Per una politica di accoglienza

Accogliamoli 13 6 15Sabato 13 giugno
ore 16:30 – 19:30
HOSTEL MARINA, SCALETTE S. SEPOLCRO 3, CAGLIARI

Da quando esiste, l’uomo si è sempre spostato, ha migrato, viaggiato in capo al mondo alla ricerca di felicità, realizzazione. O semplicemente di un posto con migliori condizioni dove poter vivere. Le migrazioni hanno sempre portato con se criticità ed opportunità di crescita, basti pensare agli Stati Uniti, terra di enormi possibilità che è nata e cresciuta grazie alle comunità di persone provenienti prima dall’Europa e poi da tutto il mondo. – segue –

I migranti sono custodi di tante storie, spesso drammatiche, che non conosciamo appieno. Forse per questo, quando ragioniamo su questo tema ci basiamo sui rumors e poche volte sui fatti, che spesso si contrappongono tra loro.

E’ dalla conoscenza delle storie di tanti uomini, che per ordinaria disperazione scelgono una vita complicata e straordinaria, che possiamo trarre tante opportunità. E’ dal questo enorme patrimonio umano che l’Italia e l’Europa possono trovare tante possibilità di sviluppo e di crescita. O no?

Cosa sta facendo l’Europa? come sono cambiate le politiche sull’immigrazione? e come certe scelte di Strasburgo si ripercuotono sull’Italia e sulle nostre vite? parliamone insieme e confrontiamoci anche con loro!

Elly Schlein, Parlamentare europea, classe 1985

Ihab Rizk Soliman, esperto in immigrazione e mediazione linguistica e culturale

La partecipazione all’evento è aperta a chi si è tiscritto all’intero Laboratorio o a chi partecipa al singolo incontro (contributo 7€) tramite la compilazione del form online: https://laboratoriopoliticacagliari.wordpress.com/2015/04/17/iscriviti-al-laboratorio-di-partecipazione-politica-2015/

One Response to Per una politica di accoglienza

  1. Aladin scrive:

    FERNANDO PESSOA
    “La mia patria è la lingua portoghese”.
    Il 13 giugno 1888 nasce a Lisbona Fernando Antonio Nogueira Pessoa, destinato a diventare uno dei più grandi scrittori del secolo scorso.
    Benchè la maggior parte della sua opera, fermata con tanti nomi differenti, sia in lingua portoghese, Pessoa parlava e persino pensava in inglese, avendo trascorso la giovinezza a Durban, in seguito alla prematura morte del padre (43 anni) e al secondo matrimonio della madre col console del Portogallo in Sudafrica.
    La sua breve vita è dedicata alla scrittura:
    “Ho il dovere di chiudermi in casa nel mio spirito
    e lavorare quanto posso e in ciò che posso
    per il progresso della civiltà e l’allargamento
    della coscienza dell’umanità”.
    Si mantiene con una piccola eredità della nonna e un modesto lavoro di traduzione di lettere commerciali.
    Alcolizzato, muore a 47 anni di cirrosi epatica, a Lisbona, il 30 novembre 1935.

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