Ex servitù militari a Cagliari: una risorsa per la Città

ex servitù Paolo Erasmodi Paolo Erasmo*

– Sono passati circa dieci anni dal 21 Gennaio del 2006 quando, dopo un lungo, serio ed appassionato lavoro, abbiamo organizzato insieme ad un gruppo di amici il convegno “Ex Servitù militari a Cagliari: una risorsa per la città”.

Tra i relatori Gianni Nieddu Senatore dei DS, il consigliere regionale Paolo Maninchedda di Progetto Sardegna ed il consigliere comunale Claudio Cugusi dell’Ass.ne Emilio Lussu; il dibattito fu interessante e non mancarono le idee e le proposte di riconversione delle ex servitù militari, tuttavia i risultati ancora oggi latitano.

Alcuni anni dopo, quasi cinque per la precisione, il 13 Aprile 2011, il candidato Sindaco Massimo Zedda su iniziativa del SEL partecipò al dibattito dal titolo “Progetti ed idee di qualificazione sostenibile per la città”: tra le possibili ipotesi di riutilizzo delle ex servitù si ipotizzarono orti urbani, fattorie didattiche e progetti come “la casa dell’artista”.

Una volta eletto sindaco al ballottaggio attendemmo le dichiarazioni programmatiche da parte di Zedda, ma nella presentazione in Consiglio non vi fu nessun cenno al riutilizzo delle ex servitù militari. Una semplice svista? Non credo, considerando che nel mandato di amministrazione che sta per concludersi non c’è stato nessun intervento concreto per il trasferimento e il riutilizzo delle ex servitù militari dalla Regione Sardegna alla città di Cagliari.

Se questo atteggiamento poteva considerarsi “giustificato” con la precedente Giunta Regionale, proprietaria dei beni e considerata avversa per colore politico, non si può dire che le cose siano migliorate con la Giunta attuale considerata “amica”… Anzi: uno degli ex beni militari che si trova in un quartiere dormitorio con pochi servizi è stato messo all’asta alla cifra di quasi 6 milioni di euro; l’asta è andata deserta, probabilmente nell’attesa da parte di qualche ”palazzinaro“ di poter usufruire di un prossimo ribasso della base d’asta per poter acquistare ad un prezzo più vantaggioso e poter costruire ancora qualche palazzo in città. Tutto ciò potrebbe avvenire senza che l’amministrazione rivendichi il bene per poter creare i servizi mancanti nel quartiere.

Dopo tanta inerzia sul tema il 16 ottobre del 2015 la Giunta Regionale, su iniziativa dell’Assessore agli enti locali e urbanistica Erriu, ha approvato la delibera 50/3 per il istituire la “Cittadella della Solidarietà e del Volontariato”; naturalmente la delibera è perfettibile, in quanto attualmente non prevede nessuna dotazione finanziaria per la rimessa in uso e riutilizzo dei fabbricati dell’ex deposito carburanti aeronautica. Si tratta di una bella sfida per i cittadini, per le associazioni e le organizzazioni che vorranno avanzare la propria candidatura per la gestione del complesso, in accordo con la Regione ed il Comune di Cagliari.

Naturalmente sarà necessario coinvolgere nella predisposizione del disciplinare per l’affidamento degli spazi, il cui compito è affidato alla Direzione Generale degli Enti locali, oltre che l’osservatorio regionale del volontariato, anche le associazioni di promozione sociale e gli altri soggetti portatori di interesse, per rendere il progetto “inclusivo” e sostenibile sia dal punto di vista ambientale, che da quello economico, con l’eventuale coinvolgimento di soggetti privati.

Dovranno essere ricercate le più opportune modalità di concretizzazione di tale impostazione con l’utilizzo di pratiche virtuose positivamente sperimentante in situazioni analoghe in Italia e in altri Stati, con un particolare impegno delle Istituzioni coinvolte, nella fase di studio con il coinvolgimento specifico dell’Università, in quella di programmazione e realizzazione dei progetti e in fase di valutazioni ex-ante ed ex-post.

Naturalmente per fare questo il ruolo del futuro Sindaco di Cagliari non può essere ricoperto da chi per decenni ha avuto ruoli di grande rilievo nelle istituzioni senza che la propria azione abbia contribuito al miglioramento delle condizioni economiche dei cittadini, ma non dovrebbe essere ricoperto neanche da chi amministra la Città e vorrebbe continuare a farlo, facendo promesse in campagna elettorale salvo poi disattenderle totalmente quando di tratta di trasformare le promesse in azioni di governo.

In conclusione vorrei ricordare l’intervento dell’On. Mario Melis nella “Conferenza regionale sulle servitù militari in Sardegna del 1981”:

“Dovremmo però farci promotori, insieme alle altre regioni di una nuova legge che imponga al Ministero della Difesa la restituzione gratuita alle comunità locali, con il vincolo di destinazione ad usi pubblici dei beni dismessi dall’autorità Militare. Onde evitare operazioni di tipo speculativo dovrà essere evitata la cessione a privati”.
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