Documentazione

Sardegna-CSS-29-feb-16LA SARDEGNA CHE VOGLIAMO
QUALE SVILUPPO PER LA SARDEGNA ?

- Lavori in corso

La CSS ha fortemente voluto lunedì 29 febbraio 2016 la GIORNATA DI RISCOSSA
per il lavoro vero,quello che Papa Francesco,parlando ai lavoratori nella sua visita a Cagliari
del 22 settembre 2013, ha più volte affermato nel testo scritto,consegnato all’Arcivescovo di
Cagliari mons.Arrigo Miglio col mandato di diffonderlo: :”Ho detto lavoro “dignitoso”,e lo sottolineo,perché purtroppo,specialmente quando c’è crisi e il bisogno è forte,aumenta il lavoro
disumano,il lavoro-schiavo,il lavoro senza la giusta sicurezza,oppure senza il rispetto
del creato,o senza il rispetto del riposo,della festa e della famiglia…”

GIORNATA DI RISCOSSA
per uno sviluppo eco-sostenibile

Già prima della promulgazione dell’Enciclica “Laudato si “ il 24 maggio 2015,
lo stesso Papa Francesco a Cagliari aveva affermato:
“Il lavoro dev’essere coniugato con la custodia del creato,perché questo venga
preservato con responsabilità per le generazioni future.
Il creato non è merce da sfruttare,ma dono da custodire.
L’impegno ecologico stesso è occasione di nuova occupazione nei settori ad esso
collegati,come l’energia,la prevenzione e l’abbattimento delle diverse forme di
inquinamento,la vigilanza sugli incendi del patrimonio boschivo,e così via.
Custodire il creato,custodire l’uomo con un lavoro dignitoso sia impegno di tutti.
Ecologia…e anche ecologia umana”

La Confederazione Sindacale Sarda ha chiamato a raccolta tutte le forze politiche,i Movimenti
e i Comitati che in questi anni hanno organizzate lotte per l’ambiente pulito,contro i poligoni e le fabbriche di bombe,per il registro tumori ed opposizione al vecchio modello di sviluppo che-ormai fallimentare e morente – altre forze e poteri forti intendono rilanciare con soldi pubblici e inganni.
Per questo motivo la giornata ha visto nella mattinata una Manifestazione sotto l’androne del
Palazzo del Consiglio Regionale in via Roma a Cagliari dove sono intervenuti i leader di tutti
i Movimenti a commento del grande striscione di 6 metri X tre che campeggiava davanti al porticato del Palazzo con la scritta : “FABBRICHE DI BOMBE – CENTRALI A CARBONE -
NON E’ LAVORO – MALEDETTI E DELINQUENTI I TRAFFICANTI DI ARMI
E CHI FA LE GUERRE”
Nel convegno serale,tenutosi nel salone della Ex-Distilleria/Città dell’Impresa a Pirri, i relatori
dr. Massimo Dadea, dr. Vincenzo Migaleddu, Prof. Gianfranco Bottazzi e dr. Marco Meloni
hanno svolto il Tema :”LA SARDEGNA CHE VOGLIAMO “ e risposto alla domanda:
“QUALE SVILUPPO PER LA SARDEGNA ?”

La posizione della Confederazione Sindacale Sarda-CSS
LE TRE EMERGENZE

1. FUGA DEI NOSTRI GIOVANI
Abbiamo voluto ascoltare il grido d’allarme dei nostri giovani che in massa in questi
ultimi 5 anni hanno lasciato la Sardegna.Più di 15 mila giovani,laureati o diplomati cercano
lavoro all’estero e la loro età media è di 33 anni. I nostri giovani partono perché vogliono
essere valorizzati e sono pronti per la mobilità internazionale,mentre la Sardegna assiste
per lo più indifferente all’allontanamento progressivo degli stessi.
Abbandonano la nostra isola le migliori energie intellettuali su cui la nostra società
ha investito e sperato. Se non riusciremo nel breve periodo a restituire speranza e fiducia
verso la Sardegna,creando opportunità ed occasioni vere di lavoro,non ci sarà futuro
per questi nostri giovani,ma nello stesso tempo non ci sarà avvenire per la Sardegna che
già oggi ha difficoltà a superare la lunga crisi strutturale in cui è immersa. E senza giovani,
dinamici ed intelligenti si spegne la nostra isola dove rimarremo noi soli vecchi,anziani,
deboli,malati e bisognosi di assistenza.
Quali soggetti allora potranno essere i protagonisti del nuovo sviluppo che vogliamo ?

