L’assoluzione di Massimo Zedda: ora un campagna elettorale tutta politica

AladinDibattito-CA_2_2-300x130
E’ una buona notizia anche per gli avversari politici
di Roberto Loddo
L’assoluzione del sindaco Massimo Zedda è una buona notizia, anche per chi come me, sosterrà una coalizione e un sindaco differenti alle prossime elezioni comunali. La giustizia, da parte di chi fa politica non dovrebbe rappresentare l’evocazione delle manette e delle galere per gli avversari ma solo il rispetto dei diritti e delle garanzie costituzionali per tutte le cittadine e i cittadini.
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di Mariella Montizi
Vi segnalo questo post di un mio conoscente, molto condivisibile.
“Le responsabilità politiche di Massimo Zedda sono molto più gravi e rilevanti delle fantomatiche responsabilità penali che gli venivano imputate.
Io sono molto contento che sia stato assolto.
Una condanna penale avrebbe distolto e avrebbe posto in secondo piano le ben più rilevanti responsabilità politiche.
Una sconfitta elettorale dovuta alla condanna penale non sarebbe stata una vittoria per nessuno. Ne avrebbe approfittato qualcuno vicino a lui, magari qualcuno del Pd che non aspettava altro, ma di sicuro la sua idea di sinistra, di politica, di governo, di interazione tra cittadini e potere, non sarebbe stata nemmeno scalfita.
Il sistema di potere che si è creato intorno alla figura di Zedda e di altre personalità provenienti dal Pd, da Sel, da schieramenti di cosiddetta sinistra radicale e da alcune “buone” famiglie cagliaritane, è un fenomeno epocale di gravità assoluta, uno stravolgimento radicale, un tradimento politico ed estetico.
Questo fenomeno non si sconfigge con le sentenze dei tribunali ma con l’impegno politico ed estetico.
Lunga vita a Zedda, dunque!
Saremo noi a batterlo e non un fottuto tribunale e lo faremo nell’arena della pòlis, con impegno, ironia, esercizio intelligente e onesto del dissenso e con esempi di vita e di pensiero alternativi…
Se poi Zedda vincerà di nuovo, gli stringeremo la mano, e ci prepareremo a sondare dimensioni estreme della politica e dell’estetica, ben oltre i confini edilizi di Emilio Floris e quelli floreali di Anselmo Piras… ma lo faremo senza bava alla bocca, senza rancore, con stile, senza mai perdere il sorriso e l’erezione mattutina”.
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Teatro lirico: Zedda assolto!
democraziaoggi loghettoRed su Democraziaoggi

Assolto con la più ampia delle formule: “il fatto non sussiste“. Zedda ha sì nominato illegittimamente sovrintendente la Crivellenti ed ha rimosso altrettanto illegittimamente Baggiani da componende del CDA della Fondazione del Teatro Lirico, parola di TAR, ma questi fatti non hanno alcuna rilevanza penale. Questo il senso del dispositivo, letto dal Presidente del Tribunale penale Gatto. Se ne capirà di più fra 90 giorni, quando verrà depositata la motivazione. Per ora Zedda può tranquillamente fare la campagna elettorale, rinforzato da questa sentenza, anche se il giudizio sarà sicuramente replicato in Corte d’appello. Il PM Pilia e la difesa di Baggiani sembrano infatti orientati ad impugnare la sentenza. – segue -
E’ difficile fare congetture, sarebbe stata più facilmente comprensibile la formula “il fatto non costituisce reato“. Molte condotte, pur illegittime, spesso mancano di qualche elemento del reato, il dolo, ad esempio. Dire che non sussiste neppure il fatto significa essere convinti che le Fondazioni abbiano un doppio regime: pubblicistico per la parte relativa alla legittimità dei provvedimenti, privatistico per il resto. Quindi, di fronte a provvedimenti riguardanti le Fondazioni non corretti ci può essere l’annullamento del giudice (di qui gli annullamenti del Tar della nomina della Crivellenti e della revoca di Baggiani), ma quegli stessi atti, dal punto di vista penale, sono simili a quelli posti in essere da un privato nella sua azienda; non sono contemplati dal codice penale, non favoriscono e non danneggiano nessuno perché rientrano nei poteri e nelle facoltà dell’imprenditore.
Ma è inutile fare supposizioni. Ciò che ora conta sul piano penale è l’assoluzione. Anche se, su un piano strettamente politico, la condotta di Zedda non è certo rispondente a canoni di correttezza e rigore, cui dovrebbe ispirarsi un amministratore pubblico, sopratutto di sinistra. Dal punto di vista dell’etica pubblica questa sentenza non cambia nulla, almeno per chi crede che chi governa deve farlo con “onore e disciplina”, come dice l’art. 54 Cost. Almeno su questo fanno fede le sentenze del Tar Sardegna, ormai passate in giudicato. Quelle non sono intaccate da questa decisione.

