Chiude il Laboratorio chimico merceologico della Camera di commercio di Cagliari. Molti interrogativi per una vicenda che poteva (e forse ancora può) andare diversamente
Al convegno di chiusura del progetto Isidoro-Cultivar i rappresentanti delle associazioni delle imprese del settore dell’agro-alimentare hanno molto insistito sulla necessità di aumentare la capacità delle imprese di esportare nei mercati italiani ed esteri e, al riguardo, tra le altre misure da assumere, anche con l’aiuto della mano pubblica, hanno messo in risalto quelle che attengono alla certificazione di qualità dei prodotti dell’agrifood. Senza la certificazione di qualità non si esporta da nessuna parte e soprattutto all’estero. Sono questioni complesse da non prendere sottogamba. Molti paesi importatori richiedono ad esempio la certificazione che gli alimenti non siano radioattivi. Sebbene inesperti assoluti abbiamo comunque capito che le certificazioni richiedono Centri di certificazione con adeguati Laboratori di analisi e personale qualificato (tutti, strutture e personale, anch’essi certificati). Il prof. Sandro Dettori dell’Università di Sassari ci ha informato che le Università hanno prontamente risposto all’esigenza di disporre di personale altamente professionalizzato nel settore delle tecnologie alimentari e ha citato il corso di Tecnologie Viticole, Enologiche, Alimentari che la stessa Università di Sassari tiene a Oristano. Dunque l’esigenza che genericamente e in modo semplificato qui definiamo di “certificazione” non ci trova impreparati. Ma a Laboratori pubblici e privati con le carte in regola per certificare a che punto siamo? Recentemente abbiamo appreso che la Camera di commercio di Cagliari ha messo in liquidazione la propria azienda denominata “Laboratorio chimico merceologico della Sardegna”. Ma perché? Eppure l’esigenza dell’attività di tale struttura sembra lampante da quanto abbiamo precedentemente detto. Pensate che della dismissione di detto Laboratorio siamo venuti a conoscenza, per puro caso, da un passaggio dell’intervista rilasciata di recente da Enrico Lobina, il quale nell’esporre il proprio punto di vista di candidato Sindaco affermava testualmente “(…) Recentemente il commissario straordinario della Camera di commercio ha cancellato il Laboratorio merceologico, mettendo sul lastrico 8 famiglie. Ora noi combattiamo gli sprechi e le clientele in qualsiasi parte si annidino, nel Laboratorio come in altre organizzazioni pubbliche, ma non consentiremo provvedimenti ragioneristici che distruggono persone e risorse economiche.” Anche noi, come Enrico Lobina chiediamo spiegazioni sulle scelte effettuate dalla Camera di commercio. Gradiremo una risposta in primis dai politici competenti. Non finirà certo qui!
[…] ragioneristici che distruggono persone e risorse economiche” (vedasi al riguardo la dichiarazione di Enrico Lobina, coordinatore di Cagliari Città Capitale). Ci chiediamo se queste impostazioni ragionieristiche siano una maledizione che colpisce […]
[…] —————————————- Chiude il Laboratorio chimico merceologico della Camera di commercio di Cagliari. Molti interrogativi per una vicenda che poteva (e forse ancora può) andare diversamente Al […]
[…] . . ———————————————————————————————————– I GUAI NON FINISCONO MAI. UN’ALTRA MAZZATA ALL’OCCUPAZIONE. – Da L’Unione Sarda di mercoledì 30 marzo 2016. – Aladinews ne aveva parlato. […]