Si diradano le nebbie sul rudere dell’ex centro sociale, già sede della Scuola Popolare di Is Mirrionis

Scuola Popolare Is Mirrionis IL RUDEREVertenza Scuola Popolare di Is Mirrionis
ape-innovativa2Per doverosa informazione ai nostri lettori: l’Azienda AREA, con raccomandata del 26 maggio 2015, pervenutaci oggi, ha comunicato gli estremi della deliberazione del proprio Consiglio di Amministrazione (n. 281/11A del 3 agosto 2012, consultabile sul sito istituzionale dell’Azienda), nella quale è contenuta la documentazione relativa all’intervento sull’edificio dell’ex centro sociale, già sede della Scuola popolare di Is Mirrionis.
areaUna prima lettura della stessa documentazione conferma quanto dettoci dal direttore generale di Area, ing. Sebastiano Bitti, nell’incontro del 19 maggio u.s., di cui abbiamo fatto ampio resoconto su Aladinews. E cioè che l’intervento, finora non avviato, è totalmente nelle competenze dell’Azienda Area (con finanziamento ripartito per il 78% richiesto a carico della Regione e per il 22% posto a carico della stessa Azienda) e che, sosteniamo noi, potrebbe essere tranquillamente spostato ad altra area fabbricabile o ad altro stabile da ricuperare, già disponibili nel patrimonio dell’Azienda AREA o del Comune di Cagliari, senza rilevanti ritardi. Posto che cerino accesodavvero si voglia procedere a realizzarlo. Il cerino torna. a nostro parere, nella mani del Comune, il quale con una scelta scellerata dell’allora maggioranza consiliare di centro destra, confortata dal voto del centro sinistra, decise la trasformazione della destinazione urbanistica dell’area dell’edificio da “servizi” a “abitazioni”: una scelta contrastante con il rispetto dell’equilibrio tra abitazioni, servizi e verde pubblico, previsto dal “Piano dei servizi” vigente della città di Cagliari. Si tratta dunque di: 1) modificare lo strumento urbanistico vigente per tornare alla destinazione originaria di “servizi” dell’area interessata, sempre che questa variazione sia indispensabile per procedere al ricupero dell’edificio; 2) chiedere all’Azienda Area di ricuperare l’edificio per uso “centro di aggregazione sociale”, da consegnare quindi al Comune per la gestione, da effettuarsi in forme concordate e partecipate da parte delle organizzazioni di base del quartiere che ne avessero interesse e capacità; 3) resta infine immutata la richiesta di intitolare la piazzetta alla Scuola Popolare dei Lavoratori. Questo e altro sarà oggetto di approfondimento, anche con l’aiuto dei nostri esperti, in proseguo delle iniziative già effettuate o programmate, come quella oggi nell’apposito incontro che si terrà presso il circolo Antonio Gramsci di via Doberdò, 101, alle ore 18.30.
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valutaz dirinnovaA proposito…
Nel nostro articolo-reportage del 7 dicembre 2014, significativamente intitolato “In giro nel quartiere di Is Mirrionis, tra le ceneri della cultura”, davamo appuntamento ad ulteriori approfondimenti a partire da un annunciato servizio televisivo della giornalista Chiara Pottini, su Rai Tre, del quale avremo dato notizia prima della messa in onda, non appena Chiara – dicevamo – “ci farà sapere data e orario”. Il servizio (frutto di oltre quattro ore di riprese di un’intera mattinata) che, anche per averlo vissuto in prima persona, si presentava estremamente interessante, sicuramente capace di dare conto della situazione vera del quartiere di Is Mirrionis, soprattutto per le problematiche di disgregazione sociale, realizzato con grande capacità professionale da Chiara Pottini e dal suo staff di supporto tecnico, non è mai andato in onda. Perchè? Chiara al riguardo ci ha detto di aver consegnato il suo lavoro ai superiori dirigenti della RAI Sardegna e di non averne poi saputo più nulla. Dopo aver atteso con pazienza per oltre sei mesi, oggi ci chiediamo il perchè. Si tratta di una normale scelta di programmazione giornalistica, comunque da giustificare, o si tratta di censura? E quali le ragioni? Forse perchè non vengano messe in evidenza le carenze delle politiche pubbliche, che hanno precise responsabilità in capo a diversi enti: dal Comune alla Regione, all’Azienda Area, e ai rispettivi vertici politici? E’ evidente verso quale interpretazione propendiamo… Tuttavia sospendiamo ogni giudizio e ci impegniamo ad approfondire.

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