con gli occhiali di Piero…

Liberazione-di-milano_6_maggioGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413FERRUCCIO PARRI
Ferruccio_Parri_Senato20 giugno 1944, Governo di unità nazionale, formato dalle forze del CLN, presieduto da Ferruccio Parri.
Deciso a conoscere tutte le pratiche di cui il Governo doveva occuparsi, si costrinse a dormire nel suo ufficio in una branda, mangiando pane e salame per giorni e giorni.
Varò I primi provvedimenti per far uscire il paese dal disastro della Guerra.
Ottenne un risarcimento in dollari dagli Stati Uniti per il disagio della presenza delle truppe di occupazione. Cercò di combattere la mafia e di ottenere risultati nella difficile situazione politica internazionale
Osteggiato dai liberali e dal partito dell’Uomo Qualunque, privo del sostegno di PCI e PSI, dopo l’uscita dei liberali e della Democrazia Cristiana, fu costretto alle dimissioni il 22 novembre, dimissioni che presentò al CLN e solo in un secondo momento ad Umberto di Savoia.
Divenne segretario del Partito d’Azione, ne uscì con Ugo la Malfa quando il Pd’A si divise nel 1946 tra socialisti e repubblicani, ma nel 1953 lasciò il PRI in disaccordo con la legge truffa e, con Piero Calamandrei, si presentò alle elezioni come Unità Popolare. Prese un modesto 0,6%, che tuttavia fu utile per far mancare alla coalizione di destra il quorum per il premio di maggioranza.
Parri era nato a Pinerolo il 19 gennaio 1890.
Insegnante, giornalista, lasciò il Corriere della sera per non dover aderire alla svolta fascista, per la stessa ragione perse anche il lavoro di insegnante.
Arrestato e processato, al processo il suo avvocato menzionò le tre medaglie ricevute nella Grande Guerra, Parri lo interruppe “Se considero l’Italia attuale, mi vergogno delle mie decorazioni”. Subì carcere e confino.
Senatore a vita, morì a Roma l’8 dicembre 1981.

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