Una foto, una pagina di vita. Raccontiamo… (1)
Su proposta del nostro amico Peppino Ledda pubblichiamo a partire da oggi una serie di raccontini sulla Cagliari del passato: vita vissuta di protagonisti, ultrasessantenni al momento della scrittura (2010) e oggi ancor più avanti negli anni, sul filo della memoria, Lo facciamo per la gradevolezza delle narrazioni nella convinzione che, come diceva uno splendido adagio “Il futuro ha un cuore antico”. Ecco mentre siamo impegnati a dare prospettive alla nostra città per il presente e per il futuro, crediamo utile oltre che bello, ricordarne il passato, fatto di luoghi ma soprattutto di persone che lo hanno vissuto. I racconti sono contenuti in una pubblicazione. Noi li riproduciamo nello stesso ordine. Ma tutto è ben spiegato nella introduzione al libro della presidente dell’Associazione ANTEAS, Elena Sitzia, che lo ha edito con il contributo del Comune di Cagliari. Purtroppo per difficoltà tecniche non possiamo riportare le foto che corredano il libro. Cercheremo di rimediare scovandone altre comunque pertinenti nel nostro archivio e nel vasto mare di Google. Buona lettura a cominciare da oggi.
I racconti che seguono hanno tutti partecipato al 1° concorso letterario “UNA FOTO, UNA PAGINA DI VITA. RACCONTIAMO” indetto dall’ANTEAS territoriale di Cagliari di Via Satta col patrocinio del Comune di Cagliari, Assessorato alle Politiche Sociali, nel 2010 e sono stati raccolti in una pubblicazione andata ormai esaurita.
Si è conclusa anche la seconda edizione di cui si è in attesa di pubblicarne la raccolta.
La dizione “Concorso letterario” potrebbe apparire eccessiva, sia considerato l’ambito dei partecipanti, sia la modestia degli stessi. L’iniziativa aveva infatti l’obiettivo di consentire a chi voleva di esprimersi raccontando liberamente un episodio di vita vissuta che ritenevano meritevole, per qualunque motivo, di essere ricordato, e di farlo in un confronto alla pari sia sotto il profilo delle capacità espressive, sia sotto il profilo del periodo di riferimento.
Il risultato è stato un interessante spaccato di come si viveva nel dopoguerra a Cagliari e nei paesi dell’interno, raccontati con la semplicità di chi li ha vissuti ormai da tempo e con la consapevolezza di aver contribuito a superare quelle situazioni fino ai livelli di vita attuali.
La pubblicazione inoltre ha il merito di consacrare semplici ricordi di vita vissuta in una raccolta che, pur non avendo velleità letterarie nel senso classico, ha una valenza umana e sociale decisamente importante per poter leggere quei periodi, raccontati dai protagonisti, al di là delle cronache e dei testi ufficiali.
Nel rispetto di questo spirito che ha animato l’iniziativa che promuoviamo con favore la pubblicazione dei racconti stessi e auguriamo a tutti una buona lettura e buon godimento dei momenti e delle situazioni in essi ricordati.
LA PRESIDENTE Elena Sitzia
Associazione Nazionale Terza Età Attiva per la Solidarietà
Iscritta al N°1664 del Reg. Gen. Regionale di Volontariato
ONLUS – C.F. 92149260926 – Via S.Satta,116-09128 Cagliari Tel.070/4682131-Tel.Fax 070/401904, e-mail: anteascagliari@alice.it
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Assunta Pittalis
Amo Cagliari
“Anno 1949 Cagliari” – Ottobre 1949, scuola di Sant’Avendrace, Speranza Pittalis si presenta alla V° elementare, grembiule nero e fiocco rosso trasferita dalla Maddalena con tutta la famiglia per problemi di lavoro.
- segue -
Speranza “Lina”, “Amo Cagliari”.
Capoluogo della Sardegna città solare, grande, bella, palme in Viale regina Elena, piante con le spine, pini marini dappertutto; Monte Urpinu, Viale Diaz. Viale sant’ Elia e le piramidi di sale bianche che sembrava neve luccicante al soleche ti abbagliava gli occhi.
Cagliari: il porto, il golfo immenso, il comune bianco, la Rinascente e la bellissima via Roma, il tram che corre sui binari della Piazza Matteotti fino al Poetto.
Il Poetto, le case fatte di legno dai colori variopinti, i terrazzini come salotti,ove le donne si affacciano indaffarate chiamando i bambini che fanno i giochi nella sabbia bianca verso il mare. Il mare: dal profondo blu all’azzurro cielo, al verde acqua con le vele bianche delle barche che sfilano sulle onde agitate sotto la Sella del Diavolo.
Il cielo nel Golfo degli Angeli si formano le nuvolette a forma di angioletti che coprono come pecorelle la volta del cielo, meraviglia agli occhi di tanta bellezza del Creatore. Cagliari: la mia nuova città da sessantenne, le amiche di scuola dell’Avviamento Professionale Regina Elena II° A, Piazza San Cosimo, San Lucifero, San Francesco.
La Cattedrale che protegge dall’alto la città, i suoi musei, la storia della Sardegna, i vicoli stretti di Castello, della Marina, Sant’Efisio, il Mercato di Via Carlo Felice che brulica di gente e profuma di pane buono, di pesci, di voci di Pasqua felici tra gente.
I giorni più belli, la mia giovinezza, dai 13 ai 18 anni. Scrivo e rivedo nel guardare le foto delle mie compagne di scuola ancora nella memoria della mia età 70 anni, la gioia che mi ha dato questa città, che ho amato e che amo ancora sempre più bella nella sua vastità e modernità.
Mi fermo su questa foto, su questi momenti particolari nel ricordo della mia vita, le mie amiche della II° A Avv. Professionale ed io
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Le foto che non abbiamo potuto, per ora, pubblicare
Il Poetto, 1953
Avviamento Professionale, Regina Elena – Anni ʻ50
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