2. LO SPOPOLAMENTO DEI NOSTRI PAESI
Recenti studi ci dicono che il numero dei figli per donna in Sardegna è dell’1,10. Anche
l’età media del parto 32,3 è la più alta d’ Italia.
Tenendo poi conto che l’età media anagrafica dei sardi è di 45,7 e che gli oltre 65 enni
sono il 22,1 ,mentre la popolazione tra i 15/64 anni si attesta al 66,1 dobbiamo ammettere
che ci avviamo ad essere tra qualche anno una popolazione prevalentemente di anziani
con tutti i problemi che ciò comporta.
Se il dato dell’incremento delle nascite dovesse mantenersi come quello attuale tendente
a meno o pari a zero,la proiezione del numero di abitanti della Sardegna nel 2050 sarebbe
pari a meno 300 mila abitanti ( come un quartiere di Roma )
I nostri paesi si spopolano,soprattutto quelli dell’interno e moltissimi di essi sono destinati
a scomparire perché perdono le scuole,gli sportelli bancari e postali e in genere i servizi.
Lo spopolamento si rivela anche nel 2014 uno dei mali che affliggono la Sardegna: 7.200 residenti emigrati nello stesso anno. Le mete più ambite sono Gran Bretagna e Germania all’estero ma anche Lazio e Lombardia in Italia.
Il numero di abitanti aumenta solo nelle province di Cagliari (+1.098) e Olbia Tempio (+1.432).
Dai dati ISTAT emerge che la popolazione della Sardegna al 1 gennaio 2015 era pari 1.663.286 abitanti,di cui 815.035 maschi e 848.251 femmine. Sul fronte dello spopolamento, basti pensare che, nel corso del 2014, sommando il saldo naturale (la differenza tra i morti e i nati) e il saldo migratorio (la differenza tra i residenti acquistati e quelli persi – gli emigranti nel corso del 2014 sono stati 45.079, un incremento di 2.920 persone rispetto al 2013 ) si sono persi 573 abitanti, compensati non a caso dalla crescita di Cagliari (+1098), e Olbia Tempio (+1.432), mentre tutte le altre province sarde hanno fatto registrare dei saldi negativi: Sassari (-382), Oristano (-868), Nuoro (-567), Carbonia Iglesias (-694), Medio Campidano (-535) e Ogliastra (-57)

3. L’INQUINAMENTO CAUSA DEL DISSESTO AMBIENTALE E CAUSA DEI TUMORI E DELLE MALATTIE CON TASSI SUPERIORI ALLE MEDIE EUROPEE
Questo tema è stato approfondito con dati statistici ed proiezioni di immagini
dall’ESPERTO dr. Vincenzo Migaleddu che,oltre ad essere Presidente dell’ISDE
Medici per l’ambiente, è un sostenitore intelligente e tenace contro ogni abuso
e disastro socio/ ambientale.

