Europa, Europa…

filo_spinato europesedia di VannitolaRilanciare il processo di costruzione dell’Europa politica con un piano unitario per l’accoglienza dei migranti.
di Vanni Tola
La giornata di ieri, 15 settembre, ha un significato particolare nel panorama politico europeo. Ha sancito l’inconsistenza o, se preferite, l’inesistenza dell’Europa politica, la mancanza di obiettivi politici unificanti intorno ai quali realizzare e concretizzare l’idea stessa di Unione Europea teorizzata dai padri dell’europeismo. L’Europa, molti lo denunciano da tempo, al momento è soltanto una entità economico-finanziaria creata intorno alla moneta unica euro e tenuta insieme dalle scelte della Banca Centrale Europea. Al di fuori da tale ambito l’Unione non esiste, non decolla un progetto di unione politica, di scelte condivise, di stati uniti d’Europa. In sole tre settimane si sono registrate una serie infinita di cambiamenti di fronte che, se pure aprono qualche spiraglio di ottimismo, evidenziano la inconsistenza del progetto unitario del vecchio continente. La questione del profughi, dopo essere stata confinata a problema geopolitico limitato alla sola Europa mediterranea, si è manifestato in tutta la sua portata come fenomeno straordinario e duraturo che coinvolge l’intero continente. La Germania della Merkel, con un incredibile cambiamento di rotta, ha mostrato per prima di aver colto la complessità del problema e ha risposto dichiarando e mettendo in pratica delle scelte di grande apertura in termini di accoglienza. Per conseguenza si sono intensificati gli arrivi di profughi che ormai non arrivano più e soltanto dal mare ma anche attraverso altre vie, attraversando diversi paesi dell’est europeo. E’ a questo punto che esplodono le contraddizioni finora dormienti. Una consistente parte dell’Unione dichiara esplicitamente che non intende accogliere profughi e neppure consentirne il transito verso altri paesi. Ricompaiono i confini chiusi da filo spinato e sorvegliati dall’esercito che ricordano ai meno giovani un triste passato fatto di divisioni, guerre, muri. Un’altra parte dell’Europa invece si mobilita con slancio per realizzare la migliore accoglienza possibile dei profughi. La gente in particolare, superando i ritardi dei politici, si mobilita con entusiasmo, accoglie i profughi con affetto e simpatia, offre ospitalità nelle case. Due realtà diverse e contrapposte che andrebbero raccordate. Si propone di formalizzare e applicare il criterio della cittadinanza europea superando i vecchi trattati che, nei fatti, confinavano i migranti nel paese di prima accoglienza limitandone la circolazione in Europa. Si ripropone il criterio della ripartizione dei migranti fra i diversi paesi dell’Unione sulla base di quote obbligatorie di accoglienza. E arriviamo alla giornata di ieri, agli incontri tra i paesi dell’Unione durante i quali diversi paesi dell’est Europa ripropongono con forza la loro scelta di non accogliere migranti rendendo irrealizzabile il progetto unitario di accoglienza che si andava delineando. L’Unione europea, sulla questione dei migranti mostra cosi il nanismo politico del gigante economico realizzato intorno all’euro. Ora l’intera vicenda della accoglienza è demandata alla riunione urgente dei capi di governo che si terrà la prossima settimana nel tentativo di produrre una qualche scelta umanitaria mentre l’Ungheria e altri paesi blindano i loro confini e arrestano i migranti che li violano, mentre continuano gli sbarchi, le drammatiche vicende di uomini, donne e bambini sempre più disperati e mentre paesi quali l’Austria, alcuni paesi del nord Europa e perfino la Svizzera ribadiscono volontà e disponibilità ad accogliere di più e meglio. L’Italia fa la sua parte in termini di accoglienza in tutte le regioni, comprese quelle controllate dalla Lega ma continuano le provocazioni delle forze politiche razziste e xenofobe locali alla disperata ricerca di consensi elettorali fondati su disinformazione e paure della gente. L’ultima in ordine di tempo la scelta di togliere i finanziamenti della regione Lombardia a quelle strutture alberghiere che, rispondendo all’appello del Ministero dell’Interno, dovessero concedere ospitalità ai migranti. Commentando il fallimento della riunione europea del 15 settembre, che avrebbe dovuto definire il progetto delle quote di accoglienza dei profughi, il vice cancelliere tedesco ha dichiarato che con tale fallimento l’Unione europea si è coperta di ridicolo dando un’immagine negativa dell’Europa e generando in alcuni paesi dell’Unione leggi restrittive della libera circolazione degli individui che fanno arrossire e delle quali ci si dovrebbe vergognare. Questa la situazione a tutt’oggi, ora non resta che attendere nuovi sviluppi dal prossimo incontro straordinario dei paesi dell’Unione sperando che la logica, la ragione e l’idea di costruire un’Europa politica si concretizzino attraverso scelte politiche illuminate.
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Giulio Sapelli su Il Messaggero. Tra euro e profughi. L’agonia dell’Europa che ha perso i suoi valori

il manifesto Arrestiamo umani

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