Quando la continuità territoriale è un posto ponte in nave. E non siamo su “scherzi a parte”

sedia di VannitolaLa sedia
di Vanni Tola

galea A MastinoCon tripudio di fanfare arrivano le proposte della Leopolda di Renzi. Apprendiamo dai notiziari che tra gli invitati c’era pure l’armatore Onorato che ha annunciato: “Biglietti a 14 euro sui traghetti per l’isola”. L’isola è la Sardegna, un’area geografica da sempre fortemente penalizzata dalla mancanza di un valido sistema di trasporti, dalla discontinuità territoriale e dall’alto costo dei trasporti marittimi che incidono pesantemente sul trasporto delle merci e dei passeggeri, di quelli sardi e dei turisti in transito. Prima di strapparsi i cappelli dalla gioia per l’annuncio dell’armatore Onorato, alcune riflessioni. Il biglietto in nave a 14 euro per la Sardegna intanto costerà non meno di 30 euro una volta aggiunte tasse e gabelle dovute. In secondo luogo altro non è che il diritto a salire sulla nave, si chiama comunemente “passaggio ponte”. Cioè sali in nave e, se ti va bene, ti collochi su una poltroncina o divanetto del bar (all’interno della nave quindi), altrimenti non ti restano che le panchine all’aperto su ponte o il nudo pavimento dei corridoi sui quali stendere un asciugamano o una stuoia. Li trascorrerai non meno di otto ore del tuo fantastico viaggio in Sardegna. Se si viaggia d’estate e magari di giorno la cosa può pure essere sopportabile, di notte è già più difficile, d’inverno poi meglio non parlarne. Se non si è indigenti, e purtroppo molti oggi lo sono, se non si è giovanissimi o votati al martirio, si finisce col rassegnarsi a spendere qualcosa in più per una poltrona o, ancora meglio, per una cuccetta. In questo ultimo caso, poltrona o cuccetta, si avranno almeno otto ore di tempo, l’intera durata del viaggio, per riflettere su fatto che con la somma spesa per il solo viaggio si poteva saggiamente ripiegare su una vacanza low cost di tre o quattro giorni, comprensiva di viaggio aereo e hotel, nelle principali capitali europee. Se è questa l’idea Leopoldiana di continuità territoriale e di gestione dei trasporti marittimi stiamo freschi. Meglio sperare nella reintroduzione delle “galee romane” con i ricchi nelle cabine e la possibilità di pagarsi il viaggio remando. Almeno il posto a sedere sarebbe garantito.

- Approfondimenti storici.
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- Sardegna: continuità territoriale e low-cost. Quello che i giornali non dicono!

One Response to Quando la continuità territoriale è un posto ponte in nave. E non siamo su “scherzi a parte”

  1. Benedetto Sechi scrive:

    ATTENZIONE!! Grande annuncio alla Leopolda… della serie, ve la diamo noi la continuità territoriale. Visto che di proporre il ponte non se la sono sentita. Spero che in Sardegna nessuno, a partire dalla Giunta Regionale, non li prenda sul serio quei due (Renzi & Onorato). Allora cari, la continuità territoriale si realizza solo se ci saranno tariffe accessibili per chiunque voglia partire ed arrivare in Sardegna. Gli sconti residenti, a gentile concessione, ci fanno tanto sentire riserva indiana… e non ne abbiamo più voglia di giocare agli indiani e cow boy.

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