DISIMPEGNO DELLA GIUNTA REGIONALE E DELLA POLITICA IN GENERALE
Questa nostra iniziativa con la manifestazione di questa mattina e il convegno serale
sono un vero e proprio avviso di messa in mora di questa nostra classe politica,che
mostra di avere il collo e la testa rivolta al passato,di cui ripete sprechi,errori e scelte
inaccettabili senza produrre lavoro vero,senza aprire orizzonti nuovi,senza avere progetti
e “sogni” per i sardi e la Sardegna.
I 445 mila ettari di terreno inquinato ( dati ufficiali del Ministero dell’Ambiente ) mettono la Sardegna come capofila delle Regioni Italiane più inquinate,addirittura prima della Campania
della Terra dei Fuochi e prima della Puglia dell’ILVA di Taranto.
Nonostante ciò, si vogliono spendere 120 milioni di euro( stima iniziale ),complice la Giunta Regionale, per la costruzione di una Centrale a Carbone di 300 megawat termici ,ad appena 500 metri dall’abitato di Portoscuso ,che produrrà circa 400 mila tonnellate di CO2,in aperto contrasto con le decisioni della recente Conferenza Internazionale di Parigi che indicava come prioritaria la scelta della dismissione delle Centrali a Carbone esistenti nel mondo per diminuire drasticamente l’emissione di CO2 in atmosfera.
La Rusal,Azienda russa attuale proprietaria dell’Eurallumina, per il suo rilancio pone ,oltre alla
costruzione della Centrale a carbone, altri due vincoli:
1.il dissequestro della parte del bacino dei fanghi rossi attualmente sotto sigillo dal magistrato
dr.Marco Cocco per disastro ambientale ed effetti negativi sul tratto di mare antistante Carloforte;
2.La sopraelevazione delle attuali colline di fanghi rossi con pericoli di smottamento com’è avvenuto sul Danubio in Ungheria e il disastro del Rio Doce in Brasile.
La gestione del Piano Sulcis di 620 milioni, è stao affidato dalla Giunta Pigliaru al plenipotenziario e plurincaricato ing. Tore Cherchi che farebbe bene a godersi la ricca pensione.
La gestione della Zona Franca Urbana dell’intera Provincia Carbonia/Iglesias evidenzia sul sito
del Ministero delle Attività Produttive ben 4 mila piccole aziende che hanno avuto i finanziamenti De Minimis dai 10/20/40 mila euro.Ci chiediamo che fine hanno fatto questi soldi e perché non
si sono tradotti in occasione di lavoro e/o in attenuazione del fenomeno di povertà di quei territori.
Povertà che è drammaticamente presente in larghe fasce di popolazione,ma che è meno diffusa
da quel che appare nelle manifestazione di pochi che,tra l’altro godono di ammortizzatori sociali robusti.
La convinzione della CSS è che persiste la presa in giro e talvolta la palese strumentalizzazione degli operai che “lottano” per l’Eurallumina e l’Alcoa ,che noi proponiamo venga trasformata
in Fabbrica per la lavorazione dell’alluminio riciclato in quanto studi internazionali danno l’evidenza che per produrre un Kg di alluminio da riciclo bastano O,7 wat contro i 14,5 wat per produrne un Kg. con la lavorazione della bauxite,che tra l’altro deve essere importata dall’esterno come pure il carbone per la sciagurata centrale in progettazione.
Inoltre l’alluminio riciclato è ottimo come qualità e la sua lavorazione non produce inquinamento da residui,come invece avviene con la bauxite.
La notizia sorprendente è che l’Italia è la prima in Europa per la produzione di alluminio da riciclo

