Dietro l’allontanamento del Martini dalla sua sede storica il declino della città
“L’abbandono del Martini da parte del Sindaco e in genere del potere politico-amministrativo. A ben vedere, si tratta non solo e non tanto dell’inqualificabile mancanza di considerazione ed ascolto verso docenti, studenti e cittadini che difendono una storica istituzione scolastica cagliaritana, ma di un abbandono di Cagliari, di un colpo (che segue a tanti altri) alla sua funzione di città. Una questione centrale, che non può lasciare indifferenti i cagliaritani nelle scelte elettorali ormai prossime.”
di Andrea Pubusa, su Democraziaoggi
La città si caratterizza non solo e non tanto per il numero degli abitanti, ma per le funzioni che in essa si esercitano: funzioni di governo, amministrative di area, importanti funzioni commerciali, funzioni culturali innanzitutto.
Il fenomeno di allontanamento da Cagliari di istituti scolastici storici, di dipartimenti universitari e di rilevanti funzioni sanitarie, di importanti uffici amministrativi fanno perdere al capoluogo la sua natura di città, riducendola pian piano ad un luogo privo di attrazione. Si pensi anche al fenomeno dei centri commerciali e alla chiusura nel centro città non solo dei negozi di vicinato, ma pure delle vetrine più belle.
La questione dovrebbe interessare massimamente le autorità politiche ed innazitutto il sindaco, che non si qualifica certo facendo solo opere pubbliche (la giunta Delogu, carente per molti aspetti, non fu certo inerte in fatto di giardini e di aiuole!).
Ha dunque ragione da vendere Rosa Maggio quando denuncia, con forza e passione, l’abbandono del Martini da parte del Sindaco e in genere del potere politico-amministrativo (stendiamo un velo pietoso sul ruolo del tutto passivo del preside). A ben vedere, si tratta, però, non solo e non tanto dell’inqualificabile mancanza di considerazione ed ascolto verso docenti, studenti e cittadini che difendono una storica istituzione scolastica cagliaritana, ma di un abbandono di Cagliari, di un colpo (che segue a tanti altri) alla sua funzione di città. Una questione centrale, che non può lasciare indifferenti i cagliaritani (non sarà certo senza peso per me!) nelle scelte elettorali ormai prossime.
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Alcune informazioni di carattere storico sul Martini (dal sito del sistema Siusa delle Soprintendenze archivistiche)
Il Regio Istituto Tecnico Governativo venne istituito con decreto del 30.10.1862, con inizio delle lezioni nel 1863 per un totale di 6 alunni frequentanti. Inizialmente la sede viene stabilita presso l’ex Convento di Santa Teresa d’Avila, in piazza Dettori, successivamente nei locali dell’ex ospedale civile di Sant’Antonio. Dai primi registri scolastici rinvenuti si evince che l’istituto tecnico venne accorpato all’istituto nautico fino al 1918.
Nei primi anni Trenta l’amministrazione provinciale gli destina l’attuale edificio, inizialmente sede degli allievi dei Regi carabinieri, sottoposto a vincolo dal Ministero dei Beni Artistici e Culturali. Con R.D. del 31 agosto 1933 l’istituto venne intitolato a Pietro Martini, illustre storico sardo vissuto dal 1800 al 1866, autore della “Bibliografia sarda”.
[…] io mi diplomai “ragioniere e perito commerciale” nell’estate del 1969 (al mitico Istituto Pietro Martini), fui ben contento di ricevere in regalo il “biglietto da visita” con il titolo Rag. a […]
[…] come ci hanno ricordato Gianna, Rita e Stella, alla Democrazia Oggi priva di partigiani, come ci ricorda Andrea; l’Hic manebimus optime ricordato da Franco Meloni, (F. Casula per favore giragli questa […]