Accogliamoli*
La sedia
di Vanni Tola
IN SARDEGNA C’E’ POSTO, C’E’ TANTO POSTO PER TANTI
di Claudia Crabuzza, cantautrice e voce dei Chichimeca.
In Sardegna c’è posto per tante cose. C’è tanto posto, c’è posto per tanti. La Sardegna è un posto accogliente e largo, grande, con pochi abitanti e tanta terra e tante case abbandonate e interi paesi che muoiono di solitudine. Campi di cui prendersi cura, stanza da affittare, persone a cui fare compagnia. La Sardegna è una terra accogliente con chiunque, non sono la prima a dirlo, ci sarebbe ben più spazio di questo due virgola qualcosa per cento assegnato dalla conferenza Stato-Regioni, che è il numero di migranti che dobbiamo ospitare. Oltre a quelli che dobbiamo ospitare ce ne starebbero tanti in più che possiamo ospitare, e pure che vogliamo ospitare. La Sardegna non è solo Villasimius o Alghero o i tanti posti turistici in cui le case valgono molto, per la maggior parte in Sardegna le case non valgono nulla, le famiglie hanno costruito interi palazzi per figli che non ci andranno ad abitare mai (devastando la bellezza di interi paesi che sarebbero stati meglio com’erano prima). Ormai quelle case ce le abbiamo e non valgono niente e tanti sindaci sarebbero felici di ridare vita ai loro paesi con uomini e donne e bambini di passaggio, in cerca di pace, di serenità, o solo di un punto di appoggio per un momento, sino a che le incivili istituzioni europee non si accorgono che bisogna prendere misure urgenti per lasciar passare questo flusso, per smettere di vedere corpi nel mare, per non dover rimanere nella storia come i responsabili di un ulteriore genocidio contro i nostri vicini africani e mediorientali e contro chiunque pretenda una vita giusta e degna. Libera dai disastri che i nostri stessi governi provocano da secoli.
La Sardegna, come tante altre regioni italiane e europee, ha bisogno di questa onda umana, ha bisogno di figli, e ha bisogno anche di godersi la sua ricchezza, il suo benessere, il suo lusso quotidiano di avere da mangiare, da dormire, libri, telefoni, vestiti, vacanze, giochi per i bambini, mare, sole, risate estive, stufe invernali, piccole cose che tutti noi abbiamo, forse non proprio tutti ma una grandissima parte, senza sentirsi ogni giorno complice di questo schifo che è vedere chi chiede aiuto rinchiuso in un lager, o torturato o picchiato o annegato o soffocato in un camion sull’autostrada. Che cosa ci manca ancora, se un camion carico di persone viene abbandonato su un’autostrada e lì dentro finisce l’ossigeno e quelli urlano e urlano e si schiacciano per provare ad aprire portelloni che non si aprono, e le macchine, le nostre macchine, sfrecciano a pochi metri con la radio accesa e non sentono le grida di terrore e non si accorgono che ci sono umani che muoiono uno dopo l’altro sino ad arrivare a settantuno, tutti soffocati, o morti di tristezza, di abbandono e di solitudine? Dobbiamo pretendere che la nostra isola si apra, usi i suoi sempre vaghi statuti speciali e si apra, che ognuno possa decidere di accogliere in casa sua una persona o una famiglia, che ogni casa abbandonata venga affidata a una famiglia che ne ha molto bisogno, che ogni campo incolto venga lavorato dalla stessa famiglia che è sicuramente in grado di farci crescere due lattughe e due galline per non doversi sentire sempre un peso e sempre ‘senza terra’. Dobbiamo pretendere di non finire con la coscienza imbrattata ogni giorno da questo senso di colpa di corresponsabilità di silenzio indifferente, litigando se vanno pubblicate o meno le foto dei bambini annegati. Dobbiamo pretendere che le uniche foto di bambini in mare siano quelle in cui i bambini giocano.
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Accogliamoli*
* Sinonimi di “accogliere”:
accettare acconsentire adottare albergare alloggiare ammettere contenere esaudire gradire includere iniziare iscrivere ospitare prendere recepire ricevere salutare
Contrari di “accogliere”:
bocciare discriminare eliminare emarginare escludere radiare respingere ricacciare ricusare rifiutare rimettere scartare sdegnare squalificare
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