Presentato il rapporto Svimez
Prorogare nel Mezzogiorno anche per il 2016 con la stessa intensità e la stessa durata l’esonero dal pagamento dei contributi INPS a carico del datore di lavoro per i nuovi assunti a tempo indeterminato; introdurre misure di contrasto alla povertà nelle famiglie a rischio; definire una nuova politica industriale per il rilancio del Mezzogiorno; utilizzare l’energia geotermica del sottosuolo per riscaldare e raffreddare 40mila edifici di Napoli e provincia e creare 15mila posti di lavoro; creare una Zona Economica Speciale nel porto di Gioia Tauro.
Sono solo alcune delle proposte di rilancio del Sud avanzate dalla SVIMEZ nel Rapporto 2015 sull’economia del Mezzogiorno presentato oggi 27 ottobre 2015 a Roma alla Camera dei Deputati.
Secondo la SVIMEZ serve prioritariamente una politica attiva di sviluppo centrata sul Mezzogiorno nell’ambito di una “logica di sistema” e di un’azione strutturale di medio-lungo periodo, che sappia coordinare politiche aggiuntive di coesione con rinnovate azioni di politica ordinaria. “Lo sforzo è quello, sostiene la SVIMEZ, di concentrarsi su una positiva, forte e necessaria discontinuità” , facendo tesoro di quella straordinaria esperienza degli anni ’50-’70, che seppe modificare la struttura sociale ed economica del Paese. Necessaria quindi la ripresa del processo di industrializzazione del Sud quale elemento catalizzatore della crescita e il ripristino del ruolo degli investimenti pubblici.
I materiali disponibili sul sito web dello Svimez
Introduzione e sintesi del Rapporto
Intervento e slides del Direttore Riccardo Padovani
Sintesi del Rapporto
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Dati Pil: la Sardegna seconda regione del Mezzogiorno. Ma la ricchezza del Nord è ancora lontana
27 ottobre 2015 alle 14:14
La Sardegna al secondo posto tra le regioni del Mezzogiorno con il Prodotto interno lordo più alto.
Lo certifica l’ultimo rapporto Svimez, presentato oggi a Roma.
Pari a 18.808 euro il Pil medio sardo per abitante nel 2014. Tra le regioni del Centro Sud e Isole solo l’Abruzzo ha fatto meglio, con 22.927 euro pro capite.
Dietro alla Sardegna, invece, la Basilicata (18.230 euro), il Molise (18.222 euro), la Puglia (16.366), la Campania (16.335), la Sicilia (16.283) e la Calabria, regione più povera della Penisola, con 15.807 euro di Pil pro capite.
Lontani i valori del Centro-Nord.
La regione più ricca è il Trentino Alto Adige con 37.665 di Pil per abitante nel 2014. Al secondo posto la Val d’Aosta (36.183 euro), mentre la Lombardia si attesta sul terzo gradino del podio, con 35.770 euro pro capite.
In valori assoluti, a livello nazionale, il Pil per abitante nel 2014 è stato di 26.585 euro, risultante dalla media tra i 31.586 euro del Centro-Nord e i 16.976 del Mezzogiorno.
Nel diffondere i dati, Svimez rimarca che nel 2014 “il Mezzogiorno nel 2014 è sceso al 53,7 per cento del valore nazionale, un risultato mai registrato dal 2000 in poi”.
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