LE NOSTRE PROPOSTE

1.Subito l’apertura dei cantieri per le bonifiche delle aree inquinate ( 2 mila posti di lavoro per
20/30 anni )
2.Agricoltura biologica,dalle erbe officinali alle colture di ogni tipo.
3.Nuove tecnologie nelle coltivazioni e nell’allevamento ( l’87 % di ciò che mangiamo e
consumiamo nelle nostre tavole viene dall’esterno della Sardegna).Basterebbe che questa
percentuale si abbassasse al 60% e subito avremmo migliaia di posti di lavoro in quei settori,
dove è radicato il pregiudizio che i giovani si rifiuterebbero di tornare alla campagna;mentre
chi viaggia e va a visitare le Aziende moderne specializzate in agroindustria e allevamento
(qualcuna per fortuna anche in Sardegna come Cantine e Caseifici rinomati) presenti soprattutto
nelle regioni del centro/nord d’Italia e all’estero vi racconterà sicuramente di aver incontrato
giovani laureati in biologia, in Fisica dell’atmosfera e meteorologia, in chimica e tantissimi
giovani laureati e diplomati che amano il loro lavoro con soddisfazione e buoni guadagni.
4.Turismo tutto l’anno e diffuso nei territori con collegamenti aerei costanti da e per la
Sardegna per tutta l’Europa ed il Mondo.
Purtroppo con le ultime politiche regionali ( non c’entra niente l’Europa come ha recentemente
chiarito il consigliere europeo on. Renato Soru ) la Sardegna rischia l’isolamento totale ed il
ritorno indietro di 30 anni ; per questo come CSS in Commissione Bilancio del Consiglio Reg.le
abbiamo chiesto le dimissioni dell’assessore Massimo Deiana ed abbiamo avanzato la
proposta,accolta con favore da molti consiglieri regionali presenti ( ignorata però totalmente
dalla stampa e tv locali ) di trasformare l’aeroporto di Decimomannu in aeroporto per i voli
low cost e trasporto merci sull’esempio dello scalo di 2° livello di Girona in Spagna.
Alla obiezione che lo scalo di Decimomannu ,anche dopo la partenza del contingente tedesco,è
ancora aeroporto militare,abbiamo ricordato che anche lo scalo di Elmas per lungo tempo era
aeroporto militare al punto che gli stessi fino a poco tempo fà cogestivano col personale civile
la medesima torre di controllo.
5.Trasporti interni veloci e sicuri (treno/autolinee/metropolitana leggera).Riproponiamo il
biglietto unico sulle tratte urbane( bus/metro) che dovrebbero avere un Gestore unico (per es.
il CTM ) ed il documento di viaggio coordinato per le tratte extraurbane).
Inoltre il treno veloce Cagliari –Sassari – Cagliari avvicinerebbe le due Università di Cagliari
e Sassari, favorendo il progetto di un compendio unico per l’Università della Sardegna.
6.Patrimonio culturale/artistico/archeologico. La Sardegna è un museo a cielo aperto ed il suo
patrimonio va tutelato,custodito e valorizzato. Ricordiamoci che i nostri nuraghi sono un unicum
in tutto il mondo e che i Giganti di Mont’e Prama sono sculture nuragiche a tutto tondo, statue
scolpite in arenaria gessosa locale la cui altezza varia tra i 2 e i 2,5 metri. Reperti archeologici
unici che ci invidia tutto il mondo,capaci di attrarre turismo,tali che hanno modificato la storia
dell’arte perché, diversamente da quanto conoscevamo e studiato relativamente alle statue a tutto
tondo del bacino mediterraneo,i nostri giganti,secondo le ultime ricerche, risalgono al
IX secolo a.C. o addirittura all’XI secolo a.C., antecedenti ,perciò, ai kouroi della Grecia antica,
prima del grande scultore greco Fidia – Atene, 490 a.C. (circa) – 430 a.C. (circa).
Creare opportunità di lavoro per i giovani archeologi laureati e diplomati;guide e operatori
nei musei e siti archeologici territoriali. Anche questo è lavoro.
7.Investimenti in nuove tecnologie e ricerca. Nuovo ruolo delle Università sarde e promozione di
borse di studio per i giovani talenti. Occorre mettere le università in rete e supportare le ricerche
nel campo della nuova economia,delle nuove fonti energetiche,nelle scienze sociali mirate alla
ricerca e sperimentazione di modelli partecipativi.
8.Risparmio energetico con investimenti nelle energie
rinnovabili(eolico,solare,fotovoltaico,geotermia,idroelettrica),privilegiando i ricercatori sardi
e le aziende sarde che realizzano componentistica ( pannelli fotovoltaici,celle e tegole
fotovoltaiche)
9.Reddito di lavoro garantito per i disoccupati e precari.(scarica da Internet la Proposta di
Legge della CSS e di numerosi Movimenti di Sassari )
10.Lotta agli sprechi in tutti i settori ,a partire dalla Sanità. Per esempio notiamo che negli
Ospedali c’è l’ordine di buttare tutto il cibo avanzato e comunque non consumato (magari
ancora sigillato nei contenitori. Si butta anche il pane ,neppure sfiorato dagli ammalati,pane
che prima veniva dato come scarto ad alcune ditte per gli animali. Ma noi della CSS
proponiamo che,sull’esempio di alcuni Ospedali dell’Emilia Romagna e della Toscana,si ritorni
alle mense interne di più reparti ( in media 200 ospiti),abbandonando il servizio catering
costosissimo,impersonale e spesso disgustoso.
