari che capisce che la città è moribonda e sceglie di “cambiare la città per non dover cambiare città”». L’intuizione del deputato riformatore: «Un pezzo di città vede che la politica da sola non ce la fa più, sceglie di non “fare finta di niente” e decide di metterci generosamente la propria faccia». Non solo: «C’è anche un pezzo di città che non discute i nuovi marciapiedi di via Garibaldi e le rotatorie – almeno, non tutte – ma sa bene che mancano drammaticamente opportunità e posti di lavoro». La conclusione: «Non ci salverà il “posto pubblico”, ma soltanto una nuova cultura d’impresa, che rivoluzioni le teste e le regole burocratiche dei cagliaritani».
Da queste premesse l’idea di proporre un forza politica capace di mettere insieme delusi ed elettori capaci di immaginare un futuro migliore. Vargiu: ««#CA_mbia CA_ gliari è fatto di cittadini con le maniche rimboccate che vogliono vincere le elezioni per cambiare la città». Un chiarimento: «L’obiettivo non è “mandare via Zedda”, ma costruire un progetto, nuovo, civico, vincente, per la città. Noi ci abbiamo provato e la città ci è venuta dietro in modo straordinario».
PRIMARIE Allude alla primarie del 13 dicembre 2015 tra i candidati della prim’ora di #CA_mbia: oltre Vargiu, Giandomanico Sabiu e Piero Aldo Liori. «Grazie a noi, per la prima volta, in un capoluogo di Regione», sottolinea il presidente della commissione parlamentare Affari sociali, «uno schieramento diverso dal Partito Democratico ha svolto elezioni primarie. E i cagliaritani si sono appassionati: più di tremila duecento sono venuti a scegliere il loro candidato sindaco». Cioè Vargiu.
LE IDEE «Contemporaneamente», precisa il deputato, «abbiamo aperto a tutti il nostro progetto e, con il sito www.cambiamoinsiemecagliari.it , abbiamo raccolto centinaia di autorevoli adesioni personali e oltre cinquecento “idee sulla città” che dimostrano come, se c’è l’occasione, è immensa la voglia di partecipare e di cambiare». L’esempio di Letizia Moratti. «Scrive che Expo», racconta Vargiu, «ha cambiato Milano: le Olimpiadi del 2024 potrebbero essere il grimaldello per trasformare radicalmente Cagliari e darle finalmente l’identità di cui ha bisogno. Certo, non dobbiamo disperdere le forze».
LA STRATEGIA Come riuscirci è tema di discussione. «Siamo d’accordo con Piergiorgio Massidda, a cui riconosciamo un progetto simile al nostro», concede Vargiu: «Sarebbe una follia dividersi e sprecare l’occasione del cambiamento. Per questo siamo andati nuovamente in mezzo ai cagliaritani, con i tavolini, e abbiamo raccolto undicimila firme per un appello all’unità di tutti gli innovatori, civici e liberali, in un unico progetto alternativo al sindaco Zedda. Sappiamo bene che soltanto se le forze sono unite si può sperare di vincere a Cagliari e per Cagliari».
LA RISPOSTA L’apertura dell’ex senatore di Forza Italia a poco più di due mesi dal voto, a uno dalla presentazione delle liste dei candidati per il Consiglio. «Sono grato a Piergiorgio Massidda per le parole cariche di stima e di affetto anche personale e gli confermo quanto diciamo da mesi e continueremo a ripetere sino in fondo: non vogliamo fare i guardiani del cimitero. Vogliamo invece cambiare completamente la faccia della città e sappiamo che per vincere non serve “un progetto qualsiasi”, ma una vera sfida civica e di innovazione per la quale è necessario unire tutte le forze».
Il risultato di questa (ancora ipotetica) unione civica potrebbe rappresentare la svolta in questa fase di campagna elettorale, “distratta” dall’elezione (domenica 3 aprile) del primo Consiglio della neonata Città metropolitana.
Pietro Picciau

Fonte: L’Unione Sarda 31 marzo 2016, ripreso da ComuneCagliariNews

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