con gli occhiali di Piero…

Carlo_Rosselli_1 aladinGLI-OCCHIALI-DI-PIERO1-150x1501413CARLO ROSSELLI
Nasce a Roma il 16 novembre 1899. E’ tra i ragazzi del ’99 che partono per la Grande Guerra. Socialista, nel gennaio del ’25 scrive sulla rivista clandestina antifascista “Non mollare”. Arrestato, è denunciato per “vilipendio del governo”.
Aggredito per strada dai fascisti, la sua casa viene devastata.
Nel 1926 è di nuovo in prigione per aver organizzato, con Parri e Pertini, la fuga di Turati dall’Italia. Trasferito al confino di Lipari, fugge con Emilio Lussu nel 1929, e con Lussu fonda a Parigi “Giustizia e Libertà”.
Nel 1936, allo scoppio della guerra civile in Spagna, è subito attivo nel sostegno ai repubblicani spagnoli. In Aragona cerca di organizzare un suo battaglione nel nome di Giacomo Matteotti. Parla a Radio Barcellona e la sua frase “Oggi in Spagna, domani in Italia” diventa il motto degli antifascisti italiani.
Il 9 giugno 1937 è a Bagnole-de-l’Orne, una stazione termale francese, per curare una vecchia flebite che lo costringe all’immobilità. L’auto, che porta lui e suo fratello Nello, viene fermata in una strada vicinale e i due sono uccisi da una squadra di “cagoulards”, fascisti francesi della famigerata banda “Cagoule”, che agiscono per conto dell’OVRA, la polizia segreta dell’Italia fascista.
Dopo vari processi, nessuno dei colpevoli verrà condannato.
Dino Giacobbe in Catalogna formerà, nel gennaio del ’38, una “batteria sarda”, che avrà nome “Carlo Rosselli”, alzerà una bandierà rossa con la sigla GL e i Quattro Mori.
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