Al di là del bando l’impegno per costruire territori intelligenti

Nonostante la conversione in legge del decreto Crescita 2.0, stante la crisi del governo Monti, il ministro Passera non ritiene opportuno dare seguito all’emanazione del bando per i “territori intelligenti” (lo aveva promesso entro novembre). Questa circostanza costituisce da una parte una delusione, dall’altra deve spingerci ad usare il maggior tempo a disposizione per preparare al meglio il nostro territorio (Cagliari e la sua area vasta) al fine di competere adeguatamente al bando nel momento in cui sarà emanato dal prossimo governo (crediamo non prima degli ultimi mesi del 2013). Tale bando, se vinto, porterà notevoli opportunità al territorio medesimo, in termini di incentivazioni all’innovazione, possibilità di sperimentazioni, alleggerimenti burocratici, etc. Non c’è dunque tempo da perdere. Occorre lavorare con una logica di marketing territoriale, che veda la costruzione di robuste alleanze tra le istituzioni (enti locali, camera di commercio, università), le imprese e i professionisti. In ogni caso non sarà tempo sprecato, considerato quanto si potrà comunque migliorare attraverso la preparazione alla competizione, così come capita in situazioni analoghe (città europee della cultura, sedi di meeting internazionali, etc.). Con tutta evidenza da subito si potranno utilizzare altri strumenti per incentivare la creazione di start up innovative, incubatori d’impresa, contamination lab e quant’altro, anche sul versante dell’innovazione sul tradizionale. Rammentiamo, come esempi, le opportunità di utilizzazione delle risorse europee del progetto Innova.re (che allo stato è gestito dalle due Università sarde e da Sardegna Ricerche, e che dovrebbe coinvolgere anche le Camere di Commercio sarde), ma anche le risorse legate alla possibile istituzione delle “zone franche urbane”.
Aladin, attraverso il suo network (Aladinews, blog aladinpensiero, blog Valorest, blog oivcamcomca, blog aladinews) e non solo, si impegnerà in questa avvincente impresa, che in primo luogo può (deve) creare lavoro soprattutto a vantaggio dei giovani.
Per stare in tema, di seguito riportiamo il video di un’intervista sulle problematiche dell’innovazione fatta da Michela Loi a Chiara Di Guardo, nell’ambito del Progetto Orest della Camera di Commercio di Cagliari. Chiara Di Guardo è docente di Economia dell’innovazione presso l’Università di Cagliari.

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