con gli occhiali di Piero…

image250px-Cardinal_Richelieu_(Champaigne)GLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x15014131Su Aladinpensiero un 18 di agosto: https://www.aladinpensiero.it/?p=14053. Dove si ricorda il Diavolo di Loudun, lo stalliere di Arcore e il partigiano Casadei.

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250px-Cardinal_Richelieu_(Champaigne)18 agosto 2013
IL DIAVOLO DI LOUDUN
Il 18 agosto 1634 muore arso sul rogo Urbain Grandier.
E’ un bell’uomo di 44 anni, ma è prete e ha avuto rapporti con suore orsoline e con altre donne a Loudun, nella diocesi di Poitiers.
Si verificarono a Loudun, e furono imputati a lui, casi di possessione demoniaca (o più semplicemente isterismi di massa), per cui fu rimosso dall’incarico, arrestato e processato per magia e stregoneria nel 1632.
Se la cavò e fu liberato. Purtroppo per lui ebbe la brutta idea di attaccare pubblicamente l’uomo più potente di Francia, il cardinale Richelieu.
Col diavolo te la puoi cavare ma con Sua Eminenza è un’altra storia.
Nuovamente arrestato, torturato e processato nel 1634 i suoi rapporti col diavolo questa volta vengono più o meno documentati ed è la fine.

DICE CHE PENSANO AI GIOVANI
Napolitano augura nuova fase di sviluppo per i giovani.
Letta dice: non lasceremo i giovani da soli.
Fortuna che io sono vecchio.

ADRIANO CASADEI
Nato a Poviglio, provincia di Reggio Emilia, nel 1922, figlio di un sellaio, studente a Forlì, arruolato in aeronautica, dopo l’8 settembre diventa vicecomandante della banda partigiana di Sirio Corbari, nel territorio di Forlì e Ravenna. Partecipa a numerose azioni di guerriglia e di sabotaggio che causano gravi perdite e danni ai nazifascisti. Nell’ultima di esse Corbari è gravemente ferito, Casadei non lo abbandona e viene catturato. Vengono impiccati uno dopo l’altro a Castrocaro. Quando è il turno di Casadei la corda si spezza. Casadei se la riannoda al collo, dicendo: “anche nella corda siete marci”. E’ il 18 agosto 1944. Medaglia d’oro al Valor Militare.

LO STALLIERE DI ARCORE
Nasce a Palermo il 18 agosto 1940 Vittorio Mangano.
Secondo Paolo Borsellino era una delle teste di ponte della mafia nell’Italia del Nord. Secondo Marcello Dell’Utri era un eroe. Dell’Utri, condannato in appello a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, è giudicato in sentenza tramite tra Mafia e Silvio Berlusconi.
E’ Dell’Utri che nel 1973 presenta Vittorio Mangano a Berlusconi che lo assume come stalliere nella villa di Arcore. Mangano aveva precedenti giudiziari per vari reati e due condanne al carcere una Milano e una a Palermo e Dell’Utri, secondo i carabineri e la Procura della Repubblica di Palermo, lo sapeva. Nel dicembre 1974 si verifica il rapimento di un signore sedicente principe, dopo una cena nella villa di Berlusconi. Mangano lavora ad Arcore fino al ’75, poi nel 1976 se ne va. Berlusconi, con la famiglia, si è trasferito temporaneamente prima in Svizzera e poi in Spagna perchè, disse, aveva licenziato Mangano che preparava il rapimento di un suo ospite e del suo stesso figlio Piersilvio, bambino di 5 anni.
Il 19 luglio 2000 Mangano, in carcere già da 5 anni mentre sconta una condanna per traffico di stupefacenti ed estorsione, è condannato all’ergastolo per duplice omicidio.
Malato terminale di tumore, muore, a casa, quattro giorni dopo.

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