One Response to L’assoluzione di Massimo Zedda: ora un campagna elettorale tutta politica

  1. Aladin scrive:

    Teatro lirico: giudizio penale e giudizio politico
    24 Marzo 2016

    Amsicora su Democraziaoggi

    Ora vi svelo un segreto, Quando contro Berlusconi sono stati aperti inchieste e processi per sanzionare ciò che lui faceva nel suo lettone con signore compiacenti e prezzolate, ho sperato nell’assoluzione. Feste orgiastiche o incontri intimi, senza minorenni, fra le mura di casa, mi paiono cose private senza rilievo penale. Ciò non toglie che lo avessero dal punto di vista dell’etica pubblica, del giudizio politico. Anche quando talora B. è stato assolto per questi episodi, le sentenze non hanno spostato di un millimetro il mio giudizio politico, come non lo hanno modificato le prescrizioni.
    I fans dell’ormai ex cavaliere invece gioivano e ostentavano queste sentenze a riprova della specchiatezza del loro capo. E io, confesso, m’incazzavo. Ma non per l’assoluzione. Pensavo: quanto sono stolti gli italiani! Per amor di parte, non vedono quanto deplorevole sia la condotta del loro capo!
    Oggi, in quel che resta della sinistra, vedo usare il metro e i toni dei berlusconiani per Zedda. Chiedo: l’assoluzione può spostare il giudizio politico sulla vicenda? Quella del Teatro Lirico non è stata, comunque, una pagina non encomiabile di cattiva amministrazione? Non si è tratto di una violazione palese di quei criteri di imparzialità e correttezza che devono sempre guidare chi esercita funzioni pubbliche? L’assoluzione del Tribunale non cancella il severo giudizio del Tar nelle sentenze di annullamento della nomina della Crivellenti a sovrintendente e della revoca di Baggiani dal CDA del Teatro. E se, in barba alla procedura e contro le aspettative dei tanti aspiranti con regolare domanda, a nominare ad una carica importante un proprio amico o conoscente fosse stato un berlusconiano, Cappellacci o Emilio Floris, cosa avremmo detto? E se, domani, dio non voglia, lo farà Massidda?
    Non è che dalle nostre parti siamo in pieno trasformismo o in confusione? E’ bello e buono tutto quello che viene dalla mia parte (ma è questa quella giusta?), la stessa identica cosa è brutta e cattiva se la fanno gli altri. Un modo di ragionare che ha portato una fetta della sinistra a cambiar pelle e sponda, ad allearsi con Alfano e Verdini, e ad attaccare la Costituzione, l’altra, quella di Zedda & C., al lumicino. In una parola, alla scomparsa della sinistra nel nostro Paese: un bel risultato, non c’è che dire!
    Un consiglio a tutti: rileggete e meditate sull’art. 54, cpv., della Costituzione: ”I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore…”. A ben vedere, nel significato profondo di queste parole, si può trovare il corretto modo di condotta per chi governa e il giusto metro di giudizio per noi.

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