11.Sostegno alle famiglie e alle singole persone indigenti e/o alla soglia della povertà.
I controlli per ogni euro che esce dalle casse pubbliche deve essere giustamente
soggetto ai controlli dovuti sia sulle Associazioni sia sui Centri che gestiscono talvolta
consistenti finanziamenti ,fosse anche la Caritas ,Istituti religiosi o gli stessi parroci e vescovi.
Per esempio chi ha controllato che i 6 milioni dati alle Diocesi sarde per gli oratori si sono
spesi per questa finalità importante. Se tale non fosse,occorre esigere la restituzione di parte
di quelle somme di denaro pubblico.
Anche sulle politiche per l’accoglienza a favore degli immigrati occorre maggiore attenzione.,
non solo nei controlli,ma nel richiamare la necessità del dovere nostro di responsabilizzare
queste nostre sorelle e fratelli,impegnandoli nel rispetto delle leggi,delle nostre tradizioni e
costumi,coinvolgendoli in lavori socialmente utili (manutenzioni scuole e arredi urbani/giardini,
pulizia degli spazi comuni,servizio a tavola nelle stesse mense,dove risulta che spesso non
si riassettano neppure il posto dove consumano i pasti.
12.Rinnovata e severa vigilanza di tutte le Istituzioni Regionali e Locali per la lotta antinucleare e
NO al Deposito unico nazionale delle scorie nel territorio sardo.
Plauso a quei comuni della Sardegna,come da ultimo il Comune di Ottana ,il cui Consiglio
Comunale in data 17/02/2016 all’unanimità ha dichiarato Comune denuclearizzato
13.Investimenti in infrastrutture (strade e fogne ).
Tramite Area ( ex- Iacp ) impegnarsi in politiche per la costruzione di case popolari con la
priorità del recupero delle abitazioni sfitte nei centri storici . Incentivi ai privati per
ristrutturare obbligatoriamente le abitazioni che ne avessero necessità,ma anche per il decoro dei
quartieri,all’interno dei quali occorre recuperare spazi e sale per le attività sociali e per i gruppi
culturali e sportivi. Utilizzare lo strumento delle zone franche urbane.
14.Valorizzare la grande occasione dei porti,delle zone franche doganali,a partire dal porto di
Cagliari. I tecnici hanno calcolato posti di lavoro tra i 200/300 nell’immediato.
15.Rilancio del Teatro Lirico di Cagliari ,dei Teatri della Sardegna,utilizzo del Parco della Musica
concretizzando i progetti per l’utilizzo del Piccolo Teatro ( 400 posti ) e dei Laboratori.
Curare meglio gli eventi e spettacoli musicali,teatrali e di cinema nelle città e in tutti i
territori della Sardegna.
16. Scuola/cultura/Recupero Scolastico (17 % dispersione scolastica ),
Scuole popolari e tv scuola. In Sardegna c’è un ritorno all’analfabetismo in fasce consistenti di
popolazione .Progetto che potrebbe recuperare forza lavoro tra insegnanti e ATA.
17.Cagliari città metropolitana .Nuovi investimenti per le 17 città e paesi interessati .
Cagliari capitale della Sardegna dentro un contesto mediterraneo ed europeo.
18.Raccolta e gestione dei rifiuti. Generalizzare la raccolta differenziata e rompere la corsa
folle alle nuove discariche ( vedi UTA) e ingrandimento dell’inceneritore diel CASIC
fonte di inquinamento e tumori.
19.Istituzione obbligatoria del Registro dei Tumori in tutti i territori della Sardegna.
Controlli aria/acque/mare/laghi e fiumi. Servono figure specializzate anche lauree brevi
nelle materie ambientali.
20.Gestione intercomunale dell’acqua e delle riscossioni ( fuori Abbanoa ed Equitalia ) 21.Patrimonio/storico/culturale/linguistico. Necessità di una Legge Reg.le sulla Scuola
Sarda che corregga il rapporto alunno per classe non superore a 20 alunni per classe e
per i piccoli paesi a 15 alunni per classe,recuperando così scuole ed istituti chiusi per effetto
di una Legge Nazionale che impone 30 alunni per classe. Recupero di posti per insegnanti e
ATA.Restituzione delle scuole nei paesi e serenità per gli alunni più piccoli e le famiglie,contro
lo spopolamento dei nostri paesi.
22.Insegnamento curriculare della LINGUA SARDA nelle due varianti principali
Campidanese e Logudorese in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
23.Politiche del Credito.
A maggio 2016 sparisce definitivamente la Banca Popolare di Sassari e a giugno 2017 il Banco
Sardegna.La Fondazione del Banco di Sardegna ora Fondazione Sardegna cede la maggior parte
delle sue azioni (soldi dei sardi ) alla Banca Emiliana BPER .In Sardegna si perderanno 800
posti di lavoro e si chiuderanno 200 sportelli bancari soprattutto nei piccoli paesi. Scelta che
a breve sarà fatta anche da Poste Italiane SpA.
Il Presidente Pigliaru e l’assessore al Bilancio Paci affermano che non devono entrare
nell’autonomia delle scelte aziendali.
Amara considerazione : Ma i soldi sono dei sardi e non del dr.Antonello Arru Presidente del
Banco di sardegna e e dell’on.Antonello Cabras Presidente della Fondazione.

AUGURI A TUTTI I SARDI
Liberiamoci quanto prima da chi non ci aiuta ad avere ali per poter volare e fare della Sardegna
un luogo di pace, di lavoro, di benessere e di felicità.
CSS manif 29feb16

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