Oggi martedì 1 settembre, cabudanni, 2015

—————————————————————————————————-
ape-innovativaLogo_Aladin_Pensieroaladin-lampada-di-aladinews312sardegnaeuropa-bomeluzo3-300x211Sardegna-bomeluzo22sedia-van-goghGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413.
———————————————
Da La Nuova Sardegna on line 1 settembre 2015 (Cabudanni)
Difesa dell’ambiente
Impossibile sfruttare il pianeta oltre ogni limite. Non solo un segno della crisi etica, culturale della modernità ma problema radicato nella storia dell’umanità
di Luciano Marrocu
Parla a tutti papa Francesco, a cattolici e a non cattolici, così come agli uomini e alle donne di buona volontà. Con la lettera enciclica Laudato Si’, parla un linguaggio che, senza tradire la classica compostezza delle encicliche papali, rivela ancora una volta il suo talento di comunicatore. Parla dalla sede papale, ma forte delle radici argentine di chi conosce di prima mano la povertà, sapendo che questo è il destino che affligge buona parte del pianeta. Ci dice due cose Francesco. La prima, che il rapido riscaldamento del pianeta è strettamente legato al consumo di combustibili fossili. La seconda, conseguente alla prima, è la assoluta vitale necessità di muoversi, rapidamente e a livello planetario, verso la produzione di energie rinnovabili. Notevole nel documento papale la forza e la precisione di queste affermazioni, lontane anche in questo dai timidi e generici interventi sul cambiamento climatico che sogliono venire dai politici. Colpisce soprattutto la radicale critica sul modo in cui stiamo abitando il pianeta. Si parla di ecologia, naturalmente, ma anche di economia e di morale. Si parla, soprattutto, di politica. Qui l’altra grande novità che ci riserva papa Francesco, il quale sciogliendo (o cercando di sciogliere) la Chiesa da ogni meschina interferenza sulla politica politicante, contemporaneamente la spinge a un impegno politico tanto concreto quanto fondato sui valori. La critica al “paradigma tecnologico” che anima buona parte del documento non porta in nessun modo ad esiti luddisti (“chi può negare la bellezza di un aeroplano o di un grattacielo?”) ma tocca la convinzione che l’aumento di potere generato dalla tecnologia si traduca immediatamente in progresso. È il concetto stesso di crescita illimitata al centro del discorso papale ed è proprio l’aumento di potere generato dalla tecnologia a rendere facilmente accettabile “l’idea di una infinita o illimitata crescita, che si dimostra così attraente per economisti, operatori della finanza ed esperti in tecnologia. Un’idea che si basa sulla falsa convinzione che vi sia una disponibilità infinita di beni della terra, ciò che porta a un pianeta sfruttato oltre ogni limite”. A sottolineare il senso d’incertezza, di smarrimento perfino, che nasce dalla diffusa quanto vaga intuizione di trovarsi di fronte a un problema epocale ma per il quale non sono disponibili soluzioni immediate, l’enciclica definisce l’attuale crisi ecologica come “un piccolo segno della crisi etica, culturale della modernità”. Che è una formulazione ancora una volta illuminante, purché non si addebiti solo alla “modernità” problemi che, ben dentro come sono a tutta la storia dell’uomo, rimandano al suo sempre problematico rapporto con la natura. Sicura fonte d’ispirazione, invece, il radicalismo del papa quando fa riferimento ai valori in gioco: il bisogno delle “comunità indigene di uno spazio sacro con il quale interagire se vogliono mantenere la loro identità”; il lavoro, visto non solo come fonte di sostentamento ma come “parte del significato della vita su questa terra”; le diversità produttive e culturali che consumismo e dittatura dei mercati minacciano di far scomparire; la difesa della bellezza e di quelle “aree comuni, punti di riferimento visuali e paesaggi urbani che accrescono il nostro senso di appartenenza, di radicamento, del nostro ‘sentirci a casa’”. Ma il significato di ciò che Papa Francesco ci dice è, in ultima analisi, politico. Se, con il suo non guardare al di là del proprio naso, la politica ha contribuito a creare il problema, la politica è la sola che abbia oggi gli strumenti per affrontarlo.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>