CAGLIARI 2016. Dibattito su/per la città alla vigilia delle elezioni comunali.
Invitiamo tutti a leggere (o rileggere) l’intervista al Sindaco Zedda pubblicata su L’Unione Sarda di oggi a cura di Andrea Artizzu, ripresa dalla rassegna stampa della News del Comune e che riproduciamo qui sotto. Forse è meglio leggerla proprio da queste ultime, così non si è influenzati dalla gradevole immagine del Sindaco, che è davvero l’arma più potente di cui dispone. La sostanza della sua politica è altra cosa, tanto è che quanto afferma nell’intervista rivela la sua inadeguatezza rispetto ai problemi e alle prospettive della città. Non emerge che “ordinaria amministrazione” e nessuna idea forte sul possibile sviluppo della città, sul suo ruolo in e per la Sardegna nel Mediterraneo e in Europa. Si sorvola sui drammatici problemi della città (lavoro, casa, servizi sociali…); ma la perla più importante delle sue dichiarazioni è questa “Dobbiamo essere bravi a spiegare ai cagliaritani quali sono i problemi e come risolverli”, come se i cagliaritani non conoscessero i loro problemi e come se moltissimi di loro non fossero in grado di prospettare soluzioni. Le dichiarazioni del Sindaco rendono bene la sua modalità di esercizio del potere che non prevede la pratica dell’ascolto e il coinvolgimento effettivo dei cittadini nelle decisioni che li riguardano, con la “partecipazione”, che per lui è proprio una brutta parola. Per noi e per tanti altri invece costituisce l’essenza della democrazia e della gestione della cosa pubblica. Ecco perché non lo appoggeremo, preferendo le liste che pongono appunto la partecipazione e tutti gli strumenti che ne consentano l’effettivo esercizio, alla base della propria proposta politica. Senza dubbio lo fa la coalizione “Cagliari città capitale”, della quale auspichiamo la massima apertura, inclusività e allargamento attraverso alleanze virtuose con quanti (singoli e organizzazioni) condividono questa impostazione.
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«Il Lirico non influirà sul voto, resto con Sel e Cagliari sarà olimpica»
Fonte: L’Unione Sarda, 23 dicembre 2015
L’INTERVISTA.
di Andrea Artizzu
Il sindaco scende ufficialmente in campo col centrosinistra in vista delle Comunali Zedda:
L’imprimatur del Pd arrivato all’unanimità è una notizia che non si aspettava. Massimo Zedda (40 anni fra 13 giorni) si prepara da sindaco uscente ad affrontare la seconda campagna elettorale per il Municipio con l’avallo del Partito democratico. Senza passare dalle primarie. Un’investitura «che era nelle cose, naturale» ma che, nell’ultimo mese, vista la spaccatura a livello nazionale tra il partito di Renzi e quella parte di Sel confluita in Sinistra italiana, aveva subito uno stop, poi superato.
Il sole tiepido riscalda l’ufficio al terzo piano di Palazzo Bacaredda con vista sul porto di via Roma. Sulla scrivania una decina di fascicoli gialli impilati come mazzi di carte. Sulle copertine i post-it scritti a mano: stadio Sant’Elia, Olimpiadi della vela 2024, Cagliari capitale della cultura, lungomare Poetto. Sul tavolo rettangolare per le riunioni La Repubblica con le due pagine dedicate alla mostra Eurasia inaugurata ieri pomeriggio e la classifica sulla qualità della vita delle province italiane pubblicata da Il Sole 24 Ore che fa guadagnare al capoluogo della Sardegna 24 posizioni. «E quando il tasso di gradimento e di apprezzamento è positivo indubbiamente si riflette sull’amministrazione».
Investitura per acclamazione: una svolta inaspettata?
«La mia nomina è stata rallentata dagli intoppi tra Sel e Pd. Ma in Sardegna non ci sono grandi problemi. Certo è che se il Partito democratico – la forza fondamentale della coalizione – rinuncia a un proprio candidato e punta su chi non è iscritto al partito dimostra la coerenza di chi ha a cuore le sorti della città».
Quali saranno i temi della campagna elettorale?
«Vogliamo continuare ad attirare risorse, spendere bene i soldi pubblici e completare i nostri progetti. Primi fra tutti il collegamento tra il Poetto e Sant’Elia e tra Molentargius e Santa Gilla. Abbiamo intenzione di potenziare i servizi pubblici, soprattutto quelli legati al trasporto».
Cagliari è la capitale dei vuoti urbani.
Stiamo ragionando con gli enti proprietari (Stato, Regione, Università) per decidere il futuro di Buoncammino, Ospedale civile ed ex caserme». – segue –
Olimpiadi della vela 2024, un sogno a occhi aperti?
«No, molto di più. Abbiamo condizioni climatiche eccezionali. Sono certo che se Roma verrà scelta dalla commissione Cagliari sarà città olimpica».
L’ex ospedale Marino sarà il punto di riferimento?
«La commissione, a ragione, ha giudicato le ex caserme di Calamosca più idonee per ospitare il villaggio olimpico».
FI, M5S, Riformatori, Massidda e liste civiche: come valuta i suoi avversari?
«Ci sono tutte le condizioni per confermare un buon risultato elettorale. Siamo consapevoli del lavoro svolto. Gli avversari possiamo essere solo noi stessi. Ma non succederà. Dobbiamo essere bravi a spiegare ai cagliaritani quali sono i problemi e come risolverli».
Capitolo alleanze, avete già definito il perimetro?
«Partendo dalla coalizione attuale siamo pronti a ragionare con chi condivide e si riconosce nel nostro programma di governo».
Cosa non rifarebbe in caso di rielezione?
«Sono ipercritico nei miei confronti. Se dovessi pensare a quello che ho fatto magari modificherei qualcosa. Ma col senno di poi è facile cambiare in meglio certe scelte».
Ente lirico, una spina nel fianco?
«Il processo in corso non influenzerà il voto. Credo si sia capito che ho agito con l’unico interesse di tutelare i soldi pubblici. Ma ho toccato i poteri forti».
Le hanno chiesto di passare al Pd, come si comporterà?
«Non mi muovo da Sinistra ecologia e libertà. La proposta mi fa piacere ma non è onesto tesserarsi col miglior offerente. I primi a non capire sarebbero proprio gli elettori».
La accusano di aver perso il contatto con i giovani e con la sinistra.
«Nel 2011 il rinnovamento ha pesato sulla mia vittoria. Ora vorrei conquistare la fiducia di chi prima mi giudicava troppo giovane. Siamo stati coerenti tenendo ferma la barra a sinistra per quanto riguarda gli ultimi e le associazioni di volontariato. Abbiamo avuto problemi con lo skate park, ma abbiamo restituito la città al tempo libero, con spazi verdi e impianti sportivi».
Tasse, Cagliari è la città tra le più care d’Italia.
«Non è vero. Il discorso è valido solo sulla Tari perché ancora non è partito il bando sui rifiuti. Presto aggiudicheremo il servizio. Siamo tra le città che in relazione ai servizi offerti paga le imposte più basse».
Andrea Artizzu
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